La chiesa di San Francesco di Sales, a Torino

Intitolata al santo savoiardo che si festeggia il 24 gennaio

La chiesa di San Francesco di Sales, in via dei Mille a Torino, è detta "delle Sacramentine".

Giuseppe Torricella, in Torino e le sue vie, ne scrive:

«A metà circa di via S. Lazzaro trovasi la chiesa dedicata a S. Francesco di Sales, conosciuta comunemente col nome di chiesa delle Sacramentine. Vi è annesso un convento di monache Adoratrici del Santissimo Sacramento. Le Adoratrici furono introdotte in Torino nell’anno 1840. Il tempio, non ancora ridotto a compimento all’esterno, fu costruito sul disegno dell’architetto Alfonso Dupuy.» (1).

Costruita in stile neoclassico, ha una facciata formata da un colonnato di sei colonne corinzie in granito, sormontate da un frontone e posate su un’ampia gradinata, in forma di propileo.

L’interno presenta un ampio vano rotondo intersecato da una croce, dalle cui estremità si innalzano quattro archi sormontati dalla cupola. Un arco accoglie il portone e un altro il presbiterio, mentre i due archi laterali accolgono le cappelle: quella di destra con gli altari di San Giuseppe e Maria Vergine Addolorata con un altare minore del Sacro Cuore di Maria; la cappella sinistra ha gli altari di San Francesco di Sales e della Madonna della Concezione. Le tavole degli altari sono opere di Marabotti di Mondovì.

Il campanile non è attiguo alla chiesa ed è inglobato in una costruzione adiacente nella parte inferiore. La chiesa (e il complesso del monastero) costituisce, insieme alla chiesa di San Massimo, un significativo esempio di architettura neoclassica in Borgo Nuovo.

Nel 1839, le suore Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento (2) arrivano a Torino a si stabiliscono nel Borgo Nuovo. L’11 aprile 1843 Maria Cristina di Borbone, vedova del Re Carlo Felice, regala un terreno per una nuova chiesa da dedicare a San Francesco di Sales (3). La chiesa viene costruita su progetto dell'architetto Alfonso Dupuy (4) tra il 1843 e il 1850. Carlo Alberto visita il cantiere durante la costruzione e ne loda l'architettura, definendola tra le migliori della città. La chiesa viene consacrata il 30 marzo 1850 da Alexis Billet (5). Come scritto dal Torricella, il pronao viene completato solo nel 1874, su progetto di Carlo Ceppi. Alla raccolta dei fondi necessari per la facciata contribuisce l’abate Massimiliano Bardesono di Rigras (1838-1879) (6).

La chiesa risulta in parte danneggiata dal bombardamento del 13 luglio 1943, ed il monastero parzialmente distrutto. Tutto il complesso è stato oggetto di restauro nel 2010.

A Torino vi è una seconda chiesa dedicata al Santo che ha ispirato don Bosco, all'interno del complesso di Maria Ausiliatrice, e questa è un'altra storia.

 

Note

(1) Giuseppe Torricella, Torino e le sue vie, Tipografia Giovanni Borgarelli, Torino, 1868.

(2) Le Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, dette popolarmente sacramentine, sono religiose di voti solenni e dedite alla vita contemplativa appartenenti all'Ordine fondato a Roma nel 1807 dalla beata Maria Maddalena dell'Incarnazione (1770–1824). Francescana nell'abbazia di Ischia di Castro (Viterbo), nel 1789 madre Maria Maddalena ha l'ispirazione di fondare un nuovo Ordine dedito all'adorazione eucaristica e inizia a redigerne le costituzioni: non rivela a nessuno i suoi progetti, e nel 1802 venne eletta badessa del monastero. Attraverso don Giovanni Antonio Baldeschi, chiede al Papa l'autorizzazione per una nuova fondazione e reperisce i fondi per finanziarla grazie al Marchese Negrete, ambasciatore a Lisbona del Re di Spagna Carlo IV. Papa Benedetto XVI ha concesso che il rito di beatificazione della fondatrice avesse luogo nella basilica romana di San Giovanni in Laterano, il 3 maggio 2008. Le adoratrici perpetue del santissimo Sacramento sono monache di stretta clausura: si dedicano alla continua adorazione, con turno ininterrotto diurno e notturno, del Santissimo Sacramento solennemente esposto sull'altare. Osservano la Regola di Sant'Agostino e le costituzioni proprie redatte dalla fondatrice. Il loro abito consiste in una tunica bianca con scapolare rosso e velo nero. In Piemonte sono presenti a Canale d’Alba (CN).

(3) Su S. Francesco di Sales, vedi articolo del 24 gennaio 2023: https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=46741

(4) Alfonso Dupuy (Milano, 1811 - Torino, 1895), architetto e segretario di Maria Cristina di Borbone, Regina vedova del Re di Sardegna Carlo Felice, come attesta una patente del marzo 1836 (Arch. di Stato di Torino, Sezioni riunite, Fondo Duca di Genova, reg. 632/ 1).

(5) Alexis Billiet (Les Chapelles, 28 febbraio 1783 – Chambéry, 30 aprile 1873). Ordinato sacerdote il 23 maggio 1807, è Vescovo di San Giovanni di Moriana dal 19 dicembre 1825, quindi venne nominato arcivescovo di Chambéry il 18 marzo 1840. Papa Pio IX lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 27 settembre 1861. Fino al 1860 (anno del passaggio della Savoia, sua terra natale, alla Francia) è membro del Senato del Regno di Sardegna. Membro fondatore e residente della Società Accademica di Savoia (1820), ne diventa presidente e onorario. Sarà anche socio corrispondente dell'Accademia delle Scienze di Torino e membro corrispondente della Deputazione di Storia Patria di Torino.

(6) Sulla figura di Massimiliano Bardesono di Rigras vedi l’articolo di Milo Julini del 17 luglio 2019: https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=33870

 

 

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Articolo pubblicato il 24/01/2024