Ipla: "Il Comune rinunci alla quota societaria o si decida a prendere in mano la questione"

Così si esprime, criticamente, il Consigliere regionale Pdl Massimiliano Motta

“Il Comune di Torino smetta di far perdere tempo agli altri soci e prenda in mano la questione Ipla: Fassino decida se contribuire al risanamento o se cedere le sue quote societarie. E’ inutile la presenza di un socio che non collabora alla gestione dell’Ente e lo considera un mero fornitore di servizi”.

 

Così Massimiliano Motta, vicepresidente della Commissione regionale Ambiente, sulla vicenda dell’Ipla (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente), dopo che il vicesindaco di Torino, Tom De Alessandri, aveva dichiarato l’indisponibilità della Città a prendere parte alla ricapitalizzazione.

 

“A detta del vicesindaco Tom De Alessandri – spiega Motta – il motivo per cui il Comune non può prendere parte alla ricapitalizzazione è la condizione disastrosa dei conti comunali. Una situazione di cui è responsabile lui per primo, essendo stato presente sia durante gli anni della ‘finanza creativa’ di Chiamparino sia al momento dello sforamento del Patto di Stabilità operato da Fassino”.

 

“Quanto ai conti dell’Ipla – prosegue Motta – la Giunta Regionale e il Consiglio di Amministrazione attuali stanno faticosamente riportando la situazione sotto controllo dopo la spensierata gestione di Riba, indicato dall’allora Presidente della Regione, Mercedes Bresso. La situazione è difficile e la Regione si è attivata su più fronti per un rapido risanamento e per un piano di attività credibile e sostenibile che presto verrà proposto a tutti i soci. La ricapitalizzazione è tuttavia necessaria”.

 

“De Alessandri – attacca Motta – farnetica quando afferma che non è competenza del Comune tenere in piedi i conti dell’Ipla: il Municipio è socio minoritario ed esprime un membro nel CdA, che siede comodamente sulla poltrona e percepisce il gettone pur rimanendo silente. Sarebbe invece opportuno che il Municipio si impegnasse per garantire il futuro di un’eccellenza piemontese, qual è l’Ipla, e dei suoi dipendenti”.

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 04/07/2012