TAV: "Sgombero immediato del campeggio: basta guerriglia in Valle di Susa"
Il materiale sequestrato dalle Forze dell'Ordine (Foto La Stampa)

Lo richiede Massimiliano Motta, Consigliere regionale Pdl

“Sgomberare immediatamente il campeggio No-Tav. Mesi fa chiesi di vietarne l’apertura per motivi di sicurezza, ma si sono dovuti comunque attendere i feriti e gli atti di guerriglia. La Valle di Susa non deve diventare terreno di scontro tra lo Stato e le forze eversive che nulla hanno a che fare con la protesta dei cittadini che risiedono in loco”.

 

Così Massimiliano Motta, Consigliere regionale del Pdl, alla vigilia della riunione del Comitato di Sicurezza in Prefettura. Il vertice si svolgerà per valutare la possibilità di chiudere il campeggio No-Tav a seguito degli scontri verificatisi nella notte tra sabato e domenica.

 

“Figure come quella di Alberto Perino – spiega Motta – hanno attirato sul territorio professionisti della guerriglia da tutta Europa con il preciso intento di compiere azioni come quella di sabato scorso. Da parte di Perino e Grillo ci sono state vere e proprie istigazioni alla violenza, reati previsti dal Codice Penale. Questo weekend abbiamo avuto la dimostrazione che gli ospiti del campeggio non sono dimostranti contro l’opera-Tav con i figlioletti sulle spalle, ma violenti organizzati. Dobbiamo dire basta alla guerriglia, che fa solo il male della Valle e dei cittadini residenti. Le violenze terrorizzano i turisti ed i lavoratori delle aziende che si sono aggiudicate gli appalti. Una condizione inaccettabile in un Paese civile”.

 

“L’opera si realizzerà – conclude Motta – ma da ora in avanti è impossibile concedere spazi di manovra ai violenti: si militarizzino le aree di cantiere e si vieti qualsiasi tipo di dimostrazione. Il movimento ha avuto anni per emarginare i violenti e si è dimostrato incapace in questo senso. Non possiamo più accettare di mettere a repentaglio la sicurezza di operai, cittadini e Forze dell’Ordine permettendo ai professionisti della guerriglia di fare il comodo loro in Valle di Susa”.

 

 

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Articolo pubblicato il 23/07/2012