Status symbol

La crisi accentua le differenze

Gli status symbol per antonomasia sono da sempre stati la Ferrari, il Rolex, la Barca, la Villa al mare e quant'altro.

Oggi, con i tempi che corrono, essi continuano ad esserlo per la classe abbiente mentre per gli "altri" l'abbronzatura, testimone di vacanze al mare o ai monti, è divenuta il termometro delle proprie disponibilità economiche.

E così l'ostentazione, in alcuni casi maniacale, ha sostituito la naturalezza della colorazione assunta sui litorali o sulle vette, a casa di parenti come nelle strutture vacanziere.

Ci è capitato di incontrare, nel corso dell'agosto cittadino, personaggi indubbiamente anneriti (dal sole ?) cercare il consenso della propria condizione negli sguardi degli altri, incrociati per strada o in attesa ai semafori quasi a voler ottenere un riscontro di ammirazione per una condizione che è possibile ad un sempre più esiguo numero di persone.

Capita altresì di venire a conoscenza delle ustioni prodotte da lettini abbronzanti o similari subite nel tentativo di sostituire la spiaggia come pure la vetta con le irradiazioni artificiali, le stesse che un tempo, naturalmente senza i problemi indicati, serviavano per preparare la base a quelle naturali successive.

"Essere e non apparire" recita un detto antico ma quanto mai attuale; la riflessione indotta è l'immaturità di chi vuole a tutti i costi dimostrare una condizione diversa da quella di cui dispone quasi dovesse interpretare un ruolo da protagonista pur sapendo di essere tutt'al più una comparsa.

Questa divagazione invita ad una profonda riflessione: continuare a fingere e simulare nel piccolo porta di conseguenza moltiplicazioni esponenziali in coloro che hanno in mano le sorti della nazione.

Ecco forse il motivo per cui troppi si sono ritrovati a vivere in dimensioni che non appartengono loro pagando perciò amare conseguenze.

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Articolo pubblicato il 23/08/2012