Aosta - Felice Casorati. Pittura che nasce dall’interno

Oltre cento opere alcune mai viste, tra dipinti, sculture, disegni bozzetti teatrali, selezionate dal curatore Albero Fiz, esposte in sei sezioni al Museo Archeologico Regionale di Aosta, fino al 7 aprile 2024

Il Museo Archeologico  Regionale di Aosta ospita fino al 7 aprile 2024 un’importante mostra del grande maestro dell’arte novecentesca “Felice Casorati . Pittura che nasce dall’interno”, curata da Alberto Fiz.

Oltre cento, tra dipinti, disegni, sculture bozzetti teatrali dal 1904 al 1960 selezionate accuratamente  prendendo anche in considerazione  le opere  - meno conosciute del maestro piemontese -  suddivise in otto nuclei tematici, affrontano gli aspetti fondamentali di una ricerca  artistica che non smette mai  di sorprendere, ponendo  un’attenzione specifica non solo alla pittura, ma anche  in ambiti di ricerca assai meno indagati come l’arte plastica o la scenografia.

Jean –Pierre Guichardaz- Assessore ai Beni Culturali e alle attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali Regione autonoma Valle d’Aosta -  “ due opere di questo maestro sono presenti nelle collezioni d’arte regionali del castello Gamba – Museo d’Arte Moderna  e Contemporanea di Châtillon. Si tratta del dipinto Paralleli II del 1949  e di un paesaggio Saint-Nicolas del 1925. Siamo quindi particolarmente lieti di dedicare a Felice Casorati questa ricca rassegna”.  

Tra i molti capolavori presenti nelle sale del Museo Archeologico di piazza Roncas, per dare lustro all’esposizione  è sufficiente segnalare le opere: “Le vecchie comari “ del 1908 , “Persone” del 1910, “Le ereditiere”, anche quest’opera realizzata nel 1910, “Maria Anna De Lisi”, 1918; “Tiro al bersaglio”, 1919, “Le due sorelle”, 1921, “Donne in barca”, 1933, “Testa gialla”, 1950. Un’altra opera che mancava da ben sessant’anni ( l’ultima  volta vista in mostra risale al 1964)   e il suggestivo dipinto  “Nudo con le trecce o individuata anche come Ragazza di schiena”,  eseguita dal maestro piemontese nel  1930.

Il titolo della mostra , spiega il curatore Alberto Fiz ,  prende spunto da un testo scritto dallo stesso Casorati, in occasione della I Quadriennale di Roma del 1931 che appare come una dichiarazione di poetica:”Di fatto io non ho mai capito il movimento”qui déplace les lignes” e adoro le forme statiche: e poiché la mia pittura nasce, per così dire, dall’interno e mai trova origine dalla mutevole impressione , è ben naturale che queste forme statiche e non le mobili immagini della passione, si trovino nelle mie figure …”.

Nel percorso  espositivo si presentano anche un gruppo di disegni in parte inediti. Viene proposto “Fanciulla addormentata”, inchiostro su carta intelata, straordinaria testimonianza del 1921 che rappresenta lo studio preparatorio per il dipinto omonimo andato distrutto dieci anni dopo nel rogo del Glaspalast, il Palazzo di Cristallo di Monaco.

Un’altra chicca presente in mostra sono: i due pannelli risalenti presumibilmente al 1919 realizzati da Casorati per la sua abitazione torinese.  Daria Jorioz – Dirigente della Struttura attività espositive e promozione identità culturale – “Grande nome dell’arte novecentesca, torinese nell’animo e nel temperamento, autore di una pittura solidamente fondata e interiormente meditata, indagata  in anni recenti da rassegne monografiche di ampio respiro. Maestro amato e riconosciuto, definito nel 1924 dal critico d’arte Lionello Venturi nella presentazione alla quattordicesima Biennale di Venezia «fra i più degni di sintetizzare l’attuale momento della nostra pittura», Felice Casorati conserva ai nostri occhi un’aura elegantemente misteriosa che non può lasciare indifferenti”.

Nell’ambito della scultura, compare nella rassegna un raro bassorilievo in gesso “La dormiente” del 1924 identico a quello che faceva parte del teatro privato del mecenate  e collezionista torinese Riccardo Gualino.

