A rischio chiusura 62 uffici postali
(Foto: Repubblica)

In Piemonte ben 62 piccoli uffici postali sarebbero a rischio chiusura con conseguente perdita di 402 postini

Quasi due mesi fa il nostro direttore Massimo Calleri ci aveva dato conto, attraverso un articolo, di una situazione per cui alcuni uffici postali dei Comuni del Canavese e delle Valli di Lanzo, avrebbero osservato un orario ridotto di apertura solo per tre giorni alla settimana.

E' notizia di qualche giorno fa che ora sarebbero addirittura a rischio chiusura 62 piccoli uffici postali disseminati in tutto il territorio regionale, come si può vedere dal prospetto che abbiamo riportato.

I numeri sono stati rivelati dal quotidiano Repubblica e fanno parte dell'elenco che ogni anno l'azienda deve consegnare al Ministero della Sviluppo economico e all'Agcom.

Secondo Poste Italiane si tratta di uffici molto piccoli e, seguendo il cambiamento dell'Italia in cui si accorpano anche i piccoli comuni, si vuole puntare a un nuovo modello di ufficio postale da valorizzare in cui ci siano anche l'anagrafe, la possibilità di rilascio di certificati e passaporti ad esempio.

Degno di nota è il commento dele Presidente della Provincia di Torino che dice "Questa è la fine dello Stato perché se si tagliano le scuole, i trasporti, i piccoli ospedali e tra un po' anche le stazioni dei carabinieri, cosa resta dello Stato nei piccoli comuni, nei territori montani o collinari?".

Aggiunge, poi "Capisco le esigenze di Poste Italiane che oggi è anche un'impresa e segue logiche di mercato. Non bisogna dimenticare però che svolge anche, se non prima di tutto, un servizio pubblico. Sono deluso, anche perché nessuno tra i politici si pone più questa domanda: 'Cos'è lo Stato', appunto. E questa logica di tagli senza logica in realtà non fa che penalizzare le zone più deboli del Paese a vantaggio di quelle che già sono più forti".

E così tra i papabili uffici che rischiano di abbassare le serrande ce ne sono di importanti tra cui quelli di Superga, Levaldigi e Pollenzo.

Elena Maccanti della Lega Nord aggiunge "Saremo io e il presidente Cota già domani [13/07/2012, NdR] a chiedere alle Poste di aprire un tavolo politico e tecnico sulla questione. Perché questa ipotesi va contro la logica che finora noi abbiamo seguito nei confronti delle piccole comunità: quella di cercare di aiutare la gente a rimanere dove è e non costringerla a spostarsi perché i servizi sono altrove"

 

Marco Pinzuti

 

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Articolo pubblicato il 19/07/2012