La tranvia Torino - Pianezza - Druent

In esercizio dal 1884 al 1951, ha unito città e campagna, prima delle auto e degli autobus

La tranvia Torino-Pianezza, con diramazione Cravetta-Druent, era una linea tranviaria interurbana che ha collegato Torino, Pianezza e Druento dal 1884 al 1951. Sin dagli anni Settanta dell’Ottocento gli abitanti di Druent (nome precedente al regime fascista) richiedono l'istituzione di una ferrovia economica che congiunga la loro città a Torino; il progetto viene scartato a causa degli elevati costi di impianto e si ripiega nel 1878 su una linea di omnibus a cavalli.

Il 18 maggio 1884 la Società delle Tramvie Occidentali G.B. Chiambretto e C., costituita da Gian Battista Chiambretto e dai fratelli Marocco, attiva la tranvia a vapore Torino-Lucento-Cravetta-Pianezza con diramazione Cravetta-Druent; l'inaugurazione ufficiale, prevista per il successivo 6 luglio, viene rinviata al 13 per un ritardo nella consegna del materiale rotabile. Il 7 luglio 1888 è inaugurata la tranvia Torino-Venaria Reale, che si diramava dalla Torino-Pianezza/Druent all'altezza di Lucento. Con il passare degli anni le linee delle "Tramvie Occidentali", mai rinnovate, suscitano le lamentele della popolazione, tanto che desta scalpore e sale agli onori delle cronache, nel 1928, la sfida vinta con un minuto e mezzo di vantaggio dal podista Giuseppe Robino contro un convoglio tranviario sul percorso Torino-Druent.

Nel 1929 le linee sono cedute alla Società Trazione Elettrica Piemontese (STEP) dei fratelli Ghigo, già concessionaria della tranvia Torino-Settimo, la quale, con il concorso dei Comuni interessati, provvede ad ammodernare gli impianti e a sostituire le vecchie locomotive a vapore e le logore carrozze con più moderne elettromotrici: l'inaugurazione delle linee così ricostruite avviene domenica 7 settembre 1930. La linea elettrificata permette ora di percorrere il tragitto Torino-Pianezza in 30 minuti, e il tragitto Torino-Druent in 45.

La funzione di collegamento fra città e periferia, fra centro urbano e campagna è evidente nel percorso che riproduciamo in chiusura: alla Cascina Cravetta (oggi un rudere al fondo di via Pianezza) vi era il bivio fra le due linee; la Cascina Rusca e la Cascina Bruna erano due fermate sulla linea verso Druent.

Il quotidiano La Stampa del 30 settembre 1930 titola con enfasi “Il treno elettrico per Venaria, Pianezza e Druent inaugurato tra il festoso giubilo delle popolazioni”.

«Un tripudio di popolo ha ieri salutato il comparire del convoglio inaugurale che ha percorso la triplice linea elettrificata, congiungente Torino con Venaria Reale, Pianezza e Druent. Il decennale desiderio di queste popolazioni rurali, che all' elettrificazione della linea hanno sempre guardato come ad uno dei maggiori fattori di un più intenso benessere, ha trovato il suo compimento più felice. Ed il successo raggiunto è parso ancora più grande, in quanto, durante l'intera mattinata ha ancora prestato servizio la vecchia sgangherata tranvia a vapore, l'ultima sopravvissuta, se non andiamo errati: e il contrasto uscitone è stata causa non secondaria di esplosioni di entusiasmo da parte dei torinesi che i due convogli hanno veduto transitare davanti alle loro case. Il capolinea di piazza Emanuele Filiberto della linea in parola, era stato addobbato con bandiere tricolori e con numerose orifiamme, e così pure il convoglio inaugurale e il convoglio bis. Il primo di questi, sul quale hanno preso posto i rappresentanti delle autorità torinesi e i podestà dei tre Comuni, era composto di una automotrice e di una vettura a carrelli; il secondo di una sola automotrice. Fra gli intervenuti erano il rag. Bartolomeo, commissario a Venaria Reale, in rappresentanza della Prefettura; il comm. Bosso, in rappresentanza dell'Amministrazione civica di Torino; il Vice-preside avv. Orazio Quaglia, per l'Amministrazione provinciale; l'ispettore Bonomini. per la Segreteria federale; il seniore Vedaci, per il generale Scandolara; il comm. Pellegrini, presidente dell'Associazione piemontese trasporti; l'ing. Fuortes, per il Circolo ferroviario; il tenente colonnello Pilati, per l'Arma dei carabinieri: l’ing. Viotto, per il capo dell'Ufficio tecnico municipale; l'ing. Fossa. per il direttore dell'Azienda Tranviaria; il dottor Rocca, per il Provveditorato agli Studi; e numerosi invitati. Fatto segno alla particolare curiosità, della folla assiepata attorno ai convogli in partenza, era il noto boxeur Bonaglia, che essendo nativo di Druent, non ha voluto mancare alla triplice cerimonia. Gli onori di casa, per così dire, sono stati fatti dai fratelli Carlo e Giacomo Ghigo, che, assunta la Società esercente nel marzo dello scorso anno, hanno saputo compiere la elettrificazione in così breve volgere di tempo.

