Ultim'ora: Lo sciopero di CGIL e UIL non ha paralizzato il Paese

Matteo Salvini ha ottenuto il risultato sperato. Gli italiani hanno potuto andare a lavorare.

Il 17 novembre – a detta di Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, rispettivamente Segretario Generale della CGIL e della UIL, avrebbe dovuto passare alla storia per il giorno in cui il Sindacato trionfava sul Governo.

Nulla di più falso.

Dopo il botta e risposta dei giorni scorsi fra il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e i due leader sindacali sembrava che dovesse esserci una rivoluzione di piazza.

Ad onor del vero dobbiamo dire che le piazze di Roma, Genova e Firenze – quelle da noi attenzionate - sono risultate abbastanza piene ma da lì a definire lo sciopero un successo ce ne passa.

A tal proposito, infatti, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha parlato dello sciopero dicendo: “Non sono riusciti a coinvolgere tutto il mondo del lavoro. Segno che la loro è una posizione debole e politicizzata. La vera sconfitta di CGIL e UIL non è la riduzione, ma il fatto di aver rotto l’unità del fronte sindacale, tenendo fuori la Cisl e le sigle autonome”.

Parole assolutamente condivisibili. Nel nostro peregrinare per gli uffici pubblici, le Asl e gli ospedali abbiamo potuto vedere come pochissimi abbiano aderito allo sciopero in quanto sono sempre meno i lavoratori iscritti al sindacato e, tra questi, molto pochi gli iscritti a CGIL e UIL.

In Piemonte, per esempio, la UIL – causa carenza di iscritti – ha le camere del lavoro di Cuneo e Asti unite in unica sede.

A congratularsi per il fatto che lo sciopero non ha avuto il successo sperato anche il Ministro Salvini (nella foto a destra) che, da Bari, dove si trovava per impegni istituzionali, ha detto: “Orgoglioso che oggi 20 milioni di italiani abbiano potuto muoversi liberamente perché il diritto allo sciopero di una minoranza non può ledere il diritto al lavoro della maggioranza”.

Bombardieri non l’ha presa bene e ha replicato a stretto giro: “Noi riteniamo offensivo che si parli del diritto allo sciopero come approfittarsi per fare il weekend lungo. Il vicepresidente del Consiglio rappresenta tutti gli italiani e dovrebbe avere più rispetto per chi fa sciopero. Anche perché chi fa sciopero sta rinunciando a una giornata di paga”.

A mettere una chiosa alla vicenda il Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, che dal Salone Orientamenti di Genova, ha detto: “Credo sia legittimo che i sindacati esprimano le loro preoccupazioni anche attraverso uno sciopero, perché è un diritto che è affermato e riaffermato dal nostro ordinamento. Credo si debba fare in modo ordinato. Questo non preclude il dialogo e anche, soprattutto da parte nostra, del Governo, la volontà di ascolto che c’è stata in questi mesi e soprattutto credo dovrà caratterizzare anche i mesi e gli anni futuri”.

Il Governo, sin dall’inizio della legislatura, ha aperto al tavolo di confronto e dialogo con i sindacati. A rifiutare ogni apertura del Governo è stato Landini che, infatti, ha proclamato l’odierno sciopero ben prima che la Manovra venisse varata. Ergo: Landini cercava un pretesto per fare opposizione alla Destra.

Si starà mica preparando a prendere il posto di una sempre più slavata Elly Schlein, alla guida del “Partito Democratico”?

Il pensiero - che è balenato nelle redazioni di molti organi di stampa - è ben quello. Noi, non volendoci mettere la mano sul fuoco, staremo con l’occhio allo spioncino per vedere cosa accadrà nell’area Sinistra del Paese che, al momento, è davvero alla frutta.

Questo sciopero ha rimarcato come, in tempi di inflazione, calo del potere d’acquisto e aumento delle materie prime, il Sindacato non rappresenta altri se non se stesso.

 

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Articolo pubblicato il 17/11/2023