La giungla del farmaco. I generici
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Il Prof. Giancarlo Pavetto: "La maggior parte dei farmaci vengono offerti in Internet ad un costo allettante"

Una legge del nostro stato vieta l’acquisto di ogni tipo di farmaco attraverso la rete internet. Chi viola questa legge si espone volontariamente a rischi e pericoli non indifferenti. E’ quello che è successo di recente nella vicenda del sorbitolo risultato adulterato, che è costata la vita di una giovane donna.

La maggior parte dei farmaci offerti in Internet ad un costo allettante, perché inferiore a quello di mercato, non offre garanzie di sicurezza perché non è sottoposta ai necessari controlli di qualità ed efficacia.

Tra i farmaci più richiesti sul mercato internet un posto di rilievo è occupato dagli stimolanti sessuali maschili quali Viagra e Cialis. Non è sempre facile, in questo ed in altri casi, individuare l’azienda che produce il farmaco e la nazione dove è situata l’azienda.

Anche se nella maggior parte dei casi una ricerca paziente ed accurata porta agli stati asiatici ed in particolare all’ India, alla Cina e talora addirittura a qualche stato africano.

Anche l’organizzazione che presiede in internet alla distribuzione di questi prodotti è spesso poco identificabile e poiché pare che i ricavi di queste manovre commerciali sui farmaci siano ingenti, qualche dubbio si riverbera anche sui medicinali ammessi dal sistema sanitario nazionale ed in particolare su quelli contrassegnati dalla dizione di generici o di generico equivalenti.

Quando un cittadino italiano entra in una farmacia con in mano una ricetta che prescrive un farmaco, può essere invitato, se la ricetta non reca la dicitura “non sostituibile,” ad avvalersi di un prodotto generico od equivalente.

Questo allo scopo di ridurre in qualche caso la spesa per il paziente (se soggetto ad un ticket), ma soprattutto di generare un risparmio per il sistema sanitario della regione, in virtù del costo inferiore del farmaco generico.

Ma occorre molta attenzione perchè ci sono generici e generici. Ci sono quelli prodotti in Italia da aziende ben note e ci sono quelli prodotti all’estero ed importati nel nostro paese, una volta scaduto il brevetto, dalle stesse multinazionali che hanno ideato e messo sul mercato il farmaco originale. La loro attendibilità non può essere messa in discussione.

Ma ci sono purtroppo anche altri generici che si autodefiniscono equivalenti e che vengono importati in Italia, da stati europei periferici dove i controlli sono meno precisi ed efficaci. Questi paesi accolgono farmaci nei loro confini, qualunque sia la loro provenienza (spesso, come abbiamo già scritto India, Cina, stati africani), con lo scopo di renderne legale l’impiego in Europa e di conseguenza anche in Italia.

Una volta entrati in Europa, è ben difficile scoprire in quale settore del globo questi generici sono stati prodotti, ed anche quando è noto che i piccoli paesi europei che li commerciano non hanno aziende in grado di produrli, non è possibile andare oltre.

La loro distribuzione, all’interno di ogni paese, viene curata da uffici o da piccole ditte, che possono essere reperite nell’ hinterland milanese, alla periferia di Napoli o nei dintorni di alcune città del centro Italia.

Alcune di queste ditte sono in grado di gestire e di smistare ai depositi ed alle singole farmacie anche decine e decine di medicinali di ogni tipo. Si crea così una confusa ed intricata rete di rapporti commerciali difficile da controllare e, tra le maglie della quale, possono filtrare farmaci irregolari e talvolta anche pericolosi.

Sul banco di vendita molti generici giungono inoltre con nomi diversi e con diversa confezione, per cui è difficile, anche per il farmacista più preparato, orientarsi in questa giungla per poter consigliare i clienti. Occorre considerare infine che l’efficacia di un farmaco generico può essere condizionata o ridotta da molti fattori.

Tra questi è importante l’impiego di eccipienti diversi. Gli eccipienti sono sostanze chimiche che accompagnano il principio attivo, con lo scopo di renderlo più attivo e di limitarne gli effetti collaterali. In buona parte dei farmaci generici gli eccipienti legati al principio attivo non sono quelli del farmaco di marca.

Ed occorre domandarsi per quale ragione l’INFORMATORE FARMACEUTICO, che dovrebbe essere la bibbia del farmaco, non riporti, come negli anni passati, l’elenco degli eccipienti che accompagnano ogni principio attivo.

Un altro fattore non trascurabile è quello del dosaggio del principio attivo, che in molti generici può essere inferiore anche del trenta per cento a quello del farmaco originale e che, per le ragioni più sopra esposte, può sfuggire agli organi di controllo.

Un ulteriore fattore può essere ancora quello che, vantando una equivalenza (di effetto) nei confronti del farmaco originale, il generico può discostarsi in parte dalla formula originale del principio attivo.

Due osservazioni per concludere.

La prima è che non possono essere trattati da visionari o da servi della compliance coloro (e sono molti) che denunciano una diversità di effetto tra molti generico-equivalenti e farmaci originali.

La seconda è che un mercato dei farmaci come quello che abbiamo descritto può consentire enormi, incontrollabili profitti ed è pertanto aperto ad infiltrazioni di ogni genere ed a pressioni condizionanti sia da parte di multinazionali (anche a Bruxelles) che di forze politiche.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 14/05/2012