Progett'Azione: Vignale interviene sul riordino delle Province
L'Aula del Consiglio regionale del Piemonte

"Pericoloso il diktat governativo" secondo il Consigliere regionale

“Si al riordino delle Province ma attraverso una programmazione condivisa che tenga conto delle loro conto delle loro funzioni e delle competenze, quali innanzitutto la sicurezza stradale, il ciclo dei rifiuti e l’edilizia scolastica”.

 

Lo ha sottolineato il Gian Luca Vignale, consigliere regionale di Progett’Azione, nel suo intervento di questa mattina durante la riunione congiunta del Consiglio regionale e del Cal (il Consiglio delle autonomie locali) sull’attuazione di quanto disposto dall’articolo 17 del decreto legge del 6 luglio 2012, n. 95.

 

Nel suo intervento in aula Vignale ha aggiunto:

 

“Avremmo voluto affrontare il tema della riorganizzazione delle Province in modo propositivo e non distruttivo. Se è infatti corretto e necessario prevedere una nuova architettura istituzionale, la stretta tempistica imposta, la metodologia adottata e il drastico taglio dei trasferimenti alle Province, e quindi  contestuale riduzione dei servizi che potranno offrire, non rendono il decreto legge del Governo Monti, convertito in legge, adatto alle finalità di riduzione dei costi che intende perseguire”.

 

Secondo Vignale prima del riordino il problema è che la riduzione dei trasferimenti economici da parte dello Stato alle Province determinerà l’impossibilità  per questi enti non solo di erogare i servizi essenziali ma anche di approvare il documento di equilibrio finanziario, determinando quindi un successivo commissariamento:

 

È sufficiente valutare il taglio che il governo ha previsto nei confronti delle Province per comprendere che quasi nessuna provincia piemontese, al di là della capacità gestionale dei singoli presidenti, sarà in grado di votare entro il 30 settembre l’obbligatorio atto di riequilibrio di bilancio perché le entrate, drasticamente ridotte,non coincideranno più con le uscite”.

 

“Per risparmiare non basta tagliare i consigli provinciali – aggiunge ancora Vignale- , ma bisogna lavorare sui veri centri di costo come gli uffici e il personale che con le attuali leggi le uniche differenze che subirebbero è il cambio di stemma della carta intestata. Il Governo deve essere chiaro senza nascondersi dietro l’attuale ipocrisia: l’unico modo per ridurre drasticamente i costi è la messa in mobilità di parte del personale operante nelle Province. È questo che vuole il Governo?”.

 

Per questi motivi, il gruppo di Progett’Azione ha presentato oggi un ordine del giorno che impegna la Regione a porre dinanzi alla Corte Costituzionale la questione di legittimità costituzionale e il Consiglio a non adottare alcun provvedimento di riordino delle Province:

 

“Almeno finché – ha concluso  Vignale - il Governo e l’intero Parlamento non correggeranno il testo, garantendo l’elezione diretta dei rappresentanti delle Province e garanzie sull’erogazione dei servizi”.

 

 

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Articolo pubblicato il 13/09/2012