Beppe il Matto e Gianni Rinco: analisi e commento dei cinque trattati
Il Matto

Si conclude l'attenta disamina del momento nazionale

 

VEDI GIANNI. Mi spiace dirlo ma: I NOSTRI TANTO LODATI PADRI DELLA COSTITUZIONE hanno camminato sulle orme degli elefanti, seguendo sempre lo stesso tracciato e cioè: PRIVILEGI AI PRIVILEGIATI.

GIANNI-------- Dimmi Beppe: Cosa potevano fare i PADRI FONDATORI DELLA COSTITUZIONE per non dare troppi privilegi alle varie caste dei sempre più PRIVILEGIATI.

BEPPE----------Vedi Gianni: Bastava aggiungere alla parola FONDATA SUL LAVORO le parole SULLA GIUSTIZIA E SULL’ EQUITA’ SOCIALE. Le parole a volte sono solo parole, ma in questo caso avrebbero potuto essere VINCOLANTI e non avrebbero permesso AI SIGNORI PARLAMENTARI) di legiferare (SENZA INFRANGERE LA COSTITUZIONIONE) delle leggi tutte a loro vantaggio, aggiungendo sempre più privilegi ai già tanti PRIVILEGI AQUISITI

IN QUANTO ALL’ART. 2° RIFORMA DELLE PENSIONI.

Vedi Gianni: Basterebbe solo questa riforma per RISANARE LO STATO SOCIALE senza togliere ai RICCHI (almeno per il momento) i tanti privilegi di cui godono

Almeno in questo caso è evidente di come si appropriano con "ARTIFICI" di laute pensioni a danno dei NORMALI cittadini.

GIANNI -------Non capisco quali sono gli artifici di cui tu parli vuoi spiegarti meglio ?

BEPPE --------Mi sono spiegato molto chiaramente nel trattato, ma visto che non ti ricordi mi ripeto

1° Fissarsi degli STIPENDI D’ORO facendo intendere agli sprovveduti, che gli STIPENDI li paga l’azienda mentre invece non è così.

2° I CONTRIBUTI che vengono versati sono strettamente collegati agli stipendi, per cui più alto e lo stipendio più alti sono i contributi, e più alta sarà la pensione che percepiranno, poiché dicono che ad alte pensioni corrispondono alti contributi da loro versati, MA NON E’ COSI’.

Ed ecco L’ARTIFICIO: NON E’VERO CHE LORO HANNO VERSATO PIU’CONTRIBUTI RISPETTO AD UN OPERAIO POICHE’ SIA GLI STIPENDI CHE I CONTRIBUTI VENGONO SCARICATI COME COSTI, PERCIO’ LI PAGA IL PRODOTTO, E IN ULTIMA ANALISI LI PAGA IL CONSUMATORE.

HAI CAPITO CARO GIANNI: con questi ARTIFICI che facilmente inducono in errore, riescono a giustificare i loro "SACROSANTI PROFITTI PENSIONISTICI"

SI CARO BEPPE: Ma se le cose stanno veramente così, quei loro profitti sono tutt’altro che sacrosanti, anzi sarebbero da denunciare alla MAGISTRATURA. Secondo me non si può RUBARE COSI’ IMPUNEMENTE.

NO, CARO GIANNI, MA COSA DICI?: questi signori non rubano impunemente, ma TRAGGONO BENEFICIO dall’esistenza di leggi MOLTO BEN CONGEGNATE che quasi li portano ad essere persino considerati nostri BENEFATTORI. (pensiamo a quanto lavoro e quanto ingegno occorrono per elaborare delle leggi così ben CONGEGNATE).

MA SCUSA BEPPE: ma il CAPO DELLO STATO, non dovrebbe preoccuparsi di queste INIQUITA’ ??

CERTO GIANNI: però devi sapere che il CAPO DELLO STATO è una figura istituzionale che fa sempre e comunque l’interesse del popolo, quindi noi, poveri ignoranti, non siamo all’altezza di giudicare il suo operato. SICURAMENTE QUELLO CHE FA E’ GIUSTO.

IN QUANTO ALLA RIFORMA DEL LAVORO.

Basterebbe fissare un tetto massimo agli SREGOLATI STIPENDI DEI DIRIGENTI (pubblici e privati) stipendi esagerati che vanno a danno della collettività.

E cercare di capire che il diritto al lavoro esiste solo quando esiste il lavoro. Capire anche che l’impresa non ha interesse a licenziare se deve produrre il prodotto da consegnare. Non serve quindi l’articolo diciotto per tutelare chi lavora, ma serve il lavoro, poichè l’impresa non può diventare un ente di beneficenza, cosa che spetta allo STATO. Il concetto e molto chiaro leggendo tutti i tre trattati in particolar modo per quanto riguarda l’impresa ,che nasce per creare profitto, e non per fare beneficenza.

PER QUANTO RIGUARDA 4° LA RIFORMA DEI SINDACATI

Penso che sarebbe una buona cosa che porterebbe dei vantaggi per il MONDO DEL LAVORO

PER QUANTO RIGUARDA 5°LA LIBERA CONCORRENZA

Penso che : mettere un tetto, almeno al prezzo dei prodotti di prima necessità sarebbe opportuno, e penso che ciò possa coesistere anche col concetto di libero mercato.

Firmato Beppe il matto

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Articolo pubblicato il 03/05/2012