Bentovox, la rivoluzione della logistica parte dal Piemonte

Motta: "Bene la partnership pubblico/privato sostenuta dalla Regione"

 

“BentoBox è un progetto concreto per migliorare le soluzioni di trasporto delle merci, frutto di una sinergia importante tra pubblico e privato a livello europeo. Una sinergia che, intercettano i fondi europei, può essere la strada per uscire dalla crisi facendo innovazione. Un plauso va all’assessore ai Trasporti Barbara Bonino, che ha creduto fin dal principio nella bontà di questo progetto. Sono orgoglioso che la Regione Piemonte sia partner di uno studio destinato a cambiare la concezione odierna della logistica”.

 

Così Massimiliano Motta, consigliere regionale del Pdl, a margine della presentazione di BentoBox, tenutasi all’8 Gallery del Lingotto.

 

“BentoBox – ha spiegato Motta – è un progetto innovativo per la consegna delle merci tramite corriere espresso. Il progetto, che rientra nel settimo programma quadro per le Smart City, è stato realizzato grazie alla sinergia tra Regione Piemonte, Tnt Express, Comune di Torino, Centro Ricerche Fiat ed Iveco. La grande innovazione è una struttura modulare, nella quale il corriere deposita i pacchi relativi alla zona in cui la struttura stessa è collocata. Il destinatario riceve un sms che lo invita a ritirare il proprio pacco con un codice, raggiunge BentoBox percorrendo pochi metri, inserisce il pin e ritira il pacco. Scompaiono così i vincoli di orario per il cliente e si accorciano i tragitti dei corrieri, riducendo l’impatto del servizio sull’ambiente e sul traffico urbano”.

 

“Questo progetto – spiega Motta – è stato sperimentato a Torino, Lione e Berlino. I dati raccolti verranno ora analizzati per consentire la valutazione di applicazioni in via definitiva. A Torino la sperimentazione si sta svolgendo presso il centro commerciale ‘8 Gallery’ ed è rivolta alle attività commerciali ed agli uffici. Le impressioni dei fruitori sono positive, così come quelle raccolte dai loro colleghi tedeschi e francesi”.

 

“In un momento storico come quello attuale – conclude Motta – non possiamo più pensare a contributi alla ricerca ‘a pioggia’, ma occorre incanalarli su progetti concreti che coinvolgano i privati. Quello di BentoBox è un esempio che ribadisce la capacità italiana di innovare uscendo dagli schemi. Occorre predisporre sul territorio un vivaio di questi progetti da sottoporre al finanziamento europeo. La Regione sarà in prima fila e se, come speriamo, i risultati saranno positivi, faremo di tutto per affiancare l’impresa per il prosieguo del progetto”.

 

 

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Articolo pubblicato il 30/05/2012