Ribadita la contrarietà di Pro Natura
Dopo una partecipata riunione in Ottava Circoscrizione, svoltasi giovedì 6 settembre, e
dopo alcune dichiarazioni fatte dal Presidente anche nel corso di un servizio del TG 3
Regionale il sabato successivo, relativamente alla proposta di collocazione di una grande
ruota panoramica alta 60 metri all’interno del parco del Valentino avanzata dai giostrai
dell’AGIS in capo ad una cordata di privati investitori, ci pare indispensabile ritornare
sull’argomento, sia per ribadire la nostra contrarietà, sia per alcune doverose precisazioni.
In primo luogo siamo profondamente stupiti per la superficialità e l’improvvisazione con
cui l’argomento è stato trattato.
Frugando tra le delibere della precedente Giunta
Comunale, si scopre che, in data 10 maggio 2011 (alla vigilia delle elezioni e dopo lo
scioglimento del Consiglio Comunale), su proposta dell’Assessore Sbriglio, era stato
assunto un provvedimento dal titolo: “Ruota Panoramica - Avvio di procedura per la
ricerca di manifestazioni di interesse da parte di soggetti abilitati per la realizzazione
dell’attrazione nella Città”. In tale delibera (che peraltro non impegna minimamente la
Giunta successiva), “cucita” di fatto intorno alla proposta attuale, che però non veniva
espressamente nominata, si proclamava “l’interesse della Città” per la realizzazione di
una ruota panoramica di oltre 50 m. di altezza, e si sceglieva come ubicazione ideale
l’area tra viale Medaglie d’Oro e viale Balsamo Crivelli, “in posizione di pregio
panoramico”, ai fini della “promozione dell’immagine della Città”, e si invitavano
soggetti investitori a presentare proposte in merito.
Nessuna ipotesi di ubicazioni
alternative, nessuna menzione di problematiche ambientali, paesaggistiche, e
urbanistiche. Addirittura la cosa veniva presentata genericamente come “occupazione di
suolo pubblico” per attività di “spettacoli viaggianti”, come se si trattasse di una
concessione temporanea.
Dopo la presentazione ai cittadini nella sede circoscrizionale è stato chiarito che si tratta
non già di un utilizzo temporaneo, ma di un intervento che, oltre alla ruota, comporta altre
installazioni fisse di servizio alla stessa, scavi e manomissioni di aree verdi, ai fini di una
collocazione definitiva, con un investimento che rasenterebbe 9 milioni di Euro, malgrado
si dica che incide solo su una superficie asfaltata, ora occupata, in palese contrasto con le
norme urbanistiche, dalla Zona Blu. La si prospetta come una “grande opportunità” per la
Città, e i cittadini più critici sono accusati di far perdere l’occasione di un grande
investimento, di nuovi posti di lavoro, e di una “valorizzazione turistica”. I “soliti
ambientalisti che dicono sempre di no a tutto”.
A questo punto non possiamo fare a meno di evidenziare che tale struttura (con una
capienza di 336 posti ed un periodo di rotazione di 20 minuti) si colloca a 100 metri dal
Castello del Valentino in viale Mattioli, uno degli edifici di maggior pregio della Città, di
fronte alla sede storica e monumentale dell’Istituto Elettrotecnico Galileo Ferraris in
corso Massimo d’Azeglio, e all’interno di un parco storico. Tutto il parco del Valentino,
ai sensi del decreto Ministeriale del 14 aprile 1948, è sottoposto a Tutela Paesistica, tutela
che non si riferisce solo al patrimonio verde, ma a tutti gli elementi presenti nell’area.
Quindi il parco, nel suo insieme, è oggi oggetto di tutela ai sensi del Decreto Legislativo
22 gennaio 2004, n. 42 e S.M.I. (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio), nonché
inserito nel Piano Paesaggistico Regionale adottato nel 2009. Ogni intervento pertanto, a
maggior ragione dell’entità che viene ora proposta, deve essere sottoposto alla
Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, e vagliato dalla Commissione
Locale per il Paesaggio istituita dal Consiglio Comunale nel 2009, ai fini di
un’autorizzazione paesaggistica che “costituisce un atto autonomo e presupposto rispetto
al permesso di costruire”.
Nella precedente delibera della Giunta Comunale, e nella presentazione attuale, non vi è
alcuna menzione di tali problemi. A questo punto non vorremmo che la Ruota
Panoramica fosse considerata genericamente uno “spettacolo viaggiante” che aggira così
ogni doveroso atto autorizzativo dal punto di vista paesaggistico, nonché tutte le
procedure edilizie e urbanistiche. Sappiamo che al Valentino, accanto ad edifici di grande
pregio, sussistono anche manufatti scadenti, ma si tratta di vecchie sedimentazioni (che
necessitano pur sempre di una messa a norma troppo a lungo trascurata).
Qui per contro
di tratta di un intervento di nuovo impianto, che modifica in modo sostanziale le
caratteristiche del parco, ed il paesaggio cittadino nel suo specifico e nel suo insieme.
Oltre a questo rimangono naturalmente tutte le obiezioni da noi e da molti cittadini già
fatte presenti, per gli aspetti di carattere ambientale e per gli impatti sulla viabilità e sui
parcheggi, per i quali certo non basta dire “potenziamo il parcheggio del V Padiglione di
Torino Esposizioni”, nonché per l’inquinamento acustico e luminoso, e per l’impatto sulla
flora e sulla fauna del parco.
Ma gli aspetti precedenti sono comunque prioritari, mentre
la proposta illustrata trascura del tutto le norme nazionali e regionali sovraordinate.
Facciamo quindi appello non solo ai cittadini, ma a tutti gli Enti di competenza affinchè
intervengano a bloccare sul nascere una proposta che rischia, chiudendo il cerchio, di
trasformare per sempre un parco storico in un “Luna Park” permanente.
In città non
mancano aree più opportune o a ciò addirittura predestinate dal Piano Regolatore, come
l’area della Continassa. Una superficiale delibera di Giunta della passata amministrazione
deve essere cancellata dal Sindaco e dalla Giunta attualmente in carica. Speriamo che
un’attenta riflessione eviti che “il Valentino con la ruota” costituisca il biglietto da visita
della Città in occasione del Congresso Internazionale di Architettura del Paesaggio
previsto nel 2016.
Non ne hanno alcun bisogno né il parco né i cittadini.
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Articolo pubblicato il 12/09/2012