Collesalvetti (Livorno) – Una mostra a vent’anni dalla prima monografia  dedicata  all’artista marchigiano Serafino Macchiati

Oltre settanta opere, pittoriche e grafiche esposte a  Villa Carmignani, a   ingresso gratuito  fino al 29 febbraio 2024  

Nella  Pinacoteca Comunale Carlo Servolini, Villa Carmignani giovedì 9 novembre, si è aperta una interessante mostra dedicata a “Serafino Macchiati: Moi et l’autre. Le frontiere dell’impressionismo tra euforia e Belle Epoque e drammi della psiche”. L’evento avviene dopo vent’anni esatti dalla prima monografia dedicata all’artista marchigiano. La mostra  è stata curata  da Francesca Cagianelli ,storica dell’arte e conservatrice della Pinacoteca Comunale Carlo Servolini con Silvana Frezza Macchiati curatrice dell’Archivio di Severino Macchiati.

La mostra,  ingresso gratuito sarà disponibile per il pubblico fino al 29 febbraio 2024, e promossa e organizzata dal Comune di Collesalvetti, con il patrocinio di Regione Toscana, Comune di Camerino – città natale dell’artista – con il contributo di Fondazione Livorno; in collaborazione con il Divisionismo - Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona – intende indagare, a venti anni esatti dalla prima prestigiosa monografia dedicata a Severino Macchiati, sulle relazioni parzialmente evidenziate dalla critica intercorse tra il Macchiati e Vittore Grubicy  de Dragon, e l’entourage divisionista livornese, con particolare riferimento a Benvenuto Benvenuti.  

Le oltre settanta opere pittoriche e grafiche, provenienti da importanti collezioni italiane, saranno dislocate in cinque sezioni, ciascuna delle quali sono ritagliate sulla base di criteri biografici e al contempo stilistici, funzionali all’esemplificazione di un percorso di evoluzione stilistica che condurrà l’artista marchigiano fino alle soglie dell’acclamazione da parte della più accreditata compagine critica  europea.  Nella  prima sezione dal titolo  “Sotto la luce abbagliante dell’aurora del XX secolo”, curata da Francesca Cagianelli e Silvana Frezza Macchiati, ripercorre la tormentata e innovativa sperimentazione paesaggistica di Serafino Macchiati attraverso le avanguardie dell’impressionismo e del postimpressionismo, sotto l’egida del suo mentore Vittore Grubicy de Dragon che lo condurrà a riflettere sulle potenzialità del linguaggio divisionista.

La seconda sezione “fare del vivo, vivo che parli: il sogno di una pittura traspirante la vita”, sempre curata da Francesca Cagianelli e Silvana Frezza Macchiati, si tratta la produzione dell’artista marchigiano indirizzata allo studio della figura umana indagata nell’ambito di scenari luminosi scanditi nell’arco delle diverse fasi del giorno. La terza sezione”Le contraddizioni della Belle Epoque dalla conquista della città all’esplorazione della psiche”, curata da Dario Matteoni risulta strategica rispetto alle ragioni della mostra, in quanto esemplifica, sulla base di un’ampia documentazione bibliografica, la progressiva conversione dell’artista all’universo letterario dell’orrido e alle dilaganti mode dello spiritismo, fino ad approdare nell’entourage dei collaboratori  della rivista “Je sais tout”, ideando sensazionali illustrazioni, poi acclamate all’unanimità dalla critica internazionale, che contemplano l’inversione della routine editoriale allora in voga. La quarta sezione curata da  Francesca Cagianelli, ”La battaglia per l’illustrazione del pensiero: da La Tribuna Illustrata” a “Je sais tout”, indaga le strategie del Macchiati  illustratore delle principali riviste italiane  e internazionali.

La quinta sezione dal titolo “Paradisi artificiali della Decadenza”, curata da Emanuele Bardazzi, trae spunto da due dipinti iconici eseguiti da Serafino Macchiati durante gli anni parigini, “Morfinomani e Paul Verlaine”, “Bibi –la- Purée e Stéphane Mallarmé al caffè Procope”. Il primo quadro presente in mostra, ritrae una scena  ambientata in un salotto elegante con due donne dedicate all’uso della morfina detta allora la “Fée grise”, uno dei vizi più diffusi negli anni della Belle Epoque. Chiude la sezione documentaria, dal titolo “Serafino Macchiati decoratore del libro”, dove vengono raccolte alcune preziose testimonianze dell’attività del Macchiati compresa la prestigiosa edizione della Divina Commedia  edita da Alinari.

 L’esposizione annovera un prestigioso comitato scientifico, costituito da Emanuele Bardazzi, storico dell’arte Francesca  Cangianelli, Silvana Frezza Macchiati; Dario Matteoni, storico dell’arte, Direttore dell’Accademia  di Belle Arti di Pisa, “Alma Artis”; Camilla Testi, traduttrice e saggista, responsabile dell’Archivio Enri, i o Piceni.  La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale.

Descrizione immagini

Foto locandina della mostra

Foto 1 Serafino Macchiati “Piazza 1890” , Archivio Andrea Baboni , Correggio

 

 Collesalvetti(Livorno) “Serafino Macchiati: Moi et l’autre. Le frontiere dell’impressionismo tra euforia Belle Epoque e drammi della psiche”, curata da Francesca Canginelli e Silvana Frezza Macchiati ; Pinacoteca Comunale Carlo Servolini (Villa Carmignani, via Garibaldi 79, Fino al 29 febbraio 2024, Orario tutti i giovedì, sabato-domenica, ore 15,30 – 18,30, Ingresso gratuito, Visite guidate su prenotazione per singoli gruppi 0586 980251 e 392 60

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Articolo pubblicato il 12/11/2023