I "furbetti" di via Garibaldi
Via Garibaldi

Automobilisti incuranti dei divieti e senza alcun permesso utilizzano gli attraversamenti invadendo la via

Via Garibaldi, una delle tante strade chiuse al traffico, un percorso pedonale che attraversa, da Piazza Statuto a Piazza Castello, il cuore della vecchia Torino.

 

Una via aperta, vivace, solare piena di piccoli e grandi negozi, bar e ristoranti, dehores e bancarelle che attirano, a qualunque ora, un turbinio di passanti affaccendati e anche turisti un po sbadati.

 

Purtroppo, da un po di tempo, questa già apparente e un po' confusa armonia è funestata da insolite e ingombranti presenze motorizzate.

 

Badate bene, non parliamo dei furgoni dei commercianti impegnati nel loro lavoro, ma di automobilisti che, incuranti dei divieti e senza alcun permesso, utilizzano gli attraversamenti invadendo la via.

 

Questa pericolosa invasione viene compiuta da alcuni per un breve tratto, ma dai più per conquistarsi un super-vietato parcheggio perché è risaputo che l'inganno è più celato quando è in evidenza.

 

E così passanti e ciclisti sono costretti a veri e propri slalom che arrecano disagio e aumentano il numero degli incidenti e l'isola quasi felice si trasforma nel solito putiferio: gente amareggiata, ciclisti inferociti, negozianti e ristoratori rassegnati dopo molte inascoltate segnalazioni.

 

Nel novero degli scontenti posso iscrivermi anch'io che, recandomi quotidianamente, spesso in bicicletta in centro, sono costretto a percorrere solo alcuni tratti di via Garibaldi, poiché risulta assai arduo superare vere e proprie barricate costituite dalle solite auto in sosta.

 

“Ogni tanto arriva la polizia” ci dice Ernesto L. “e allora è tutto un fuggi fuggi! Le auto spariscono come pure le bancarelle abusive e gli zingari e la via torna, per un attimo alla normalità, ma dura poco”.

 

Maurizio M. risolverebbe tutto molto drasticamente:

 

“Io metterei guardie a tutti gli incroci”.

 

A questo punto una domanda è inevitabile: possiamo risolvere civilmente questo problema?

 

E' verosimile che non si possa attuare la drastica istanza del signor Maurizio, ma risulta altrettanto inaccettabile mantenere la situazione descritta dal signor Ernesto.

 

E allora che fare?

 

Lascio a voi la risposta.

 

Sperando che l'ormai dimenticato senso civico si faccia “strada” in via Garibaldi toccando il cuore dei suoi cittadini.

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 30/07/2012