La protesta contro il rigassificatore di Vado-Bergeggi

ieri una accesa protesta contro una proposta incredibilmente pericolosa

 

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Ieri, 23 agosto giornata di protesta di fronte alla sede del Comune di Vado Ligure SV.
Circa 300 persone, si sono ritrovate alle 14:30 sotto un sole cocente per manifestare contro il possibile posizionamento di un mastodontico rigassificatore a 4 Km dalla costa.
I partecipanti hanno cercato chiarezza, soprattutto sui rischi e sui danni che tale struttura potrebbe provocare in caso d’incidente.
Ieri sarebbe dovuto intervenire il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, Commissario del il Governo per il rigassificatore, ma poco prima dell’incontro ufficiale ha fatto sapere che non sarebbe intervenuto e che la riunione sarebbe stata spostata nei prossimi giorni a Genova.

…con il posizionamento della Golar Tundra nelle acque davanti a Vado Ligure, in un’area destinata già oggi alla sosta delle navi, daremo all’Italia una nuova risorsa di approvvigionamento e alla Liguria un’infrastruttura strategica e sicura, senza impatto visivo o ambientale….

Così ha affermato il Presidente Toti durante un’intervista.

Vediamo a cosa serve un rigassificatore:

Il gas naturale liquefatto deve essere rigassificato prima di essere immesso nella rete nazionale del paese consumatore, e l’Italia è un paese consumatore.

Attualmente (2023) i rigassificatori sono tre: uno a terra a Panigaglia (La Spezia) e due in mare, a Livorno e a Porto Viro (Rovigo).
Due sono le tipologie degli impianti: off-shore o on-shore. 
Gli impianti off-shore possono essere costituiti da terminali galleggianti ancorati al fondo del mare (FSRU, Floating Storage Regasification Unit, come l'impianto Offshore LNG Toscana davanti a Livorno), oppure da isole artificiali (GBS, Gravity Based Structure, come il terminale GNL Adriatico al largo di Porto Levante, Rovigo). 

Gli impianti on-shore sono realizzati normalmente presso strutture portuali, per usufruire del supporto tecnico e logistico. 

Per ovvii motivi di sicurezza sono spesso esclusi dal bacino portuale, e presentano pontili in mare aperto. Esempi di terminali on-shore sono il rigassificatore di Panigaglia, sito a Portovenere in provincia della Spezia, e quello in progetto a Gioia Tauro.

Molto ottimistica la posizione di Toti, posizione contestatissima dalla rappresentanza di cittadini presenti ieri alla manifestazione. Il Commissario ha così concluso una sua precedente intervista:

È un’operazione di solidarietà nazionale, di collaborazione tra Stato e Regioni, che contribuirà alla sicurezza energetica dell’Italia e – conclude – porterà gratificazioni anche ai comuni che ospiteranno questa infrastruttura con opere compensative sul territorio”.

Sulla effettiva sicurezza della struttura pendono molti punti interrogativi.

Parlare di ipotesi improbabili non significa affermare che siano impossibili. 

Lo scrisse anche il compianto Piero Angela in un saggio uscito qualche anno fa: “i rigassificatori nascondono un rischio enorme. Quello della metaniera, che si spezza vicino alla costa, viene definito il peggior scenario "energetico" possibile. Cioè l'incidente più catastrofico immaginabile fra tutte le fonti energetiche".


Nel suo ultimo libro è stato intervistato sulla questione di un possibile incidente. Piero Angela non lo esclude e spiega: "Una grande nave metaniera, che trasporta 125 mila metri cubi di gas liquefatto a bassissima temperatura, contiene un potenziale energetico enorme. Se nelle vicinanze della costa, per un incidente, dovesse spezzarsi e rovesciare in mare il gas liquefatto, potrebbe cominciare una sequenza di eventi catastrofici".


Piero Angela dipinge uno scenario da incubo: "Il gas freddissimo, a contatto con l'acqua di mare, molto più calda, inizierebbe a ribollire, a evaporare e formare una pericolosa nube. Questa nube di metano evaporato rimarrebbe più fredda e più densa dell'aria e potrebbe viaggiare sfiorando la superficie marina, spinta dal vento, verso la terraferma. Scaldandosi lentamente la nube comincerebbe a mescolarsi con l'aria. Una miscela fra il 5 e il 15 percento di metano con l'aria è esplosiva. Il resto è facilmente immaginabile".


 "Se questa miscela gassosa, invisibile e inodore, investisse una città, qualsiasi (inevitabile) scintilla farebbe esplodere la gigantesca nube. La potenza liberata in una o più esplosioni potrebbe avvicinarsi a un megaton: un milione di tonnellate di tritolo, questa volta nell'ordine di potenza distruttiva delle bombe atomiche. Le vittime immediate potrebbero essere decine di migliaia, mentre le sostanze cancerogene sviluppate dagli enormi incendi scatenati dall'esplosione, ricadendo su aree vastissime, sarebbero inalate in "piccole dosi", dando luogo a un numero non calcolabile, ma sicuramente alto, di morti differite nell'arco di 80 anni".


Circa quindici anni fa il notissimo giornalista televisivo si espresse sulle potenziali criticità di un rigassificatore che avrebbe dovuto essere installato di fronte alla costa di Ravenna.

Le opinioni che espresse, impedìrono all’ opera di essere realizzata. Oggi viene a mancare la possibilità di un dibattito pubblico e democratico e tale decisione, vorrebbe essere ribaltata d’autorità da Sindaco e Presidente della Regione.

Non si tratta solo di impatto ambientale relativo ad una zona dedicata ad accogliere il turismo e caratterizzata dalla presenza di un Area Marina Protetta, si tratta di salute e di gravissimo pericolo per la Popolazione. Dovrà quindi essere individuata una zona sicura lontana dalle abitazioni, oppure abbandonare il contestatissimo rigassificatore, che è stato rifiutato da Piombino per i medesimi motivi, e prendere in considerazione ipotesi di altro tipo.

Quello che il Comitato di cittadini che hanno manifestato contro la collocazione della nave con il rigassificatore, cerca di spiegare è che la collocazione di un impianto di questa portata, di fronte alla costa può essere drammaticamente pericoloso. E’ stato anche detto che non sono state fatte delle simulazioni che prevedessero fuoriuscite in mare di Gas Naturale Liquefatto, e che tale incidente sarebbe CATASTROFICO! Non importa sapere che la probabilità che possa succedere sia bassa, non è comunque impossibile che possa accadere.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi del braccio di ferro tra Regione e Comitato di protesta, ricordando che sono in pericolo migliaia di vite umane.

Foto di G.Guerreri


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Articolo pubblicato il 24/08/2023