Primarie PD - "ADESSO" è il momento.
Il camper in arrivo a Torino

Davide Gariglio e Stefano Lepri sostengono il programma di Matteo Renzi

L’Italia sta attraversando una drammatica crisi economica e i partiti appaiono in difficoltà nel guidare questo periodo. 

Davide Gariglio, che ricordiamo candidato Sindaco di Torino all'ultima tornata elettorale, e Stefano Lepri ci hanno espresso le loro considerazioni in proposito al panorama politico che si sta delineando in vista delle primarie PD e dell'arrivo di Matteo Renzi a Torino, tappa del tour nazionale di cui sono gli organizzatori:

"La transizione verso un nuovo governo è stata condotta con saggezza dal Presidente Napolitano, che ha favorito la nascita di un governo tecnico, sostenuto da un’ampia e trasversale maggioranza parlamentare. Il Governo Monti è stato capace di scelte coraggiose e impopolari, quelle scelte che la politica avrebbe dovuto compiere, ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare".

Ma non pensate che chiunque avesse preso determinate decisioni si sarebbe esposto al pericolo di perdere consenso elettorale al di là dell'immagine internazionale?

"Monti ha saputo ridare credibilità all’Italia nello scenario europeo ed internazionale ed è riuscito ad evitare azioni speculative sui titoli del debito pubblico. Oggi, più che mai, l’Italia deve avere un governo credibile all’estero ed efficace dell’azione di risanamento della finanza pubblica. Ecco perché crediamo che la cosiddetta “Agenda Monti” sia fondamentale anche nella prossima legislatura; qualsiasi coalizione non potrà allontanarsi dal cammino di rigore intrapreso".

Un programma, beninteso, da realizzare con un governo politico e da integrare con politiche tese allo sviluppo, agli investimenti, all’equità sociale e alla redistribuzione:

"In questo contesto il Partito Democratico si presenterà alle prossime elezioni in coalizione con SEL e individuerà il leader di questa coalizione attraverso primarie aperte. Temiamo sarà difficile mettere insieme il PD, che ha sostenuto in modo decisivo l’azione del Governo Monti, con SEL, che ne è stato uno dei più severi oppositori".

Nel ventennio passato il centrosinistra è riuscito per due volte a prevalere in elezioni politiche, nel 1996 enel 2006, ma l’eterogeneità dell’alleanza ha determinato l’incapacità di reggere per un’intera legislatura:

"Non ci convince poi l’idea, enunciata dal segretario Bersani, che compito del PD sia di“costruire il campo dei progressisti”, mentre sarebbe compito di altri, cioè dell’UDC, rappresentare l’area moderata, con l’intendimento che, dopo le elezioni, si governerà insieme. Questa volontà è la rinuncia alla strategia di Veltroni e Franceschini enunciata al Lingotto nel 2007, cioè di realizzare un partito, davvero democratico e non socialdemocratico, che avesse come mission quello di unire con vocazione maggioritaria tutti i riformisti italiani, sia di centro che di sinistra".

Quindi il disegno di Bersani porta invece a consegnare uno spazio politico immenso all’UDC e rischia di lasciare solo al terzo polo ilcompito di raccogliere i tanti elettori delusi dal tragico fallimento del centrodestra:

"Con questa scelta si torna insomma allo schema di alleanza DS-Margherita, ma stavolta sottole insegne PD-UDC. In un PD siffatto facciamo fatica a riconoscerci. Noi crediamo invece che il PD possa ancora diventare un partito capace di fare sintesi delle varie culture politiche (socialista, cattolica, ambientalista, liberale) e di rappresentare molti mondi sociali ed economici, non solo quelli propri della sinistra storica".

Quindi deve essere non solo il partito della giustizia e dei diritti, ma anche il partito della responsabilità e delmerito, delle autonomie locali, dei corpi intermedi e delle famiglie:

" Deve essere un partito capace di dettare proposte anche per i giovani, che oggi non sono tutelati sul piano del diritto del lavoro, del sistema previdenziale e pagano i privilegi o la superficialità di chi li hapreceduti. Per questo, crediamo che la proposta politica avanzata da Matteo Renzi sia oggi più coerente per costruire un progetto di governo credibile ed equilibrato".

Un progetto capace anche di attrarre tante persone deluse, che in questi anni hanno affidato al terzo polo o al centrodestra le loro aspettative di un Paese migliore:

"Crediamo inoltre sia fondamentale un rinnovamento della classe dirigente, non tanto nel senso generazionale, quanto per favorire un turn-over dei rappresentanti eletti nelle istituzioni. Non si tratta di sostituire un “vecchio” con un “giovane”, né tantomeno di sostituire un parlamentare cooptato con uno più giovane, anch’esso cooptato. Occorre invece (salvo eccezioni di vero merito) stabilire limiti al numero dei mandati e affidare la scelta degli eletti ai cittadini".

Per cui vi dissociate dalla posizione assunta dalla segreteria nazionale del PD di contrarietà allo strumento della preferenza:

"Non si capisce per quale motivo la scelta del candidato premier del centrosinistra debba essere fatta dai cittadini attraverso primarie e poi a quegli stessi cittadini debba essere precluso, in elezioni formali, di scegliere davvero il proprio parlamentare. Non vogliamo un partito che mandi in Parlamento i propri funzionari, dopo averli cooptati in segreteria nazionale e senza che questi si siano mai misurati con i problemi dell’amministrazione delle nostre città. Vogliamo invece un PD che renda contendibili gli incarichi e che valorizzi gli amministratori locali, oggi ancora tra ipochi politici capaci di godere della fiducia dei cittadini". 

Davide Gariglio e Stefano Lepri hanno concluso ricordando:

"Soprattutto per queste ragioni sosterremo la candidatura di Matteo Renzi alle prossime primarie del Centrosinistra, convinti che la sua proposta politica sia la più idonea a costruire un PD che si presenti rinnovato alle prossime elezioni, con la forza di vincerle".

 

 

 

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Articolo pubblicato il 12/10/2012