Torino “La cotoletta piemontese”

Il made in Piemonte, trionfa alla grande anche in cucina, quando si mettono ai fornelli, addirittura i sindaci.

Sotto la regia del piemontesissimo Mino Giachino, promotore dell’iniziativa, è stata presentata ieri a Torino, la cotoletta piemontese, nelle versioni tipiche delle nostre valli alpine.

E vai con l’orgoglio dei sindaci. Davide Eboli di Ceres che propone la variante appaiata con la toma di Lanzo, Giorgio Merlo di Pragelato, con la toma della val Chisone, e Mauro Meneguzzi di Sauxe d’Oulx con la toma della valle di Susa.

E’ un idea originale che dimostra e fa apprezzare la qualità della nostra carne e le caratteristiche dei nostri formaggi alpini.  Era presente anche il sindaco di Caselle, Giuseppe Marsaglia Cagnola, produttore di carne e latte che ha apprezzato il lancio de “la Piemontese”, oltre alla tutela e diffusione delle nostre eccellenze alimentari.

"E' una cotoletta di carne di razza piemontese, la migliore carne italiana - precisa Giachino - impanata e con formaggio fuso di una delle valli piemontesi, accompagnata da un buon vino piemontese".

"La cotoletta 'la piemontese' – prosegue l’ex Sottosegretario, è un piatto di alta qualità che valorizza le produzioni e i produttori locali dagli alpeggi ai produttori della carne. Da domani il piatto sarà inserito nei menu di ristoranti e trattorie delle vallate alpine ma anche in città. Mi ha fatto molto piacere, conclude Giachino, che il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, attualmente in vacanza, abbia apprezzato l'idea".

I sindaci presenti hanno annunciato iniziative già in corso o di prossima attuazione, finalizzate a certificare i prodotti agricoli di eccellenza, orgoglio dei rispettivi comuni, anche con il concorso delle comunità montane. Perché il consumatore ha il diritto di esigere la qualità.

Così, impegnati in una capillare diffusione, a partire dai ristoranti delle nostre valli alpine, oltre alle già datate versioni milanese, valdostana e bolognese, anche il nostro Piemonte competerà con un ulteriore gourmandise.

Viste e gustate sono tutte squisite, nelle loro versioni. Giachino che è nato a Canale, in questo contesto, si è riservato il ruolo di anfitrione con la scelta rigorosa dei vini del Roero ed il connubio è risultato appetitoso.

Chissà se alle prossime kermesse vinicole di autunno, già programmate in Piemonte, oltre alle già note specialità piemontesi potremo assaggiare anche la cotoletta valligiana?

I prodotti delle nostre valli e campagne, sono sani gustosi e genuini, neppure comparabili con le schifezze artificiali che certa politica sostenuta dalle multinazionali vorrebbe immettere sul nostro mercato.

In Piemonte la genuinità non dovrà mai, grazie anche all’impegno dei produttori e, in questo caso dagli amministratori pubblici, farsi contagiare dalle idiozie perniciose diffuse dalla fondazione Clinton contro la somministrazione   di latte e carne.

L’apprezzamento ed il sostegno della Regione Piemonte espresso da parte del presidente Cirio rappresenta una garanzia.

Ovviamente come dicevano i latini “est modus in rebus”, ma il buon bere e il mangiare genuino, nelle forme corrette, non fanno certo morire, anzi.

 

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Articolo pubblicato il 08/08/2023