Il Perù riconosce che la vita umana inizia con il concepimento

Secondo il Congresso della Repubblica "l'aborto non è un diritto umano, ma una grave violazione di esso".

Mentre in Italia una certa Sinistra, mal influenzata dai Radicali, continua a battersi affinché l’aborto sia sempre più diffuso, sostenuto e finanziato, in Perù, il Congresso della Repubblica, organismo unicamerale che detiene il Potere Legislativo, ha stabilito che “l’aborto non è un diritto umano, ma una grave violazione di esso, rendendolo in questo modo de facto illegale”.

A darne notizia al popolo antiabortista d’Italia il Vicepresidente di “Pro Vita & Famiglia”, Jacopo Coghe, che in una nota piena di speranza ha scritto: “Lo scorso 9 novembre il Congresso del Perù ha infatti approvato un disegno di legge che riconosce che la vita umana inizia con il concepimento. Precedentemente, la legislazione peruviana stabiliva che la personalità giuridica inizia con la nascita”.

Questa decisione è destinata a divenire storica dal momento che nell’evolutissimo Occidente sono molti i politici a definire il frutto del concepimento come “grumo di cellule” che, come tale, può essere eliminato come non avesse alcun valore.

Parliamo di decisione storica in quanto “secondo la nuova legge, il nascituro ha una chiara identità genetica e quindi ha diritto all’integrità, alla vita e alla dignità. L’approvazione del disegno di legge segna un cambiamento importante in Perù, che così diventa uno dei Paesi più restrittivi in materia di aborto”.

La posizione presa dai membri del Congresso è stata più che netta dal momento che il disegno di legge è stato approvato con 72 voti favorevoli e 26 contrari.

Jacopo Coghe (nella foto a destra) tiene a precisare che “lo stesso portale ufficiale del Congresso afferma che la nuova legge ‘proteggerà il diritto alla vita di un essere in formazione’. Inoltre chiarisce che ‘la legge non crea nuovi diritti, ma semplicemente riconosce quelli esistenti’. Infatti, la nuova norma finalmente interpreta il senso dell’Articolo 2 Comma 1 della Costituzione, secondo cui ‘l’essere concepito è soggetto di diritto in tutto ciò che lo favorisce’. Secondo il portale del Congresso, ‘l’obiettivo di questa legge è di avere una norma che riconosca in modo chiaro ed espresso i diritti costituzionalmente riconosciuti ai concepiti, come stabilito nell’articolo 2 della nostra Magna Carta, a cominciare dal riconoscimento del diritto alla vita, da cui discendono tutti gli altri diritti”.

Il mondo pro-life è in visibilio perché con questo pronunciamento del Perù si potranno aprire dibattiti e discussioni in tutte le altre Nazioni che, per paura di femministe, radicali, abortisti, e la solita Sinistra che non ha rispetto alcuno per la vita, non si sono pronunciate mai in modo chiaro sulla materia.

Certamente torneremo sul tema perché crediamo che, anche in Italia, inizierà una stagione di contrasto alla Legge 194 del 1978, tanto cara ad Emma Bonino.

 

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Articolo pubblicato il 17/12/2023