Israele ombelico del mondo. Dalla guerra del Kippur la miopia dell’Occidente si ripresenta puntuale
Da Civico20News marzo 2022: l'ottusa politica energetica dell'Italia 2ª parte

Mentre altro orrore si consuma in Palestina, l’Europa è alle prese con i frutti della sua politica, non solo energetica 

In pochi giorni, troppe nuove lacrime sulla pelle del mondo. Razzi e raccapriccianti stragi in Israele per mano di Hamas, bombardamenti sulla striscia di Gaza, granate dagli Hezbollah partono dalle alture del Libano, la portaerei USA Gerard Ford incrocia al largo di Tiro, il mondo si divide, l’Islam si compatta, i civili sono morti a migliaia. Siamo solo all’inizio.

La guerra nuova in terra di Palestina ha compattato la ferocia e l’odio represso dell’estremismo islamico, che non ha mai dimenticato le umiliazioni subite dopo lo smantellamento dell’impero ottomano, l'avvento del "piccolo Satana" e altre contese più recenti, riportandoci a tempi andati, alle tante debolezze di noi occidentali dalla memoria corta, prima tra tutte: la dipendenza energetica.

Il preludio dell’austerity

Nel corso della guerra dei sei giorni (1967), vista la rapidità del conflitto che portò Israele alla conquista delle alture siriane del Golan, gli arabi non riuscirono a mettersi d'accordo per usare l'arma petrolifera. Non fu così in seguito. Nell’ottobre del 1973, dopo la sconfitta dell’Egitto nella guerra del Kippur i paesi arabi chiusero il Canale di Suez dando origine all’embargo petrolifero nei confronti dei paesi occidentali. Il prezzo del greggio subiva un’impennata anche per l’accordo dei 5 paesi fondatori dell’OPEC, innescando la prima crisi energetica globale.

Per l’Italia e il suo territorio poco generoso di giacimenti fossili, il 1973 e il 1974 furono gli anni dell’austerity. Un periodo in cui si sarebbe potuto prendere atto della nostra dipendenza e astinenza energetica, e rivolgersi alle energie rinnovabili, al risparmio energetico e una differente distribuzione dell’energia elettrica. Argomenti a quel tempo oggetto di approfonditi studi negli atenei italiani.

In quegli anni, i paesi dell’OPEC hanno rinegoziato i rapporti tra paesi industrializzati e paesi del terzo mondo esportatori di petrolio, accumulando ricchezze reinvestite per lo più nei paesi occidentali, acquistando quote di aziende, squadre di calcio e ogni entità di valore, invertendo il flusso della ricchezza.

La guerra Iran-Iraq (1980-88) e i continui conflitti tra Israele e i Paesi confinanti lo Stato ebraico in perenne espansione, hanno sempre portato a un aumento del costo del greggio. Ogni volta, l’occasione di rivedere la politica energetica, non solo italiana, è slittata verso la fonte fossile più disponibile e a buon mercato. Ecco dunque l’avvento del metano, gas facilmente trasportabile e disponibile in gran quantità. Una nuova dipendenza che ha presentato il conto con l’attuale guerra tra Russia e Ucraina.

Ecco dunque la necessità di riempire i depositi, di rigassificatori davanti alle coste, di nuovi accordi con quei paesi arabi zeppi di giacimenti, ma che dai tempi di Maometto hanno un’altra visione del mondo, e pur facendo affari d’oro nero, tra le due sponde del Mediterraneo non scorre buon sangue. Scorre invece in quell’angolo del mondo dove Israele l’invasore è il nemico giurato.

Ennesimo panico storico per un Occidente sprecone, sempre affamato di energia destinata a illuminare i propri vizi, le città, gli stadi, le pubblicità e via dicendo, anziché confrontarsi con se stesso, ragionare con le proprie vulnerabilità e con il progressivo caro bollette che non si fermerà.

https://www.ilsole24ore.com/art/dalla-guerra-israele-possibile-impatto-bollette-e-benzina-italia-ecco-perche-AF8Nq5AB

Non dobbiamo aspettarci niente di buono. Il petrolio e il metano torneranno a intaccare le nostre arroganti economie, ormai sempre più povere e in aria di trattenuta isteria. Mentre la guerra in Palestina è salita di livello, mostrando un Israele con la guardia bassa, colpito a sorpresa dagli organizzati miliziani di Hamas, nella vecchia Europa si trema, temendo la ferocia di possibili attentati.

Quella indipendenza energetica rimasta nel cassetto

Fotovoltaico, eolico, geotermico, biogas, idrogeno, biocombustibili e altri, concreti metodi di produzione e distribuzione energetica sostenibile, sovente sono rimasti nel cassetto, poiché ritenuti poco competitivi con quelle fonti di origine fossile, tanto a buon mercato quanto inquinanti. Ed ora, mentre in “Terra Santa” e dintorni si rinnova l’orrore, noi, gli infedeli siamo di nuovo minacciati dalla canna del gas, non più russo, ma maghrebino.

Il rischio è concreto e ventilato: se Libia e Algeria chiuderanno i rubinetti, dove andremo a mendicare nuova energia? Fresca notizia: calo di pressione del gasdotto che porta il metano dall’Estonia alla Finlandia. Si sospetta un sabotaggio, l’ipotesi di una strategia antieuropea molto più ampia reclama il suo spazio.

Brevissima analisi di un soggetto già trattato in modo molto più approfondito e più volte su questa stessa testata; una presa di coscienza non è ancora arrivata da chi governa. È un chiaro richiamo indirizzato alla pur dinamica Giorgia Meloni, che ripercorrendo le orme di Enrico Mattei a sessant’anni di distanza, oggi rischia di aver messo i piedi fuori dal tempo.

Il riscaldamento globale, l’inquinamento, la fragilità di un Occidente ostaggio delle sue stesse politiche economiche ed energetiche, che ha dettato le sue regole al mondo, sono cause ed effetti ormai difficili da modificare. Mentre la fame di energia aumenta, lo sviluppo tramonta ad Occidente del Pianeta sempre più irrequieto e riscaldato.

Ora il futuro è quanto mai incerto, non più nelle nostre mani e neppure in processi di attenzione sfuggiti ai circuiti dei nostri cervelli. Il futuro deciderà da sé.

Link su articoli redatti su un medesimo argomento in occasione del taglio di metano proveniente dalla Russia.

13 marzo 2022 L’ottusa politica energetica che ha messo l’Italia in astinenza 1ª parte

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=44145

15 marzo 2022: l’ottusa politica energetica che ha messo l’Italia in astinenza 2ª parte

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=44165

23 marzo 2022: l’ottusa politica energetica che ha messo l’Italia alla canna del gas russo

https://www.civico20news.it/sito/articolo.php?id=44241

 

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Articolo pubblicato il 12/10/2023