Alternativa Tricolore: Progetto “Made in Italy 100%”
Il progetto di Alternativa Tricolore

Lo illustra il Segretario Nazionale Luigi Cortese

In questi giorni si discute dell'economia italiana in discesa libera, di noti marchi storici italiani che vogliono lasciare l'Italia per trasferire le loro sedi produttive in paesi dove produrre costi meno, non ci sentiamo di dare torto alle aziende, ma noi di Alternativa Tricolore abbiamo studiato un progetto denominato “Made in Italy 100%”, questo nostro progetto punta a valorizzare i sempre più ricercati prodotti del Made in Italy. Il Decreto Legge 135/2009 all'art. 16, già si è occupato dei prodotti interamente italiani, ma ha tralasciato l'ipotesi di immettere sul mercato un marchio controllato, concesso dietro presentazione di apposita documentazione, per questo ci è sembrato opportuno creare un progetto che prevedesse questo.

 

Abbiamo provveduto ad inviare, al Ministro per lo Sviluppo Economico Corrado Passera, un esemplificazione attuativa e legislativa del nostro progetto, in poche parole il progetto “Made in Italy 100%” propone la creazione di un marchio registrato da parte del Governo, che verrà concesso alle aziende italiane che rispetteranno delle precise regole di produzione.

 

Il progetto “Made in Italy 100%” prevede che l'80% della filiera produttiva sia formata da aziende e prodotti italiani, ci siamo fermati al 80% perché comprendiamo che alcune aziende per produrre i propri prodotti potrebbe aver bisogno di materie prime o prodotti finiti non italiani, ma resta ferma l'obbligo di lasciare la sede di produzione sul territorio italiano.

 

Quest'idea nasce per contrastare il problema della dislocazione delle aziende italiane, tutti i maggiori marchi usano la dicitura”Made in Italy” per dare un maggior valore al proprio prodotto, quindi perché non utilizzare questo progetto per poter vincolare le aziende al nostro paese.

 

Per quanto riguarda la questione legislativa, dal nostro studio non abbiamo rilevato possibili ostacoli all'attuazione, visto la creazione dei marchi IGP, DOC, IGT che a loro volta indicano il luogo di provenienza del prodotto, quindi alla luce di questo non vediamo problemi di sorta sull'applicazione di questo progetto.

 

“Made in Italy 100%” non ha impegni di spesa da parte del Governo, ma di ritorno ha un enorme sviluppo economico del territorio, porterà nuovi investimenti da parte di aziende che vorranno continuare l'uso della dicitura “Made in Italy”.

 

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Articolo pubblicato il 27/09/2012