13 dicembre 1641, muore Giovanna Francesca di Chantal

Le sue tracce torinesi nella chiesa della Visitazione e in un ritratto della antica città

La vita di Giovanna Francesca Frémyot è legata indissolubilmente alla figura di Francesco di Sales, suo direttore e guida spirituale, di cui è al tempo stesso seguace, ispiratrice e collaboratrice.

Nasce a Digione, in Borgogna, il 23 gennaio 1572, sotto il pontificato di Papa San Pio V. La mamma muore nel dare alla luce il figlio Andrea, che diventerà Arcivescovo di Bourges, quando lei è ancora una bambina; il padre la educa alla bontà e alla carità.

A vent'anni sposa il barone Cristoforo Rabutin di Chantal, da cui ha sei figli. Con lui va a vivere nel castello di Bourbilly, ne diventa la castellana. Quando il marito si assenta dalla casa, Giovanna indossa abiti modesti e porta conforto e aiuto ai poveri e agli ammalati, donando loro beni e denaro. Durante la carestia che nel 1600 colpisce la Borgogna, con il consenso del marito, apre le porte del castello a malati ed affamati e fa costruire un altro forno per distribuire gratuitamente il pane a chi ne ha bisogno. In merito al rapporto con il marito, negli atti del processo di beatificazione leggiamo: “Giovanna e Cristoforo avevano un cuor solo ed un’anima sola; la Santa circondava il suo giovane sposo di venerazione e di obbedienza, amandolo teneramente, ardentemente e onestamente e a sua volta era da lui amata e onorata della più intima confidenza”. Rimarrà vedova a ventinove anni, quando il marito muore in un incidente di caccia.

Nel 1602 riceve dal suocero, il barone Guy di Chantal, l’ordine di stabilirsi presso di lui, nel castello di Monthelon, pena la decisione di diseredare i figli. Giovanna obbedisce, pur sapendo che andrà incontro a una situazione difficile. Suo padre, Benigno, Presidente del Parlamento della Borgogna, la invita a trascorrere la Quaresima presso di lui, a Digione, dove predicherà il Vescovo di Ginevra in esilio ad Annecy, Francesco di Sales (1567 – 1622) (1), al quale è intitolata una chiesa nel centro di Torino (2). L’incontra nasce sotto un segno rivelatore: quando vede Francesco, Giovanna lo riconosce come “colui che Dio le aveva indicato per direttore”. Tra i due nasce una grande intesa spirituale; in lui, futuro santo patrono dei giornalisti per la sua capacità di diffondere messaggi attraverso fogli scritti, un metodo inusuale per quei tempi, trova la persona che la porterà a realizzare le sue aspirazioni e il desiderio di abbracciare la vita religiosa.

“Bisogna fare tutto per amore e nulla per forza” le scrive Francesco di Sales, nel 1605.

Insieme e sotto la sua guida, nel 1610 nasce una nuova fondazione intitolata alla Visitazione: ispirata al mistero della Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta e destinata all'assistenza dei malati, si diffonde rapidamente in Savoia e in Francia. Il 6 giugno 1610, insieme a Giacomina Favre e Giovanna Carlotta de Bréchard, inizia una nuova esperienza religiosa. Numerose ragazze seguono Giovanna, diventata intanto suor Francesca: saranno le Visitandine; le case della Visitazione di Santa Maria sono composte da donne, anche anziane o fragili, impegnate a pregare e a curare gli ammalati. Durante i primi anni, le Visitandine, con permesso superiore, escono dalla clausura e visitano poveri, anziani ed ammalati. Un anno dopo, il 6 giugno 1611, avvengono le prime professioni religiose nelle mani di Francesco di Sales.

Nel 1622 muore Francesco di Sales, lei si ritrova sola alla guida della famiglia religiosa e viaggia incessantemente per fondare nuove case della Visitazione.

Nonostante la sua vita sia costellata di lutti e perdite familiari, scrive un “Memoriale” sull’azione di Francesco di Sales, che offre ricordi e testimonianze unici sulla vita del religioso.

Nel 1638, a Torino, fonda “il suo beniamino”, con il cospicuo aiuto della Marchesa di Pianezza, Matilde di Savoia, coadiuvata dalla Reggente, Maria Cristina di Borbone – Francia, e dal Vescovo, Mons. Antonio Provana di Collegno. La Marchesa di Pianezza vorrà essere seppellita nella chiesa torinese della Visitazione. Matilde (1577 – 1639) è figlia di Emanuele Filiberto; promessa sposa al Marchese Carlo di Simiana d’Albigny, gli porta in dote il feudo di Pianezza. Il suo profondo senso religioso la porta a finanziare il Sacro Monte di Varallo e la Consolata a Torino, Il suo sogno di fondare una casa religiosa in città ha il felice incontro con l’Ordine della Visitazione e Giovanna Francesca di Chantal. Per questa opera dona due cascine, a Chieri di 196 giornate e a Pianezza di 60 giornate, oltre a tremila scudi per acquistare una casa e farvi nascere il monastero.

