il dolcificante che danneggia il DNA

I misteri reconditi del sucralosio.

Cosa è il sucralosio?

Il sucralosio è un super dolcificante. La sua molecola è 650 volte più dolce dello zucchero. La sua particolarità è di essere a zero calorie. Viene estratto dal saccarosio. Lo si può trovare come dolcificante con indicazione in etichetta “senza zucchero”, nelle bibite gassate, spesso nei cereali per la prima colazione, nelle gomme da masticare, gelatine, caramelle, prodotti da forno e nelle salse.

Cosa è emerso da una ricerca recente?

Da uno studio pubblicato a maggio sul Journal of Toxicology and Environmental Health e  condotto dalla Prof.ssa Susan Schiffman e dal suo team  di ricercatori della North Carolina State University, si evince una particolarità: la presenza di una piccola sostanza chimica al suo interno può danneggiare il nostro DNA.

Gli studi fino ad ora condotti hanno sempre detto quanto, questo dolcificante, fosse innocuo; tanto da consigliarlo anche alle donne in gravidanza. Ciò che viene menzionato, dichiarato e rilevato dai ricercatori è che l’approvazione di detta sostanza per uso umano si è basata su ricerche degli anni ’80 e ’90. Nel documento dei ricercatori citato si può leggere: “Sulla base di queste affermazioni storiche il comitato congiunto di esperti FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA) ha stabilito una DGA di 15 mg/kg di peso corporeo/giorno per gli esseri umani. Una DGA inferiore pari a 5 mg/kg di peso corporeo/die è stata fissata dalla Food and Drug Administration statunitense (FDA)”

 Anche la  nostra L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha approvato il suo uso, sia in merito al mantenimento della salute dentale che riguardo alle sue caratteristiche di risposta glicemica post-prandiale legata ai cibi e alle bevande che lo utilizzano in sostituzione dello zucchero, in quanto, sembrerebbe, inducono un minore aumento del glucosio nel sangue.  

Il fatto è che la nuova ricerca sancisce un disallineamento tra quanto fino ad ora dichiarato e quanto emerso dalla stessa. Gli autori dichiarano:  “Molte indagini di ricerca scientifica successive all’approvazione normativa non corroborano nessuna delle 6 prime affermazioni storiche riguardanti il ??destino biologico o la sicurezza del sucralosio”. In più rincarano la dose affermando, “il metabolita è in grado di attivare geni collegati a processi infiammatori e carcinogeni”

Da qui si evince quanto il sucralosio sia in grado di, nella fase post trasformazione intestinale in sucralosio-6-acetato, essere altamente genotossico. In più favorirebbe la comparsa della sindrome dell’intestino permeabile.

I ricercatori hanno potuto sperimentare e rilevare tali risultati attraverso uno studio preciso. Per farlo hanno messo il sucralosio in provette a contatto con cellule intestinali e sangue umano. Hanno monitorato l’evoluzione delle reazioni del contatto e hanno potuto constatare varie mutazioni. Nel primo caso sulle cellule intestinali e nel secondo si è visti il danneggiamento del DNA delle cellule sanguigne. (ematiche)

Tutta la questione sulla sicurezza di questa molecola è dettata dal fatto che la sua caratteristica dolcificante supera i parametri dettati dalla Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare di almeno 4 volte della Rda giornaliera.

La ricerca si conclude con queste affermazioni lapidarie : “Gli 8 progetti condotti in questo studio si aggiungono all’ampia e crescente letteratura scientifica che segnala impatti biologici avversi attribuiti all’esposizione al sucralosio. Nella presente indagine il sucralosio-6-acetato, un’impurità e metabolita del sucralosio, è risultato genotossico con un MoA clastogenico associato all’induzione di rotture nel DNA. Esposizione dell’epitelio intestinale in vitroalle concentrazioni di mM sia di sucralosio-6-acetato che di sucralosio in assenza di batteri intestinali hanno compromesso l’integrità della funzione di barriera intestinale. Il sucralosio-6-acetato ha indotto l’espressione di geni nell’epitelio intestinale associati a infiammazione, stress ossidativo e cancro, inclusi MT1G e SHMT2. Il sucralosio-6-acetato ha anche bloccato due membri della famiglia del citocromo P450 (CYP1A2 e CYP2C19) che metabolizzano sia composti endogeni che xenobiotici che potrebbero di conseguenza portare a esposizioni tossicologiche avverse. Questi risultati sollevano preoccupazioni per la salute e la sicurezza riguardo alla continua presenza di sucralosio nell’approvvigionamento alimentare e indicano che è necessario intraprendere una revisione dello stato normativo.”

Nota curiosa ma importante.

Nel 2016 è stato condotto uno studio italiano su questa molecola. In quello studio era stato evidenziato l’effetto cancerogeno della molecola in questione. Lo studio fu bocciato dall’ EFSA l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare.

Lo studio fu condotto da Morando Soffritti dell’Istituto Ramazzini e che ora trova riscontro negli studi e ricerche d’oltre oceano. Ma si sa “nemo profeta in patria.”

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Articolo pubblicato il 14/10/2023