Consiglio aperto sull’Europa
Palazzo Lascaris

E' stato sottolineato come sia possibile stimolare una maggior crescita economic asuperando le politiche centraliste

Il 2 luglio si è tenuto a Palazzo Lascaris un Consiglio regionale aperto sull’Europa. Di fronte al perdurare della crisi finanziaria ed economica, al nodo della legittimità democratica dell’Unione europea e all’inadeguatezza di molte regole che oggi governano le decisioni europee nel produrre effetti risolutivi sugli Stati membri, l’Assemblea legislativa regionale ha deciso di riflettere su queste tematiche.

 

Hanno aperto i lavori il presidente del Consiglio Valerio Cattaneo e il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, cui sono seguite le relazioni di Pier Virgilio Dastoli, presidente del Consiglio italiano movimento europeo (Cime) e di Mercedes Bresso, presidente del Comitato delle Regioni.

 

Sono poi intervenuti: Piero Fassino, sindaco di Torino, Carlo Riva Vercellotti, presidente del Consiglio delle Autonomie locali, Sergio Pistone, Università di Torino, membro del Bureau exécutif dell’Union européenne des fédéralistes, Paolo Bertolino, segretario generale Unioncamere Piemonte, Alberto Tomasso, segretario regionale Cgil, Giovanna Ventura, segretario regionale Cisl, Gianni Cortese, segretario regionale Uil, Armando Murella, segretario regionale Ugl, Emilio Verrengia, segretario generale aggiunto Aiccre nazionale e i consiglieri Giovanni Negro (Udc), Monica Cerutti (Sel), Andrea Buquicchio (Idv), Luca Pedrale (Pdl), Stefano Lepri (Pd), Mario Carossa (Lega nord), Fabrizio Biolè (M5S).

 

Il dibattito ha evidenziato come le unioni monetaria, bancaria, fiscale e di bilancio sono obiettivi che si potranno realizzare pienamente solo con “la contemporanea creazione di un’unione politica, gli Stati Uniti d’Europa, in cui la forza della federazione sia cementata dalla solidarietà e da una più stretta legittimazione democratica, con il libero voto dei cittadini”.

 

Gli interventi dei vari esponenti dei gruppi politici hanno ribadito, in maniera trasversale, come la libera circolazione delle merci, dei capitali e delle persone debba essere solo un passo verso l’integrazione dei sistemi politici, debba costituire uno strumento non contro bensì a maggior tutela del nostro sistema di democrazia rappresentativa.

 

È possibile stimolare una maggior crescita economica, è stato sottolineato, superando le politiche centraliste, soprattutto quelle fiscali, che non sono state e non sono in grado di dare risposte ai territori.

 

Il dibattito ha poi riservato un’interessante parentesi agli enti locali, mettendo in risalto come oggi ci sia  una grave crisi per le autonomie locali. Sotto accusa è stato messo in primo luogo il patto di stabilità, sempre più  un peso opprimente, non solo sugli enti locali, ma sulle famiglie (aumenti delle imposte) e sullo sviluppo. Gli enti locali vanno riformati all’interno di un quadro che tenga conto dell’Europa.

 

Al termine dei lavori del Consiglio, è stato annunciato che l’Ufficio di presidenza sta lavorando alla  presentazione di una proposta di legge per regolamentare la partecipazione della Regione Piemonte alla formazione e all’attuazione del diritto e delle politiche dell’Unione europea.

 

“Conformemente allo Statuto - ha dichiarato il presidente Cattaneo -  si prevede la convocazione di una sessione comunitaria entro il 31 maggio di ogni anno, per l’esame del disegno di legge comunitaria regionale, cioè dello strumento normativo che assicura l’adeguamento dell’ordinamento regionale a quello dell’Unione e dà attuazione alle politiche europee”.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 02/07/2012