Progett'Azione - Danni all'agricoltura: "Si richieda lo stato di calamità per il piemonte
La grandine

Lo afferma il Consigliere regionale Gian Luca Vignale, Presidente della III Commissione regionale per l'agricoltura

Sul Piemonte (soprattutto nei comuni di Scalenghe, Castagnole Piemonte, Airasca, Candiolo, Piobesi, Vinovo, None, Nichelino e Moncalieri. La Loggia, Carignano, e alcune zone come Canadese e Chivassese), lo scorso fine settimana si sono abbattute forti grandinate e trombe d'aria che hanno provocato ingenti danni all’agricoltura, stimati oggi superiori ai 10 milioni di euro.

La drammatica situazione interessa le colture ortofrutticole con danni ingenti ad ortaggi e vigneti, oltre che la distruzione del 60% del mais e del 70% della soia.

 

Considerata la gravità dei danni e i conseguenti allarmi delle associazioni, è necessario attivare lo stato di calamità per evitare che in un solo week end l'agricoltura piemontese venga colpita dal maltempo.

 

Il  problema è che ad oggi la maggior parte degli operatori agricoli non è assicurata contro eventi atmosferici al di sopra di ogni aspettativa, come le trombe d'aria. Le colture e le infrastrutture agricole quindi danneggiate, non avranno alcun rimborso se non attraverso il sostegno pubblico.

 

"Per questo motivo - ha dichiarato Vignale -  ho interpellato il presidente della giunta Regione e l’Assessore all’Agricoltura affinché venga avviato l'iter burocratico necessario presso i ministeri competenti per l'ottenimento dello stato di calamità  naturale. Inoltre per trovare le risorse per venire incontro alle imprese agricole che hanno subito ingenti danni ho chiesto alla giunta di valutare anche altre forme di sostegno e di  intervenire presso le istituzioni bancarie  per permettere agli imprenditori che avevano sottoscritto polizze per eventi atmosferici straordinari di poter contare, almeno fino all'ottenimento ottenimento dell’indennizzo  assicurativo, su forme di accesso al credito a tasso zero per far fronte alle anticipazioni colturali della prossima annata e pagare i costi di quella in atto".

 

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Articolo pubblicato il 27/07/2012