"Nosiglia venga incontro prima ai giovani Italiani"
L'Arcivescovo Cesare Nosiglia

Lo afferma Gioventù Italiana con La Destra Torino

L'Arcivescovo della Diocesi di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia, invita le famiglie torinesi ad adottare una famiglia Rom o Sinti come gesto di integrazione sociale e con l'obbiettivo di indicare una via d'uscita dalla crisi.

L'Arcivescovo sostiene inoltre che l'attuale crisi, prima che economica, è sopratutto culturale e morale e aggiunge che i "poveri più colpiti" sono proprio i Rom e i Sinti.

"Vien da chiedersi - ha detto il portavoce di Gioventù Italiana con La Destra -  ma agli italiani, in particolare ai giovani, non ci pensa nessuno? Non intendiamo mettere in discussione i principi sociali della carità e dell'aiuto verso i bisognosi sostenuti dalla Diocesi, ma ci teniamo a precisare che, tra i più colpiti dalla crisi, ci sono anche gli italiani e in particolar modo i giovani".

"Con la disoccupazione all'11% - ha insistito - nessuno pensa agli italiani che dopo aver lavorato, pagato le tasse e risparmiato per anni, ora si ritrovano magari senza casa e a far la coda alle mense della Caritas per potersi garantire i pasti? Con la disoccupazione giovanile al 34%, nessuno pensa ai giovani che dopo aver passato anni a studiare e formarsi, oggi si ritrovano a 30 anni a vivere ancora con i genitori, senza lavoro oppure a dover accettare lavori precari, con degli stipendi da fame e senza nessuna prospettiva stabile per il futuro?".

"Per questo - ha affermato in conclusione - ci teniamo ad invitare l'Arcivescovo, la Diocesi e tutte le altre realtà di Torino che si occupano di sociale ad impegnarsi nei confronti dei torinesi e dei giovani prima che all'integrazione dei Rom e dei Sinti".

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Articolo pubblicato il 24/10/2012