Contro la legalizzazione della droga voluta da "+ Europa" scende in campo Nicola Gratteri

Il Procuratore di Napoli non ha dubbi: la legalizzazione della droga non toglie introiti alle mafie.

Il 2024 è iniziato – come peraltro era immaginabile – con la retorica stucchevole di “Radicali Italiani” e “+ Europa” sulla necessità di spendere questo anno per legalizzare la marijuana e le droghe leggere.

Sul tema portiamo le autorevoli parole del Procuratore di Napoli, Nicola Gratteri (nella foto a destra), che – in uno dei suoi tanti interventi – ha detto: “Un grammo di cocaina, mediamente, costa 50 euro. Un grammo di marijuana costa, mediamente, 4 euro. L’80% dei tossicodipendenti sono cocainomani, meno del 10% sono dipendenti ma marijuana”.

Dati difficilmente smentibili dal momento che il dottor Gratteri sono decenni che persegue spacciatori, trafficanti ed assuntori.

Proprio per questo, lo stimato magistrato inquirente ha rivolto al mondo dei “legalizzatori” una semplice ma piccata domanda: “Mi spiegate quale sarebbe il mancato guadagno delle mafie in un rapporto 50 a 4 e un rapporto 80 a meno di 10? Questa è aritmetica!”.

Questa domanda è assolutamente retorica soprattutto se si considera che in area radicale, per giustificare la legalizzazione delle droghe, si dice che questo toglierebbe denaro alle mafie che – a detta di Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova – farebbero soldi sul narcotraffico e sullo spaccio.

Evidentemente i due onorevoli di “+ Europa” non sanno che le mafie, da diversi anni, vivono sul traffico di essere umani, sui centri di accoglienza per migranti, sugli appalti truccati e sulle grandi opere infrastrutturali in cui infiltrano ditte a loro collegate.

La retorica dei figli politici di Emma Bonino è incredibile. Evidentemente non gli è bastato non raggiungere il 3% alle Elezioni Politiche del 2022. Parimenti non gli è servita la lezione ricevuta da Ettore Prandini di “Coldiretti” che ha dimostrato come la loro inconsistenza politica sia manifesta.

Il Procuratore Gratteri non lascia nulla d’intentato. Per evitare di essere attaccato in modo ideologico – come accade sempre in area radicale – spiega nel dettaglio il fattore dei costi: “In base a chi è favorevole alla legalizzazione delle droghe, secondo i loro calcoli, la marijuana dovrebbe costare in farmacia 12 euro al grammo. Se chi si droga non ha i soldi per comprarsi le sigarette – che si compra le cartine col tabacco – figuriamoci se va a comprare la marijuana a 10/12 euro in farmacia rispetto ai 4 euro del mercato nero”.

Ciò nonostante l’onorevole Riccardo Magi, in un’intervista rilasciata nel 2022 a “Il Riformista”, disse con orgoglio: “Io mi sono autodenunciato due anni fa per coltivazione e per aver ceduto il prodotto a Walter De Benedetto”.

Nella medesima intervista, Magi sostenne anche che “le conseguenze della legalizzazione vera e propria sono senza dubbio positive e benefiche, come ci mostrano le esperienze degli Stati Uniti e del Canada, dove abbiamo assistito alla riduzione della criminalità e delle micro-criminalità e alla creazione di posti di lavoro legali e stabili. Si stima che negli USA ne siano stati creati circa 130 mila”.

Insomma, secondo gli “statisti” di “+ Europa”, per creare qualche posto di lavoro si dovrebbe rendere la nostra Nazione un covo per tossicodipendenti, legalizzando la droga, svuotando le carceri, mettendo a repentaglio l’incolumità di tante persone per bene.

Dinanzi ad un pamphlet di tante e tali affermazioni campate per aria è bene rimanere ai dati fattuali portati nella discussione da Nicola Gratteri che, senza offesa per i “Radicali”, ne sa qualcosa più di loro e, soprattutto, opera e spende la sua vita per la legalità.

Svuotare le carceri e legalizzare le droghe non è una soluzione ma solo un regalo per quanti vogliono drogarsi e non sentirsi chiamare drogati.

Torneremo senz’altro sul tema, statene certi.

 

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Articolo pubblicato il 08/01/2024