Progetto Vento per una ciclovia da Torino a Venezia
L'Aula del Consiglio regionale del Piemonte

Approvati due documenti a favore

L'Assemblea di Palazzo Lascaris ha approvato a larga maggioranza due documenti che impegnano la Giunta regionale a farsi promotrice del rilancio ed effettivo completamento della ciclovia del fiume Po, individuando all'interno dell'Ente un'apposita struttura di coordinamento, con particolare riferimento al ruolo che possono svolgere i Parchi naturali piemontesi interessati dal percorso, vale a dire i Parchi della fascia fluviale del Po tratti cuneese, torinese, vercellese e alessandrino.
 

Gli odg si riferiscono, come spiegato dal documento presentato dal gruppo del Pd con primo firmatario Mino Taricco, alla ciclovia del fiume Po, in parte già esistente all'interno dell'itinerario internazionale Eurovelo 8 che risulterebbe, tuttavia, ad oggi ancora da completare pienamente attraverso la realizzazione di percorsi interregionali per bicicletta di alta qualità, ben strutturati e segnalati, in una visione unitaria per tutto il bacino del fiume.

Una volta ultimata, essa diventerebbe la ciclovia più lunga del sud Europa (circa 679 km di percorso), una ‘infrastruttura a bassa velocità’ di grande valore che, secondo gli esperti, sarebbe in grado di produrre un giro d'affari annuo stimabile nel doppio dell'investimento iniziale, diventando volano per un turismo sostenibile e responsabile.

Il secondo odg, sottoscritto da numerosi consiglieri di vari gruppi di maggioranza e opposizione, prima firmataria Monica Cerutti (Sel)  precisa che il Politecnico di Milano ha in proposito redatto un progetto di natura interregionale denominato VenTo.

La spesa prevista per la realizzazione di tale progetto è di 80 milioni di euro, un impegno di spesa più che sostenibile, se suddiviso fra tutte le Regioni, Province e amministrazioni interessate.

La pista ciclabile, realizzata come prevista dal progetto, attraverserebbe quattro regioni (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia) e tra Venezia a Torino (punti di partenza e arrivo del progetto) collegherebbe importanti centri della Pianura padana come Ferrara, Cremona, Piacenza, Pavia, Milano, Casale Monferrato e Chivasso, attraversando parchi e aree protette di notevole pregio naturalistico, ambientale e paesaggistico”.

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Articolo pubblicato il 16/09/2012