Terminali installati in molte fermate dei mezzi pubblici della GTT
Schermo GTT alla fermata

Piccoli schermi indicano "in tempo reale" l'orario del prossimo arrivo dell'autobus o del tram alla fermata

In epoca di spending review (per chi  non lo sapesse perché non ancora  contaminato dall'inglesismo imperante, questa espressione viene utilizzata per indicare l'analisi  delle voci di spesa delle pubbliche amministrazioni, per evitare inefficienze e ottenere risorse da destinare allo sviluppo e alla crescita),di caccia agli sprechi e di acritica esaltazione della tecnologia, mi imbatto nei terminali installati in molte fermate dei mezzi pubblici della GTT .

 

Sono dei piccoli schermi che indicano  "in tempo reale" l'orario del prossimo arrivo dell'autobus o del tram alla fermata. Esiste anche un apposito numero di telefono ed è possibile ricevere un sms con l'indicazione dell'orario di arrivo del mezzo. Così come è possibile ottenere il medesimo risultato collegandosi con un computer o il telefonino al  sito  della GTT.  

 

Un investimento ad alto contenuto tecnologico che certamente paga in termini di immagine  alla città ma che ha comportato ingenti investimenti e probabilmente richiede costi di gestione rilevanti. Mi chiedo, però, a parte la sua utilità ( che bisogno appagherà mai, una volta che si è già alla fermata, il sapere se l'autobus di linea arriverà dopo due o dopo tre minuti?), almeno funziona il servizio o è il classico sperpero di denaro pubblico?

 

Spesso questi terminali sono spenti. Lo schermo restituisce all'utente una cupa immagine grigia dove, al più, campeggia il logo dell'azienda pubblica di mobilità. La mini indagine non poteva finire qui e, lungi dallo scoraggiarmi,  inizio a girare la città armato di smartphone e, in giorni diversi, provo a testare  il servizio collegandomi al sito della GTT.

 

Organizzo quindi il mio tour per la città tenendo conto degli orari di arrivo dei mezzi pubblici. Per non perdere l'autobus dato in arrivo dall’innovativo servizio dell’azienda di trasporti, improvviso corse da record verso la fermata. Niente da fare, però.  L'arrivo del mezzo pubblico precede sistematicamente (salvo qualche rara eccezione) l'orario "in tempo reale" indicato nel sito e perdo regolarmente l’autobus o il tram che spesso mi sfreccia sotto il naso.

 

Noto che, in media, la differenza fra l’orario fornitomi “in tempo reale” e l’arrivo effettivo del mezzo è di circa due minuti (con punte di tre). Ora, non  sono un cultore di modelli matematici, nè un esperto di statistica ma appare chiaro come la differenza  di due-tre minuti su passaggi  programmati di  4-10 minuti l'uno dall'altro realizza un margine di errore elevatissimo (fino al 50%).

 

Non so se lo stato dell'arte possa garantire una maggiore precisione. Di certo c'è che  un  servizio con un tale margine di errore appare del tutto inutile e, se comporta un costo per la collettività, anche inopportuno. Ma non mi lamento. Le corse fatte sono almeno state salutari e, perso io il tram, spero  almeno che in futuro tutti noi non perderemo il treno degli investimenti pubblici più oculati.

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Articolo pubblicato il 24/05/2012