Amare Torino dai particolari

A cura di Luciano Brussino

Prosegue la proposta delle fotografie di Luciano Brussino, con didascalie da lui elaborate, per offrire ai Lettori di Civico 20 News la possibilità di cogliere dettagli suggestivi della nostra città (m.j.).

Desidero ripresentare questa immagine di via Carlo Marocchetti 25, già pubblicata, ma priva di traduzione. Una traduzione molto complicata che solo la paziente opera di un ricercatore ha portato alla luce: “Bellissima, non cesserai di vivere a me cara, fino a che avrò vita”. La frase è tratta dal libro “Iscrizioni funerarie, sortilegi e pronostici di Roma antica”. Ogni gesto apotropaico è assolutamente consentito.

Considerando che per la fretta... o perché sono troppo in alto, pochissimi di noi apprezzano i contenuti dei “timpani” desidero presentarne alcuni degni di nota, ritornando periodicamente sull’argomento. Per citare i sacri testi di architettura, “il timpano è la superficie verticale triangolare racchiusa nella cornice del frontone, i cui tre lati si chiamano geison. I due spioventi sovrastanti i due geison inclinati che concludono l’edificio sono chiamati ciascuno sima”. All’interno del timpano vi sono vere e proprie opere d’arte. Cominciamo con il palazzo di piazza Carlo Felice. L’immancabile leone ma anche un curioso gallo che osserva il lavoro di due putti che si passano tramite una fune un pesante pacco.

Timpano dell’Accademia Albertina. Notare la corona regia, gli immancabili leoni e l’Arma di Carlo Alberto, circondata dal collare della Santissima Annunziata.

Timpano della Banca d’Italia.

Ancora in Piazza Carlo Felice.

Sul frontale della chiesa della Visitazione, terminata nel 1660, un bel timpano dove ovviamente non ci sono leoni ma putti alati.

Luciano Brussino

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Articolo pubblicato il 17/09/2023