Assemblea Generale Unione Industriale Torino

Motta: "Cota realista, Fornero in videoconferenza, Fassino e Saitta in diretta da Marte"

“Cota ha centrato il punto: troppe tasse sulle imprese riducono la possibilità di sopravvivenza di quelle esistenti e scoraggiano l’apertura di nuove realtà. Fassino e Saitta incapaci di andare oltre i complimenti alla neo-presidente. Fornero inconsistente”.

 

Così il consigliere regionale Massimiliano Motta (Pdl) dopo aver partecipato all’Assemblea Generale degli Associati dell’Unione Industriale torinese.

 

“I dati presentati  – spiega Motta – sono la sintesi del perché ci troviamo nel pieno di una stagnazione economica: dal disagio giovanile al rapporto tra Pil e ora lavorata (ultimi in Europa). Per la capacità di attrarre imprenditori siamo all’87° posto al mondo, appena sopra l’Egitto e ben lontani dai primi (Austria e Svizzera). In questo fosco quadro le responsabilità sono da attribuirsi alle manovre sulla finanza pubblica”.

 

“Fassino e Saitta – prosegue l’esponente del Pdl – sono stati tuttavia capaci solo di esprimere le loro felicitazioni alla neo-presidente Licia Mattioli, sottolineando l’importanza che questo ruolo sia ricoperto da una donna. Si tratta senza dubbio di un fatto positivo, che esalta le capacità e le competenze dell’avvocato Mattioli, ma che non possiamo ascrivere alle politiche di rilancio della Città e della Provincia. Se a questo sommiamo la disarmante dichiarazione di Fassino e Saitta ‘diteci cosa dobbiamo fare’, diventa evidente che i due abbiano abdicato al ruolo di programmazione strategica per il rilancio economico proprio degli enti pubblici”.

 

“La capacità di analisi della neo-presidente – dichiara Motta  ha riportato il dialogo sul pianeta Terra dopo l’apparizione del duo marziano Fassino-Saitta. Gli imprenditori sanno fare il loro mestiere e la presidente Mattioli non ha avuto difficoltà a confermare, con lucido realismo, le analisi del presidente Cota”.

 

“Ritengo importante – commenta l’esponente Pdl – l’intervento dell’ad Fiat Sergio Marchionne, programmato in accordo con la presidente Mattioli: gli è stata data l’occasione per fare chiarezza. Dopo le disquisizioni sulla qualità e la quantità dei caffè serviti sabato al tavolo a cui sedevano anche Elkann ed i ministri, Marchionne ha potuto illustrare con franchezza le problematiche che Fiat si pone. Per garantire la permanenza di Fiat in Italia occorrerà uno sforzo coordinato tra imprenditori e governi nazionale e regionale”.

 

“E’ ora di smettere – conclude Motta – di gridare ‘alla crisi!’ perché il trambusto è sinonimo di non voler lottare per vincere questa crisi. Affrontiamo la questione industriale abbattendo i veri fattori che minacciano l’imprenditoria, quali il costo del credito, l’insostenibilità del fisco, il costo dell’energia (carburante, luce, gas), qualità delle infrastrutture”.

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Articolo pubblicato il 30/09/2012