Nell’ultima sezione vengono presentate le opere dei pittori, Silvio Avondo, Albino Galvano, Nella Marchesini , Marisa Mori, Paola Levi Montalcini, Lalla Romano , artisti che  si sono formati alla Scuola libera di pittura aperta da Casorati negli anni venti  in via Galliari 33  a Torino.

Nel 1926  a questa scuola si unirà anche l’allieva- pittrice inglese Daphne Maugham, che nel 1931 diventerà sua moglie.

Le opere presenti nella rassegna aostana dedicata a Felice Casorati, provengono da istituzioni pubbliche e private tra cui la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna Contemporanea e la Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris di Torino, il Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, l’Archivio Storico Artistico – Bozzetti e Figurini del Teatro alla Scala di Milano e il Museo Teatrale alla Scala, i Musei Civici di Verona - Galleria d’Arte Moderna Achille Forti , la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, Collezioni dei Musei Civici Fiorentini – Collezioni del Novecento, la Galleria d’Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni, le Collezioni d’arte contemporanea della regione Autonoma Valle d’Aosta, il Gruppo Tim -Collezione Olivetti di Torino e la RAI.

Accompagna la mostra un catalogo bilingue (italiano-francese) edito da Gli Ori, con saggi critici di Alessandro Botta, Luigi Cavallo, Alberto Fiz, Daria Jorioz, Luca Motto, Patrizia Nuzzo, Francesco Poli, Sergio Risaliti.

Biografia:

Felice Casorati, nasce a Novara nel 1883. Durante l’infanzia e l’adolescenza si sposta di frequente al seguito del padre, ufficiale di carriera sino a giungere,nel1915, a Padova,dove frequenta il liceo classico e, dove, nel 1907 si laurea in Giurisprudenza. In questa città inizia il suo apprendistato. Nel 1907 è presente per la prima volta alla Biennale di Venezia con il ritratto della sorella Elvira.

Tra il 1907 e il 1911, con la famiglia vive a Napoli, e dal 1911 a Verona, dove frequenta l’ambiente artistico più avanzato e influenzato  dalle Secessioni di Monaco e di Vienna.  Sarà presente alle Biennali veneziane nelle edizioni del 1909, 1910, 1912 e del 1914, all’Esposizione Internazionale di Valle Giulia a Roma nel 1911 e alle edizioni del 1913 e del 1915 della Secessione Romana. Alla fine del 1915 Casorati va sotto le armi, in Trentino.

Nell’autunno 1917, dopo la tragica morte del padre, Casorati, con la madre e le due sorelle Elvira e Giuseppina, abbandona Verona per trasferirsi a Torino, nella casa-studio di via Mazzini, dove abiterà tutta la vita. La guerra e il suicidio del padre lasceranno nell’artista un segno profondo, che si rifletterà anche nell’atmosfera triste e angosciata delle grandi tempere del 1919-1920.

A Torino stringe una profonda amicizia con il giovane Piero Gobetti, che cura e pubblica nel 1923 la prima monografia a lui dedicata con il titolo Felice Casorati pittore. Collabora alla sua attività editoriale e, nell’aprile 1922 e tra i firmatari, su Rivoluzione Liberale”, diretta da Gobetti, di un appello rivolto ai giovani intellettuali per far nascere una cultura e una società nuova, spiritualmente rinnovata.

Diventa protagonista e promotore della vita culturale e artistica torinese: suscitano scalpore le sue opere esposte nel 1919 alla  Promotrice, nel 1921 alla Mole Antonelliana e nel 1923 alla Quadriennale al Valentino, dove, nella sala IX di cui è responsabile, ha invitato ad esporre De Chirico, Carrà, Tosi, Conti, Viani e i giovani torinesi Chessa, Menzio, Levi, Galante e Morando.

Conosce Riccardo Gualino che gli commissiona il proprio ritratto e quello dei familiari e lo incarica del progetto per il teatro privato della propria abitazione. Il teatrino disegnato e realizzato in collaborazione con l’architetto Alberto Sartoris, sarà inaugurato nel 1925.

Apre in via Galliari 33 la Scuola libera di Pittura di Felice Casorati, che diventerà un luogo non solo di formazione artistica per gli allievi che la frequentano ma anche un punto di incontro di pittori e intellettuali. Nel 1926 diverrà sua allieva la pittrice Daphne Maugham, che sposerà nel 1931, anno in cui acquisterà la casa a Pavarolo, sulla collina torinese. Nel 1934 nascerà il figlio Francesco.