La partenza.

Alle 9,30 il convoglio inaugurale, tra gli applausi della folla, composta in gran parte di massaie recatesi a Porta Palazzo per la spesa mattutina, si è mosso lentamente per corso Regina Margherita, che ha seguito nella sua lunghezza fino al corso Tassoni. Prendiamo posto sul convoglio bis, con alcuni agenti della linea, che segue a cinque minuti di distanza il treno ufficiale, e da questi veniamo accolti con la massima cordialità. Tra di essi vi sono ex-macchinisti della tranvia a vapore; ma ieri essi avevano perduto le loro antiche caratteristiche: eleganti nelle divise color grigio-ferro, nuove fiammanti, essi potevano guardare con una certa alterigia i colleghi meno fortunati, rimasti tra la polvere nera del carbone e l'unto dei lubrificanti sulle vecchie e ansimanti macchine, da ieri in gran parte andate a riposo definitivamente. Dai loro volti traspariva una allegrezza piena di arguzia; di certo, la patente di conduttore di autoveicoli elettrici, ormai perfetta secondo ogni modalità legale, che riposava nelle loro tasche, segnava loro l'inizio di una vita nuova: la doppia fila di galloni d'argento, ribattuta secondo ogni regola d'arte, sul berretto di uniforme, conferiva una rinnovata dignità, la cui sensazione piacevolissima era stata prima d'allora sconosciuta. Essi tengono ad illustrarci le caratteristiche più interessanti dei veicoli affidati alle loro cure. L'automotrice, una delle sei in attività di servizio, misura 15 metri di lunghezza ed è montata su doppio carrello (caratteristiche queste comuni con le vetture rimorchiate, che presteranno servizio sulla triplice linea in numero di 10), essa è azionata da quattro motori potenti di 175 HP ciascuno, a doppio comando, ed è capace di una velocità massima di 50 Km. orari.

A Venaria Reale il primo miglioramento ottenuto — ci fa osservare uno di essi — è andato a favore dell'orarlo. Pur percorrendo oltre 3 Km. di binario in comune con l'Azienda Tranviaria Torinese, e quindi a una velocità, forzatamente ridotta, da Torino si raggiunge la Venaria in 23 minuti, invece degli ipotetici 35 della tranvia a vapore; in 30 minuti si va a Pianezza e in 45 a Druent.»

Durante il conflitto la linea Torino-Pianezza/Druento subisce lievi danni al materiale rotabile, ma i binari e i rotabili si logorano in maniera sensibile, tanto da rendere il servizio inadatto ai bisogni di trasporto della cittadinanza.

Il 23 novembre 1951 le linee della STEP vengono sostituite in via provvisoria da autobus dell'ATM di Torino; dal momento che niente è più definitivo del provvisorio, la soppressione è resa definitiva dal Ministero dei Trasporti, con Decreto Ministeriale del 3 novembre 1954; con lo stesso decreto si autorizza l'assorbimento della STEP da parte della SATTI.

Vediamo, infine, il dettaglio del percorso di questa linea. La tranvia partiva originariamente da piazza Statuto; successivamente il capolinea è spostato in via Cibrario, poi in via San Donato e nel 1901 in corso Regina Margherita all'angolo con piazza Emanuele Filiberto; una ulteriore rettificata sarà richiesta in seguito all'elettrificazione.

Lasciata Torino si raggiungeva Lucento (da cui si diramava la linea per Venaria), quindi si arrivava al bivio di cascina Cravetta, nel quale la linea si biforcava: da un lato, percorrendo la strada provinciale e toccando Collegno, si raggiungeva piazza Belvedere (poi Primo Maggio) a Pianezza; l'altra linea, passando per la località di Savonera, raggiungeva il capolinea di Druento, situato in via Torino.

Di seguito il dettaglio delle fermate e il relativo chilometraggio: 0,0 Piazza Emanuele Filiberto / 1,0 Torino sottopasso ferroviario / 2,0 Torino Corso Tassoni / 3,0 Torino Via Viù / 4,0 Lucento Chiesa / 5,0 Manifattura e Barriera / 6,0 Bivio Cravetta / Linea per Pianezza / 7,0 Ricovero Provinciale / 10,0 Collegno / 12,0 Pianezza / Linea per Druent / 7,0 Villa Cristina / 8,0 Savonera / Cascina Rusca / 10,0 Cascina Bruna Fucina / 11,0 Filatoio / 12,0 Druent.

 

 

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Articolo pubblicato il 06/01/2024