Gianduja ed il Pane della carità
Gianduja

Visita di Gianduja al Consiglio regionale

Si è svolta il 21 giugno a Palazzo Lascaris la visita di Gianduja al Consiglio regionale in previsione dei festeggiamenti di San Giovanni, patrono di Torino. Seguendo una tradizione riscoperta negli anni ‘70, Andrea Flamini, tradizionale interprete della maschera di Gianduja, ha effettuato la consegna dei Pani della carità, benedetti all’interno della chiesa del Santo Volto.

Alla consegna hanno partecipato il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, il vicepresidente Roberto Boniperti ed i consiglieri segretari Lorenzo Leardi, Tullio Ponso e Gianfranco Novero.
Gianduja era accompagnato dall’inseparabile Giacometta e dall’allegra compagnia in costume dell’Associassion Piemontèisa.

“Dobbiamo sempre più tutelare le nostre radici - ha detto il presidente Cattaneo -. La nostra storia è fatta di tradizioni e di devozioni ed è una storia importante, proprio perché il Piemonte e Torino hanno fortemente contribuito a fare l’Italia. Anche il Consiglio regionale vuole fare la propria parte, perché i fuochi di San Giovanni non si spengano”.

“Il significato della consegna dei Pani benedetti è da sempre quello di buon auspicio, perché chi lo riceve possa essere guidato ed illuminato dalla protezione del santo patrono - ha ribadito Gianduja -. Da sempre i Pani della carità sono riservati ai vertici delle autorità politiche, economiche, militari e sociali della città. Con impegno e passione, nonostante il periodo di crisi economica, siamo riusciti a mantenere viva la fiamma delle nostre tradizioni”.

“Torino è stata capitale d’Italia e lo è del  Piemonte - ha ricordato, in perfetta lingua piemontese, Novero - per cui tutta la nostra storia è un patrimonio inestimabile”.

“Il Consiglio è la casa dei piemontesi - ha rimarcato Ponso, anche lui utilizzando il linguaggio dialettale - l’espressione ‘bogia nen’ non vuol dire che siamo gente che non vuole muoversi dalle nostre tradizioni”.

Quello di quest’anno è un San Giovanni che può contare anche su un “piccolo miracolo”, come presentato dallo stesso Flamini: alle celebrazioni infatti partecipano i giovani del gruppo “Radici Città di Torino”, composto da oriundi piemontesi della città brasiliana di Castello, nello stato di Spirito Santo. Sono giovani che hanno portato Gianduja, i suoi balli, i suoi canti nel paese famoso per il samba.

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Articolo pubblicato il 21/06/2012