Per edificare il complesso, il Duca Vittorio Amedeo I concede un terreno per la costruzione della chiesa e del monastero, nella cosiddetta "Città Nuova", primo ampliamento nel piano di riqualificazione della città, allo scopo di dare a Torino adeguato respiro al suo nuovo ruolo di capitale del Ducato di Savoia. Ancora oggi, emerge il volume della chiesa, con la facciata settecentesca all'angolo tra le odierne via Arcivescovado e XX Settembre; edificata in occasione della beatificazione di San Francesco di Sales, viene terminata nel 1660; per consenso unanime dei critici è oggi attribuita all’architetto Francesco Lanfranchi.

Il viaggio della Chantal verso Torino è una narrazione affascinante, dal sapore di una odissea. A Chambéry è ospite della Baronessa de Chivron; viene ricevuta dall’Arcivescovo di Tarantasia, insieme alle sue compagne di viaggio, con tutti gli onori. Dopo la Val d’Isère, la comitiva attraversa il Piccolo San Bernardo; in Valle d’Aosta avviene l’incontro con Matilde di Savoia, nella casa della Visitazione di Aosta. Dopo una tappa a Chatillon, sono ospiti della Marchesa di Borgofranco; a Ivrea, il Vescovo le fa alloggiare nel monastero di Santa Chiara. Finalmente, il 30 settembre, l’arrivo a Torino! Appresa la notizia, subito la Madama Reale Maria Cristina la convoca al Castello del Valentino, dove suo figlio Francesco Giacinto è in punto di morte (3). Nel suo soggiorno a Torino, Giovanna Francesca di Chantal riceverà anche gli omaggi del Nunzio Pontificio.

Al convento di Torino lei vorrà donare un quadro, con queste caratteristiche: “Nella gloria della Santissima Trinità, nel mezzo Gesù, Maria, Giuseppe, a lato Sant’Agostino e San Francesco di Sales, in basso, davanti, Madre de Chantal e Matilde vestita da religiosa”. La prima Superiora torinese sarà Madre Madeleine de Lucinge.

Alla sua morte, avvenuta nel convento di Moulins il 13 dicembre del 1641, le case sono già 87, quasi tutte fondate da lei.

Tra le più note figlie dell'Ordine da lei fondato vi è la mistica del Sacro Cuore di Gesù Margherita Maria Alacoque, visitandina del monastero di Paray-le-Monial.

Venti anni dopo la sua morte, nel 1661, viene eretta a Torino la chiesa della Visitazione, nella attuale via XX Settembre, in previsione della beatificazione di Francesco di Sales (avvenuta nello stesso anno, poi canonizzato nel 1665).

Dopo il periodo napoleonico, il convento della Visitazione viene chiuso, la chiesa è utilizzata come magazzino e gli arredi vanno dispersi; le suore Visitandine salvano un crocifisso e due statue lignee del Plura, dipinte dal Beaumont, ancora oggi nel loro nuovo monastero, sulle alture Moncalieri.

Il presbiterio è ridisegnato in occasione della canonizzazione di Giovanna Francesca Frémiot de Chantal (1768): l'altare originale dei luganesi Carlo e Giuseppe Busso viene smontato e rimontato secondo un più imponente disegno che utilizza le quattro colonne tortili in marmo nero che incorniciano la pala d'altare la “Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta” (1760-1768), di Ignazio Nepote (in sostituzione della precedente pala del Vannier). L'altare marmoreo della cappella sinistra risale al 1730, su progetto a Filippo Juvarra, il quale accoglie l'invito del conte Turinetti di Partengo, che ha deciso di finanziare la costruzione di un nuovo altare dedicato a San Francesco di Sales. Inoltre, Alessandro Trona dipinge “San Francesco di Sales che consegna le regole dell’Ordine alla baronessa di Chantal e alle prime Visitandine”. La cappella destra presenta un altare dedicato dal Beato Sebastiano Valfrè (1629-1710) al Sacro Cuore di Gesù, primo in Italia; l’icona “Il Sacro Cuore invocato da San Vincenzo de’ Paoli” è di Luigi Guglielmino (1885-1962).

In questa chiesa, in un solco di continuità spirituale, nel 1851 è ordinato sacerdote Leonardo Murialdo.

Giovanna Francesca di Chantal viene proclamata beata da Papa Benedetto XIV il 21 novembre 1751 e Papa Clemente XIII la canonizza il 16 luglio 1767. Il suo corpo è sepolto nella chiesa della Visitazione di Annecy, accanto a quello di san Francesco di Sales, accomunati per sempre, oltre il loro cammino terreno.

A Torino ha lasciato il monastero che abbiamo descritto. Va detto che pochi monasteri hanno avuto una vita travagliata quanto questo, e le suore della Visitazione dovranno “traslocare” ben tre volte, prima di approdare all’attuale sede di Moncalieri, una storia tutta da raccontare!

Note

1) Vedi articolo del 24 gennaio 2023: Civico20News - 24 gennaio, San Francesco di Sales, dottore della chiesa

2) Vedi articolo del 15 luglio 2019: Civico20News - Chiesa di San Francesco di Sales, a Torino

3) Francesco Giacinto morirà il successivo 4 ottobre: Civico20News - 4 ottobre 1638, muore Francesco Giacinto di Savoia

 

 

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Articolo pubblicato il 13/12/2023