Vaticano. Il lavoro agricolo vocazione e missione

Messaggio della Santa Sede ai partecipanti di "Villaggi Coldiretti".

Nello scorso fine settimana, al Circo Massimo di Roma, si sono riuniti agricoltori ed allevatori per la kermesse “Villaggi Coldiretti”.

Un messaggio è giunto loro da Jorge Mario Bergoglio che ha scritto: “Nell’Enciclica Mater et Magistra, San Giovanni XXIII volle sottolineare il valore arricchente del lavoro agricolo ai fini della promozione integrale della persona, tanto sul piano umano, come eminente via di realizzazione individuale e di sviluppo comunitario, quanto sul piano dello spirito, come partecipazione all’attuazione del disegno provvidenziale di Dio nella storia”.

Il bergamasco Angelo Roncalli, eletto poi Papa col nome di Giovanni XXIII, era chiamato “il Papa contadino” per le sue umili origini e, spesso, sin da giovane sacerdote era solito inserire nelle prediche dei concetti relativi al mondo agricolo, per farsi capire da tutti.

Nel suo magistero petrino, infatti, Giovanni XXIII scrisse che il lavoro agricolo “va concepito e vissuto come una vocazione e come una missione”. Parole pregne di significato e di apprezzamento per quanti spendono la loro vita lavorativa nel mondo dell’agricoltura e dell’allevamento.

Per questo motivo la Santa Sede oggi, rivolgendosi ai partecipanti di “Villaggi Coldiretti”, dice: “L’uomo è chiamato da Dio a svolgere con intelligenza un’attività tecnica a cui è associato il dovere di una custodia, non solo materiale, ma anche morale. Nel racconto di Genesi, imparare a conoscere le leggi dell’agricoltura, costruire canali per modificare il corso dei fiumi, sono lavori da compiere in vista di un duplice vantaggio: rendere la terra più bella e feconda, nel mentre la si rende più umana, più accogliente e ospitale per la vita dei suoi abitanti”.

La conoscenza delle leggi dell’agricoltura, però, dev’essere sempre rispettosa del pianeta e della salute della cittadinanza. “L’uso sconsiderato e coercitivo della tecnologia, applicata a ritmi di produzione insostenibili, assoggettata a modelli di consumo omologanti, ha un prezzo altissimo” dicono in Vaticano.

Per questi ed altri motivi “coltivare la terra mentre aumentano le ondate di calore, le piogge torrenziali, le improvvise gelate di freddo, rende il lavoro agricolo un’impresa sempre più difficile da realizzare”, conclude Bergoglio.

Bisogna che i consumatori siano più accorti nei loro acquisti, meno pretenziosi sulla bellezza dei prodotti ma molto più competenti sulla salubrità e le proprietà organolettiche delle primizie che portano sulle loro tavole.

Il miglior modo per rispettare, valorizzare ed aiutare agricoltori ed allevatori è essere consumatori attenti, scrupolosi e consapevoli.

 

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Articolo pubblicato il 21/10/2023