Il Primo ministro tibetano in ottobre a Torino per difendere i diritti umani
Il Tibet

Sarà la tappa iniziale del suo viaggio in Italia

“Il Primo ministro del Governo tibetano in esilio,  Lobsang Sangay, a fine ottobre verrà in visita a Torino, tappa iniziale del suo viaggio in Italia”.

 

L’annuncio è stato dato con viva soddisfazione dal consigliere regionale Giampiero Leo,  presidente dell’Associazione per il Tibet ed i Diritti umani, e dai vicepresidenti, i consiglieri regionali  Gianna Pentenero e Antonello Angeleri, che hanno avuto conferma direttamente dal Tibet Bureau di Ginevra.

 

Il premier tibetano in esilio, stretto collaboratore del Dalai Lama, ha accettato l’invito dell’Associazione e, come detto, giungerà nel capoluogo piemontese  subito dopo la visita a Praga e prima di recarsi a Roma.

 

“Si tratta di un altro importante riconoscimento per il lavoro svolto dall’Associazione - sottolinea Leo -  che già aveva ricevuto il plauso di tutte le Regioni italiane in occasione della tre giorni, svoltasi a Roma lo scorso mese di marzo, organizzata dagli Intergruppi Tibet alla Camera dei Deputati  e presso il Consiglio regionale del Lazio”.

 

Lobsang Sangay, 44 anni, è professore di Diritto ad Harvard, ed è stato eletto il 26 aprile 2011 alla carica di Primo ministro del Governo di Lhasa in esilio dagli oltre 83 mila tibetani che vivono all’estero, a seguito dell’invasione della loro madrepatria da parte della Cina, avvenuta nel 1950, e a causa della continua privazione di ogni forma di democrazia e delle repressioni che il Governo di Pechino continua a perpetrare in Tibet.

 

Oltre all’impegno per il Tibet, l’Associazione prosegue la propria attività in favore dei diritti umani nell’accezione più ampia di questo termine.

 

Il 6 luglio, infatti, si svolgerà a Palazzo Lascaris (Torino), alle ore 17,30, un’importante convegno sulla libertà religiosa con qualificati relatori, tra cui Padre Bernardo Cervellera, esperto di Cina e direttore dell’agenzia di stampa “Asia news”.

Verrà trattato l’attuale tema della “religione negata” di drammatica attualità.

 

E’ di questi giorni, infatti, l’approvazione da parte del Consiglio regionale di un ordine del giorno, primo firmatario lo stesso consigliere Leo, che condanna le violenze perpetrate in Nigeria e Kenia contro i cristiani.

 

Il Consiglio regionale ha anche voluto commemorare le vittime dell’intolleranza religiosa osservando un minuto di silenzio nella seduta del 12 giugno.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 14/06/2012