Riforma della libera concorrenza
Il Matto

Prosegue il dialogo fra Beppe il Matto e Beppe Rinco

Libera concorrenza, secondo me, vuol dire che se tu vendi un prodotto a dieci io posso venderlo a meno; è possibile vendere dei prodotti anche a prezzi inferiori rispetto al prezzo delle fatture di acquisto  per esigenze aziendali tipo quella di non commercializzare più quel prodotto, o per eccedenza di prodotto,  senza per questo fare concorrenza sleale.

Mentre invece L’AUTORITY in materia  è intervenuta in molti casi definendo concorrenza sleale   l’ eccesso di ribasso del prezzo

La concorrenza sleale e invece quando, oltre che venderlo a meno,  il prodotto non è l’originale bensì un prodotto taroccato.

Quindi la libera concorrenza è nel’interesse dell’acquirente poiché tende a  limitare l’innalzamento del prezzo del prodotto col beneficio di contenere l’inflazione.

Il libero mercato invece è esattamente il contrario, poiché permette l’accaparramento dei beni da parte degli speculatori che accaparrano grandi quantità di un certo prodotto facendo  in modo che venga a mancare sul mercato (nel libero mercato );  il prezzo del prodotto varia in base alla richiesta e all’offerta per cui il prezzo del prodotto sale vertiginosamente permettendo agli speculatori ingenti guadagni. E perciò oltre a non essere nell’interesse del popolo, aumenta l’inflazione.

Questo non danneggia minimamente i benestanti che hanno tanti soldi da spendere, ma danneggia gravemente i ceti medio bassi e i poveri che in ITALIA sono tanti, per cui il GOVERNO padre di tutti gli ITALIANI  deve provvedere  affinchè tutto questo non avvenga stabilendo dei prezzi massimi sui vari prodotti per cui, anche con scarso prodotto sul mercato, il prezzo massimo non varia e quindi cessa la speculazione a danno dei consumatori. Mentre la concorrenza fa scendere ulteriormente i prezzi.

La libera concorrenza e quella cosa, che a parità di qualità fa risparmiare ai consumatori che non hanno molti soldi da spendere, e che prima di acquistare il prodotto confrontano i prezzi.

Vedi GIANNI In un momento come questo, di impoverimento dei ceti medio bassi della società, e della parte povera del paese, il GOVERNO  sarebbe opportuno che rimettesse in essere il paniere dei prodotti di prima necessità allargandolo a tutti i prodotti di largo consumo, e adeguando i prezzi massimi imposti  alle buste paga e alle pensioni minime e sociali.

Beppe-----hai capito Gianni ?

Gianni ------Si ho capito,  ma dimmi secondo te a chi conviene il libero mercato ?

IN UN MERCATO GLOBALIZZATO di preciso non so dirtelo, ma sicuramente porta acqua al mulino  dei  GRANDI  SPECULATORI  e in generale alle  LOBBY, che tra brevetti e investimento di grandi capitali, condizionano  il mercato a loro piacimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 29/04/2012