Il FAISA - CISAL manifesta davanti al Comune
I manifestanti a Palazzo Civico

La Federazione Autonoma Italiana Sindacale Autoferrotranvieri contro "La Mattanza"

"La Mattanza è iniziata": così si legge sul volantino che i manifestanti hanno distribuito ai cittadini nel corso della protesta che si è tenuta Lunedì 14 maggio davanti a Palazzo Civico.

La rivendicazione ha fatto perno sulla disamina della gestione di un sistema "non trasparente - si legge - costoso ed inefficiente che produce diseconomie, disuguaglianze, disparità ed esclusioni".

In pratica, il Sindacato è sceso in piazza contro la politica del taglio ai servizi e della compressione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, situazione che penalizza il territorio, la cittadinanza e naturalmente gli addetti ai lavori.

"Oggi è una giornata dimostrativa - ha detto Giovanni Scarpellino, Segretario regionale FAISA - CISAL Piemonte - una giornata di lotta nel percorso che abbiamo iniziato due anni or sono chiedendo e ribadendo le stesse cose senza ottenere esaustive risposte. Noi lamentiamo di fatto una gestione poco trasparente in cui dati, informazioni e notizie non sono resi noti come avviene, per esempio, nel pubblico impiego. Riteniamo che la gente debba sapere come vengono spesi i propri soldi, che fine fanno".

Scarpellino ha poi insistito sulla non trasparenza che si traduce in organigrammi che lievitano snza che i diretti interessati ne vengano messi al corrente:

"Non c'è un confronto: premi, minimi, superminimi, promozioni ed assunzioni si  sviluppano senza un criterio che spieghi l'evolversi delle varie situazioni". 

Il Segretario ha poi illustrato la procedura messa in atto il 9 novembre 2011 in cui si evidenzia la mancanza dell'Azienda Gtt nei rapporti con i rappresentanti sindacali:

"Stiamo ancora aspettando copia del bilancio; l'unica documentazione in nostro possesso l'abbiamo scaricata dal sito del Comune. Questi sistemi lasciano un pò a desiderare e lo sentiamo particolarmente ora, in questo momento difficile; ricordo la volta che manifestammo quando c'era ancora il Sindaco Chiamparino e non fummo nemmeno ricevuti". 

Fabio Cerminati, esponente del FAST, ha rammentato il comportamento serio e responsabile tenuto dal Sindacato:

"Avevamo programmato questo sciopero per il 7 maggio ed abbiamo deciso di posticiparlo di una settimana per dare all'Azienda la possibilità di capire che i nostri problemi vanno affrontati e non negati; non è servito a nulla anzi abbiamo letto di grandi polemiche in quanto deciso in corrispondenza del Salone del Libro. Ma nessuno si è posto la domanda sul perchè si scioperasse, sul perchè i lavoratori rinuncino, in questo momento di crisi, al loro stipendio. Questa manifestazione è stata programmata il 3 marzo quindi c'era tutto il tempo per scaturire una qualunque soluzione. Ora vedremo se la Proprietà vorrà riceverci".

Abbiamo in conclusione chiesto a Scarpellino cosa pensasse dell'atteggiamento istituzionale verso una categoria di servizio che sta vivendo un disagio comune a tanti altri lavoratori:

"Lo troviamo incomprensibile: noi ci troviamo a manifestare contro sprechi, inefficienze e privilegi. In un momento così difficile, prima di tagliare sul servizio peggiorando notevolmente le condizioni dei lavoratori riteniamo che si debba metter mano ai disservizi conseguenti: in mancanza di trasparenza tutto ciò non è possibile".

Cerminati ha infine dichiarato:

"I costi di struttura di queste aziende, eredità di anni e anni di gestione politica, non sono più sostenibili. Quando un'Azienda conta un funzionario ogni 17 operativi e conta 1200 fra capi, impiegati, funzionari e dirigenti su 5000 lavoratori è chiaro che non può stare sul mercato. Noi vogliamo contrastare questo sistema, vogliamo l'equità e la fine di una gestione personalizzata legata a delle logiche trasversali lobbistiche. Stanno distruggendo tutto presentando il conto che verrà pagato dagli operai che vedono sempre più a rischio il loro posto di lavoro; stanno provando a passare intese sindacali assolutamente prive di ogni fondamento, stanno peggiorando violentemente le condizioni di lavoro degli autisti aumentando le inidoneità e le limitazioni fisiche proprio a causa della durezza del lavoro. E tutto ciò di fronte ad un aumento di produttività che nell'ultimo anno e mezzo ha sfiorato il 20%: in qulsiasi azienda avrebbero erogato un premio, qui invece tolgono".

Un possibile futuro diverso è comunque ciò che ogni giorno traspare dalle comunicazioni il che aumenta il senso di preoccupazione:

"Alla luce di quello che potranno essere i cambiamenti da qui a fine anno - ha chiuso Cerminati - il conflitto è destinato a crescere in maniera esponenziale; le ricadute sui lavoratori saranno aspre fino a quando non ci metteremo  intorno ad un tavolo per trattare e soprattutto trovare una soluzione che sia equa per tutti."

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Articolo pubblicato il 15/05/2012