Silvio Viale contro l'Assessore Marrone e la "Vita Nascente"

Ennesima discutibile presa di posizione del ginecologo abortista, membro di "Radicali Italiani".

Il 01 agosto scorso vi abbiamo parlato della nascita di una stanza per ascoltare le mamme in dolce attesa all’interno dell’Ospedale “Sant’Anna” di Torino.

Avevamo chiuso l’articolo dicendo che questa iniziativa di “Fratelli d’Italia” e del suo Assessore alle Politiche Sociali, Maurizio Marrone, avrebbe scatenato “le ire e le protesta di femministe, radicali, abortiste e di tutti quelli che hanno da sempre sposato la cultura della morte a scapito di quella straordinaria della vita”.

Ancora una volta ci abbiamo visto giusto. Infatti, in questi giorni, Silvio Viale (nella foto a sinistra), Ginecologo abortista dell’Ospedale “Sant’Anna” di Torino, già Presidente di “Radicali Italiani”, ha voluto contestare l’iniziativa con la sua solita dialettica poco garbata.

In un post – a nostro avviso inopportuno – il radicale Viale ha scritto: “Come nella miglior tradizione della destra golpista i blitz si fanno d’estate, durante le ferie, e l’assessore Marrone non fa eccezione. Non ne sapevo nulla, nessuno mi ha informato e nessuno ha chiesto un mio parere. Di certo non ci sarà nessuna “stanza” del Movimento per la Vita lungo il percorso delle donne che decidono di abortire per qualunque ragione prima e dopo i 90 giorni. Le prenotazioni si continueranno a dare di persona al Day Hospital senza che gli attivisti antiabortisti possano molestare le donne”.

Parole assurde che meritano una riflessione.

Innanzitutto il dottor Viale dovrebbe sapere che le convenzioni tra una struttura sanitaria e la regione di appartenenza si prendono fra l’assessorato di competenza e la direzione generale del presidio. Perché mai qualcuno avrebbe dovuto informarlo o chiedere il suo parere? A che titolo egli avrebbe dovuto essere consultato?

In secondo luogo ci si chiede chi sia Silvio Viale – o chi si creda di essere – per dire che “non ci sarà nessuna “stanza” del Movimento per la Vita lungo il percorso delle donne che decidono di abortire”. Che ruolo ricopre costui all’interno dell’Ospedale “Sant’Anna”? Ha per caso un diritto di veto che i contribuenti non conoscono?

Ma le invettive del radicale Viale proseguono in un pamphlet di opinioni di cui si può senz’altro fare a meno.

Il camice bianco scrive: “Siamo abituati ad avere presidi antiabortisti davanti all’ospedale e non hanno mai creato disagio a nessuno. Le donne passano oltre senza badare. Leggerò la convenzione. Se la Direzione Generale vuole dare una sede al Movimento per la Vita questa deve essere il più lontano possibile dai reparti. Se una donna vuole un consulto da loro, potrà continuare a farlo, come accade adesso rivolgendosi direttamente alle loro sedi, ma non accetteremo interferenze e molestie”.

Ancora una volta ci chiediamo che ruolo abbia il dottor Viale all’interno dell’Ospedale “Sant’Anna”. Ha davvero il potere di dire alla Direzione Generale di Presidio dove e come allestire una stanza voluta e desiderata anche dalla Giunta Regionale del Piemonte?

Ma, soprattutto, come si permette l’esimio radicale di definire “molestatori” gli attivisti antiabortisti? Forse Silvio Viale non sa che nel linguaggio giuridico viene definita molestiaqualsiasi atto che comporti menomazione o soppressione del potere di godimento spettante al titolare di un diritto”. Ad oggi – per sua stessa ammissione – “i presidi antiabortisti non hanno mai creato disagio a nessuno”.

L’articolo 21 della Costituzione Italiana garantisce a tutti i cittadini il “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Sarebbe bene che il dottor Viale ne tenesse conto, vista anche la sua carica di Consigliere Comunale di Torino che lo obbliga a conoscere e rispettare i dettami della carta costituzionale.

Sicuramente torneremo sul tema sapendo che gli abortisti faranno di tutto per impedire a chi ama la vita di difenderla.

 

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Articolo pubblicato il 04/08/2023