A partire dal 1926, pur se in una posizione indipendente, è presente alle mostre del Novecento Italiano organizzate in Italia e all’estero da Margherita Sarfatti e dal 1931 alle Quadriennali romane. In quegli anni espone in numerose rassegne internazionali.

Nel 1933 è chiamato da Guido Maria gatti e Vittorio Gui a collaborare come scenografo al 1 Maggio Musicale Fiorentino e disegnerà scene e costumi per La Vestale di Spontini. Per Csorati è lo’inizio della sua attività di scenografo, che si protrarrà per un ventennio, lavorando con i musicisti Casella, Malipiero, Petrassi, Ghedini, Dallapiccola.

Collabora alla selezione delel opere per la sezione del Novecento della grande mostra d’arte italiana  dei secoli XIX e XX, a Parigi , al Jeu de Paume, curata da Antonio Maraini, cui partecipa con  cinque  sue opere. E’ presente, nel 1937, a Parigi, nel padiglione italiano, dell’Esposizione Internazionale e a Berlino, alla Preussische Akademie der Künste per l’Arte italiana dal 1800 ai contemporanei; nel 1939 a San Francisco, per Golden Gate International e a Londra, in Contemporary Painting in Europe.

Nel 1941 è nominato docente di pittura all’Accademia  Albertina Belle Arti di Torino, di cui nel 1952 diventerà direttore  e nel 1954 presidente. Nel 1955 partecipa alla prima edizione di Documenta di Kassel; nel 1980 alla mostra Les Realismes 1919-1939 a cura di Jean Clair, al-Centre Georges Pompidou di Parigi e, nel 1981, passata al Staatliche Kunsthal di Berlino.

La sua opera sarà presente a tutte le principali manifestazioni espositive in Italia e all’estero, mentre si susseguono i riconoscimenti in occasione di tante mostre monografiche. Muore nella sua casa a Torino il primo marzo del 1963.

Descrizione immagini

Foto copertina catalogo

Foto 1  Felice Casorati “Le vecchie comari”, 1908, olio su tela, 131x116cm,  Musei Civici- Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Verona

Foto 2 Felice Casorati “ le ereditiere o Le sorelle”, 1910 olio su tela, 150x120cm Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento Rovereto, Collezione VAF-Stiftung

Foto 3 Felice Casorati “Saint Nicolas”, 1925, olio su tavola 43x43,5, Regione  Autonoma Valle d’Aosta, Collezione regionale di arte  contemporanea

Foto  4  Felice Casorati  “Ritratto di “Maria Anna De Lisi o Anna Maria De Lisi, 1918, tempera su tela, 141x140cm Collezione privata, Torino

Foto 5 Felice Casorati  “Le due sorelle o Libro aperto o libro chiuso, 1921, tempera su tavola, 121,5x119cm, Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Collezione  VAF-Stiftung

Foto 6 Felice Casorati “Ragazza nuda di schiena, 1930 olio su tavola, 110x50cm GAM - Galleria  Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Torino

Foto 7 Felice Casorati “Testa gialla o Donna allo specchio o Cassettone,1950, olio su tela, 130x90cm RAI Torino, Centro produzione TV

Foto 8  Silvio Avondo “Profilo di donna”,1922-1923, olio su tavola, 64x58cm Collezione privata, Torino

Foto 9  Albino Galvano “Nello studio”1930, olio su tavola, 55x50cm, Courtesy Galleria Accademia, Torino

Foto  10  Paola Levi Montalcini “Barche sulla spiaggia”, 1935 olio su cartone, 37x59 cm Collezione privata

Foto 11  Daphne  Maugham”Persone nello studio”, 1928 oliuo su tela, 135x130cm Collezione privata

Foto  12  Lalla Romano “Fiore con bicchiere”, 1930 olio su cartonwe, 30x28 cm Collezionme Fondazione Cassa Risparmio di Cuneo

Le immagini che documentano il testo sono state tratte dal catalogo della mostra:

Aosta, “Felice Casorati. Pittura che nasce dall’interno”, a cura di Alberto Fiz , fino al 7 aprile 2024, Museo Archeologico Regionale, piazza Roncas 12 , Orario: Martedì. Domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 lunedì’ chiuso.

 

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Articolo pubblicato il 23/01/2024