Proposta di legge regionale contro la ludopatia e il gioco d'azzardo
Il tavolo dei relatori

Illustrato da Gianluca Vignale, Consigliere regionale di Progett'Azione e primo firmatario

Presentato presso la sede di Progett'Azione di via San Francesco d'Assisi il progetto di legge regionale contro "Il gioco d'azzardo patologico, oppio della generazione 2.0". Si tratta di un progetto grande rilievo sociale che si prefigge lo scopo di prevenire i danni causati dalla ludopatia e nello stesso tempo scaturire la regolamentazione del gioco. Al Tavolo dei relatori il Presidente Angelo Burzi, Gianluca Vignale, primo firmatario del documento, ed i Consiglieri Roberto Tentoni e Rosanna Valle.

"La nostra - ha esordito Vignale - non è una legge di polizia urbana così come tutti i regolamenti che sin qui avevano cercato di regolamentare l'utilizzo delle macchinette da gioco; il nostro progetto è direttamente legato a questa forma di malattia riconusciuta dall'Oms e dal 2007, all'interno della Regione Piemonte, è inserita nei L.E.A., un servizio che si affianca ai livelli essenziali di assistenza garantiti dal servizio nazionale".

Un intendimento che si propone, quindi, di stroncare una piaga che affligge in maniera sempre più preoccupante la società ad iniziare dai giovani che si avvicinano al gioco d'azzardo in cerca all'inizio di emozione che nel tempo si trasforma in pericolosa dipendenza.

"L'ultimo decreto Balduzzi sul gioco d'azzardo - ha proseguito Vignale - si è rivelato assai poco coraggioso in quanto prevedeva principalmente le distanze delle sale gioco da scuole, istituti di culto e quant'altro. Ma quando è stato approvato dal Consiglio dei Ministri l'aspetto più importante è stato proprio il riconoscimento di appartenenza al livello essenziale di assitenza cui devono attenersi tutte le Regioni".

Finalità che dà alle stesse Regioni la possibilità di legiferare in proposito: salute e sanità sono infatti di competenza esclusiva regionale:

"Questo ci consente di intervenire direttamente - ha insistito Vignale - per prevenire e curare la ludopatia regolamentando in modo restrittivo il fenomeno".

Vignale ha poi illustrato i sistemi adottati quali il vietarne la pubblicità a meno di 500 metri da scuole e da tutti i luoghi sensibili, il segnalare la percentuale di vincita rispetto alle giocate in generale il che fornisce una realtà sconosciuta al giocatore:

"Se si acquista un biglietto del Gratta e Vinci - ha illustrato il Consigliere di Progett'Azione - con 5 euro si ha il 5 o 6 % di possibilità che quel biglietto diventi vincente: una percentuale davvaro risibile".

"Simile al gioco delle tre carte - è intervenuto Burzi - o delle campane".

Ma l'aspetto interessante dal punto di vista restrittivo è la possibilità di intervenire in maniera consistente nelle sanzioni:

"Prevediamo per esempio - ha sottolineato Vignale - che laddove si individui un minorenne che gioca, fascia oggi purtroppo elevatissima, non solo la sanzione ma la sospensione della licenza".

Nel dettaglio, se un esercente in tre anni viene "pizzicato" tre volte si procede con la revoca della licenza stessa il che dovrebbe rappresentare un deterrente significativo. Infine Vignale ha parlato dell'istituzione di un fondo regionale per il gioco d'azzardo, una sorta di garanzia per le amministrazioni comunali per gli eventuali contenziosi derivanti dall'emanazione di particolari regolamenti. Vignale ha concluso affermando:

"Oggi la lobby del gioco, dai produttori delle macchinette in poi, si rivela fortissima: è il primo soggetto nazionale per finanziamenti dai media. Riteniamo perciò che, di fronte ad una disparità così evidente fra la lobby del gioco ed i singoli cittadini piemontesi, la nostra sia una battaglia giusta sapendo che gli esercenti no saranno troppo soddisfatti di ciò, ma d'altronde non possiamo pensare che un locale qualsiasi possa ster in piedi non per ciò che somministra ma semplicemente con i proventi del gioco d'azzardo degli avventori".

Rosanna Valle e Roberto Tentoni hanno approfondito entrando nelle situazioni locali il che ha creato un panorama assai preoccupante per il continuo aumento di persone dedite al gioco. Un problema forte e pressante che incide sulla sensibilità di tutti e lo dimostra l'adesione al documento delle forze politiche di maggioranza e minoranza; la media gioco di ogni piemontese è di 752, una cifra assai preoccupante che fa riflettere.

Angelo Burzi ha chiuso evidenziando:

"Gli aspetti della ludopatia sono complessi anche per la differenza di approccio ma soprattutto per il carente sistema di informazione".

Burzi ha altresì espresso una mal celata critica:

"Che lo Stato predichi in pochi slanci morali non pagando poi i propri debiti crea una situazione che appartiene al sottosviluppo di alcune realtà ma che non deve essere nostra".

Ora non resta che andare avanti al fine di perseguire un obiettivo che la sentenza n. 300 del 2011 della Corte Costituzionale ha introdotto aprendo nuovi spiragli a Province e Regioni riconoscendo la legittimità della legge 13/2010 della Provincia autonoma di Bolzano, ricondotta alla competenza legislativa statale in materia di ordine pubblico e sicurezza.

I tempi devono essere abbreviati il più possibile per evitare che il fenomeno già dilagante assuma proporzioni irreversibili a causa di un consolidamento che nella burocrazia trova il migliore alleato.

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Articolo pubblicato il 11/10/2012