Giovanni Battista Rizzani – Ricordo di un galantuomo
Giovanni Battista Rizzani

Di Alessandro Mella

Ci sono figure che, purtroppo, lasciando la piccola vita terrena per la più grande e luminosa vita che segue, lasciano un vuoto importante e difficile da colmare nella propria famiglia, ma anche nella società e nella collettività.

Ed un vuoto enorme ha lasciato Giovanni Battista Rizzani, figura molto stimata in nell’Alta Valle Intelvi, scomparso recentemente, a Como, prossimo agli 87 anni. Un uomo la cui storia merita di essere rievocata perché sia d’esempio ai giovani.

Nacque a Fiume il 26 novembre 1936 quando la città (che combinazione accolse quattro secoli prima la sua famiglia nel suo patriziato) ancora era parte di quel Regno d’Italia il cui padre, l’ammiraglio Giuseppe, servì con grande onore e valore quale ufficiale della Regia Marina a quel tempo direttore del locale e celebre silurificio.

Già aiutante di bandiera di SAR il Principe di Piemonte Umberto di Savoia, poi Ammiraglio Ispettore Capo Armi Navali, anche durante la Resistenza egli si dimostrò un valoroso e fedele soldato con coraggio e determinazione rari tali da fargli meritare anche decorazioni al valore militare.

Nello specifico una medaglia di bronzo per aver, a Cernobbio presso Villa d’Este, coordinato una struttura della Regia Marina in contatto con il governo del Sud. Finita la guerra il padre lasciò la Marina e si occupò di industria a Milano ricoprendo vari incarichi come la presidenza della Pile Carbonio, Pignone e delle proprietà agricole e immobiliari della famiglia.

Un esempio importante, appunto, per quel giovane figlio che volle seguirne il percorso.

Ed infatti, giovanissimo, Giovanni Battista fu nominato ufficiale di Marina servendo la neonata repubblica con grande spirito patriottico e senso del dovere (Sotto Tenente di Commissariato presso l’ufficio Navalgenarmi di Milano e Venezia).

Laureatosi, frattanto, in giurisprudenza a Milano dopo il congedo si diede alla carriera nell’ambito del settore assicurativo (presso la Meie assicuratrice di Milano) con importanti successi, tra cui l’idea della “polizza famiglia” che gli valse unanimi consensi ed apprezzamenti.

Nel settore fu dirigente di alto livello a Venezia, Firenze, Napoli e Milano. Fu, infatti, dirigente capo area del Sud, poi Direttore Centrale, tecnico commerciale e Consigliere A.N.I.A. (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici).

Stimato ed apprezzato ebbe, per iniziativa di Francesco Cossiga, le insegne di cavaliere e poi ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal capo dello stato conferite “motu proprio”. Meritò, inoltre, le insegne degli ordini del Cristo e di Vila Vicosa della Real Casa del Portogallo.

Si sposò a Como con testimone S.M. Umberto II (rappresentato dallo zio Cav. Lav. Antonio Rizzani) con Carla Canobbio Codelli Frigerio.

Fedele cultore delle memorie di famiglia ed in particolare del padre, fu presidente onorario della sezione “Lago e Valli”, dedicata proprio al genitore Ammiraglio Ispettore Capo Armi Navali “Giuseppe Rizzani” (Lo scorso 10 giugno gli azzurri della sezione ne commemorarono il cinquantesimo della scomparsa), dell’Istituto del Nastro Azzurro tra Decorati al Valore Militare per la quale molto si spese con costanza ed affezione rare.

Oggi vogliamo immaginarlo proprio accanto a quel genitore, fieri nella loro uniforme che fu riferimento importante, una vera bandiera, per la loro vita. Accanto alla figura che fu per lui un riferimento prezioso lungo tutta la sua operosa e meritevole esistenza.

Un’esistenza i cui valori e le cui virtù non si sono spezzate ma sopravvivono e si perpetuano nell’opera e nello spirito che anima, ogni giorno, i suoi figli Giuseppe e Federico. Continuatori di una lunga storia che ha avuto in Giovanni Battista un indimenticabile alfiere.

Alessandro Mella

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Articolo pubblicato il 14/08/2023