Solstizio d'inverno

Come fare attenzione a quello che ci aspetta

Giovedì 22 dicembre alle 4,29 ora italiana, il Sole è entrato nel segno del Capricorno dando così inizio alla stagione invernale.

Dicono che chi nasce in questo periodo dell’anno abbia tra le sue doti principali la perseveranza, la pazienza, la capacità di affrontare le sfide della vita con lucidità e pragmatismo… ecco perché questo Sole, oggi nel 2023 e in attesa di entrare nel 2024 qualche consiglio ce lo dà attraverso la posizione dei pianeti in relazione ad esso.
 
L’Ascendente è al 21° grado dello Scorpione e coincide al grado con Venere, perfettamente opposta a Urano in Toro.

Una triade - tra nascita/morte scorpionica, bellezza venusiana e rivoluzioni deflagranti uraniane - che ci indica un percorso da affrontare con determinazione.

Tutti i pianeti sotto l’Orizzonte ci consigliano di non attendere ulteriormente ciò che da tempo abbiamo elaborato nella nostra interiorità e che ha bisogno di venire alla luce con un grido di battaglia, la spada in pugno.

È tempo di esorcizzare le illusioni e di aprire gli occhi sulla realtà, per quanto possa “sembrare” spiacevole.

Non possiamo più rimandare l’incontro con la nostra Ombra: fa parte di noi e le dobbiamo diritto di cittadinanza, non più solo nell’interiorità, ma mettendola in luce.

Le posizioni di Giove e Saturno si trovano in armonia e dopo la fatidica congiunzione in Acquario di quel ineluttabile 21 dicembre 2020 (prima inoculazione del siero “salvifico”) prosegue la sua evoluzione mettendo allo scoperto ciò che è stato commesso: Dharma (legge cosmica) e Karma (somma delle nostre azioni passate) non sono arrestabili da noi, piccoli mortali, per quanto arrogantemente possiamo comportarci.

Il nostro compito è rinascere, al di là dei propositi che a parole pronunciamo alla fine di ogni anno, spesso senza neanche renderci conto quanto anche solo il pensiero sia un’energia viva.

Questo Sol Invictus congiunto a Mercurio ci chiede duttilità, ma nello stesso tempo coerenza per raccogliere i frutti di ciò che abbiamo seminato ora che Giove è in Toro: guarire gli anni di divisioni, come indica l‘orizzonte che taglia a metà il tema natale; di lacerazioni dove Venere e Urano sono opposti; di occultamenti con la connessione di Nettuno e Plutone.

Guarire con l’aiuto di Chirone, l’asteroide tra Saturno e Urano, che rappresenta il passaggio tra i mondi materiali e quelli spirituali: perché ciò che stiamo combattendo è proprio una battaglia spirituale, quella che potrebbe liberarci dalle ferite inaccettabili, soprattutto aiutando gli altri a elaborare la sofferenza, dando la misura della ineluttabilità, come evoluzione profonda nel quotidiano.

La compenetrazione di interiorità ed esteriorità porta alla luminosità di tutto l’essere anche se intorno a noi molto “sembrerà” non corrispondere alle nostre aspettative: è l’anno di Saturno, pianeta e archetipo dalla lentezza estenuante ma foriera dell’età dell’oro.
 
La rinascita che prospetta questo Solstizio è dunque un miglioramento di qualità superiore, una rigenerazione di chi, avendo toccato il fondo del Kali-Yuga, risale con una coscienza di sé, senza più le catene che la tenevano prigioniera.
Accogliere le nostre imperfezioni è la guarigione dalle nostre difficoltà; non respingere le incongruenze altrui metabolizzando profondamente il concetto di Ombra che ci viene incontro per farci da specchio, è il raggiungimento di un ideale, con cui siamo in perfetto equilibrio e possiamo dare il meglio di noi.

Se poi Venere, che mitologicamente nasce dall’evirazione del padre Urano, riesce a rapportarvisi in modo armonico, Maschile e Femminile potranno evitare gli scontri manipolatori di chi vuole una società in perenne conflitto e diseguaglianza…  

Foto Giancarlo Guerreri

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Articolo pubblicato il 24/12/2023