Lo scalo muore lentamente, nell’indifferenza della politica, delle istituzioni e dell’imprenditoria
Assaeroporti ha rilasciato il consueto aggiornamento mensile sulle statistiche degli scali italiani, che certifica lo stato di crisi in cui si è avvitato Caselle nel 2012.
Il mese di luglio si è chiuso con 298.850 passeggeri, con una contrazione del 4,3% rispetto allo stesso mese del 2011; il dato aggregato del periodo gennaio-luglio 2012 vede su Torino 2.102.286 passeggeri, -2,5% rispetto all’analogo periodo del 2011.
Statistiche il cui carattere negativo viene, purtroppo, amplificato sia dal dato nazionale (positivo per lo 0,3% a luglio), sia soprattutto dalla serie storica del 2012, che ha visto su Caselle unicamente dati negativi su tutte le mensilità, eccezion fatta per gennaio, che ha registrato uno striminzito +0,1%.
Non è possibile avere informazioni precise sulle rotte che più hanno contribuito a questi risultati negativi, in quanto da molti mesi SAGAT non pubblica più la consueta press release con i dati di traffico; quello che tuttavia è certo, è che il nostro aeroporto vedrà una fine del 2012 che lo spingerà in una posizione ancor più marginale di quella che tuttora occupa, logica e naturale conseguenza della politica di stasi che lo ha da molti anni caratterizzato.
Al di là di fattori esogeni (fallimento Windjet), è questa politica ad avere condannato Caselle al ruolo di scalo regionale, arroccato su pochi collegamenti "storici", ora non più in grado di soddisfare appieno – sia per ragioni di network, sia per le tariffe praticate – nemmeno le esigenze dei viaggiatori business.
La stagione invernale vedrà scomparire dalla pista 36 i voli per Lussemburgo, Katowice e Mosca, e vedrà ridotti all’osso molti collegamenti di Alitalia con il Sud Italia (operati, peraltro, in regime di monopolio sulla Calabria), aumentando il numero dei piemontesi che emigrano a Milano per volare anche solo su Calabria, Sicilia e Sardegna.
L’accessibilità turistica di Torino è ormai al minimo, tanto che portali turistici di livello mondiale (come ad esempio Wikitravel.org) rilevano che, per raggiungere la città, può essere più conveniente atterrare a Malpensa.
Qualche spiraglio di novità lo avremo solo da Meridiana-Air Italy che, grazie ad un nuovo aeromobile basato a Torino, incrementerà i voli su Roma e Catania, anche se il vuoto lasciato da Windjet sulla Sicilia è ancora lontano dall’essere colmato.
La speranza è che i tempi previsti per l’acquisizione dello scalo non si dilatino oltremodo e che, pertanto, il nuovo azionista (e soprattutto il nuovo management , che si spera proveniente dal mondo dell’aviazione commerciale e non dalla politica o parapolitica) delinei in fretta le azioni da intraprendere.
Il 2012 è ormai perso, voltare pagina è l’unica strada.
FlyTorino, associazione senza scopo di lucro fondata a Torino nel 2007 da un gruppo di appassionati, professionisti ed utenti del mondo dell'aviazione, ha come obiettivo la promozione ed il rilancio dell’aeroporto internazionale di Torino-Caselle, motore fondamentale per lo sviluppo dell’economia, del turismo e per la mobilità da e per il territorio piemontese.
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Articolo pubblicato il 06/09/2012