Piano per nuove aree di sosta pertinenziali
Via Tofane

Si tratta di una bozza di progetto in via preliminare

In Circoscrizione 3 arriva al vaglio della Commissione Urbanistica l’annoso quanto controverso piano per le nuove aree di sosta pertinenziali.

Va certamente precisato che si tratta di una bozza di progetto in via preliminare, ma deve essere oltremodo chiaro che, mentre la precedente amministrazione aveva riscontrato in alcune zone della città dietro segnalazioni della cittadinanza una carenza di parcheggi a raso, l’attuale Giunta, guidata dal Sindaco Fassino, ha invece predisposto un piano che prevede la realizzazione di ben 23 nuove aree di sosta pertinenziali.

Un’operazione che, per il Comune di Torino, avverrà a costo zero, grazie all’utilizzazione della sempre più consolidata pratica “dell’incasso degli oneri di concessione”.

La parola, quindi, passa alle Circoscrizioni dalle quali il Comune dovrà ottenere pareri positivi per la realizzazione delle singole opere.

Torniamo sulla Circoscrizione 3. L’esperto in materia, ing. Berra, ha inizialmente enunciato le aree di possibile interesse selezionate nel piano del Comune:

1)    Giardino di via Rivalta (angolo via Osasco)

2)    Piazzale San Benedetto (Fattori/Viberti)

3)    Corso Brunelleschi (via Tofane)

4)    Area Pons – Cantamessa (Lussimpiccolo)

Di seguito è passato a spiegare, zona per zona, le criticità e le eventuali soluzioni alla realizzazione di tali progetti. Eccole elencate.

Per il Giardino di via Rivalta: presenza di almeno 25 piante ad alto fusto e di giochi per bambini di recente fattura; scarsità di spazio nella gestione del cantiere con conseguente disagio per almeno 2/3 anni alla viabilità.

Per Piazzale San Benedetto: stesso problema di alberatura e disagi in un’area verde molto frequentata da anziani e ragazzi. Unica soluzione un solo scavo nella zona parrocchiale del campo di calcetto che permetterebbe la realizzazione di 40 posti per piano senza intaccare il vicino parco.

Per Corso Brunelleschi: presenza di alberi ad alto fusto già trapiantati e quindi non più recuperabili.

Per l’ area Pons – Cantamessa: mancanza assoluta di alberi e ampio spazio per la realizzazione dello scavo e del cantiere. Nessun problema per la viabilità.

In conclusione l’ing Berra definisce le prime tre aree zone densamente abitate con criticità rilevanti sia in campo ambientale che sotto il profilo urbanistico.

La quarta area invece ha tutte le carte in regola per poter sopportare tale intervento.

La parola passa poi, a turno, ai Consiglieri sia della maggioranza che dell’opposizione entrambi concordi nel constatare l’importanza delle criticità esposte. Per l’area Pons – Cantamessa fanno però presente l’annosa diatriba sugli spazi indicati per gli scavi tra il Comune di Torino e l’ASL che è beneficiaria, per 99 anni, della zona.

Il Movimento 5 Stelle sottolinea che nelle prime tre zone, dopo un’attenta ricerca tramite agenzie immobiliari, risultano invenduti numerosissimi box auto. Ciò smonta di fatto la fittizia tesi dell’aiuto ai residenti.

La Lega Nord, attraverso le parole del Capogruppo Bernardo Miletto, appoggia il comune pensiero della Commissione sull’inadeguatezza delle prime tre aree, facendo presente che per l’area di Piazzale San Benedetto la forte ostilità al progetto viene proprio dai residenti, i quali sostengono che nella zona non c’è alcun bisogno di parcheggi pertinenziali. Piuttosto vorrebbero più sicurezza con azioni contro furti e spaccio che anzi tali box sotterranei rischierebbero di alimentare.

Tra il pubblico viene proposto che, se proprio si vogliono nuovi posti auto in tale zona, si torni al progetto iniziale dei parcheggi a raso magari nella parte chiusa di via Monte Ortigara tra le due scuole.

In conclusione la Commissione Urbanistica boccia tale progetto per tre aree su quattro; auspicando per la zona di Pons – Cantamessa una forte azione nei confronti dell’ASL perché restituisca l’area al Comune visto che dall’ente sono state disattese le aspettative prefissate.

In questo momento di crisi, si spera che tali indicazioni possano essere recepite per non cadere nelle solite vecchie speculazioni dannose per le Istituzioni e per la cittadinanza tutta.

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 02/07/2012