Nei giorni passati vi abbiamo parlato del prossimo Sinodo sulla Sinodalità che inizierà il 4 ottobre p.v.

Con questo atto, come abbiamo più volte ipotizzato, Jorge Mario Bergoglio (nella foto a sinistra) desidera assestare “il colpo di grazia” alla Chiesa Cattolica Romana che, con tutta evidenza subirà uno scisma al pari di quelli ortodosso, protestante ed anglicano dei secoli scorsi.

A sostenere questa tesi anche l’Arcivescovo Carlo Maria Viganò che, intervistato dall’ex vaticanista del TG1, Aldo Maria Valli (nalle foto a destra), ha detto: “La logica di Bergoglio è evidentissima: vuole creare le premesse di uno scisma che, a parole nega e deplora, ma che egli sta preparando da tempo. Bergoglio vuole separare, in un modo o nell’altro, la parte buona dei fedeli e dei chierici dalla chiesa ufficiale e per riuscirci – per far sì che si allontanino dal sinedrio modernista – sta mettendo nei posti chiave della Curia Romana quei personaggi che garantiscano la peggiore gestione dei Dicasteri loro affidati, col peggior risultato possibile e il peggior danno per il corpo ecclesiale”.

Da anni ci occupiamo delle doppiezze di Bergoglio e della sua predicazione assolutamente fuorviante che, ai più, risulta essere incomprensibile se paragonata alla Sacra Scrittura. Eppure la quantità di persone che va dietro a Bergoglio e alle sue eresie è davvero inspiegabile.

Monsignor Viganò, però, continua dicendo: “Le progressive restrizioni alla celebrazione della liturgia antica servono per confinare i conservatori in riserve di caccia”.

Questa frase è molto importante se si considera che l’80% di coloro i quali contestano Bergoglio e il suo ministero afferiscono a comunità ove si celebra secondo il Messale di San Pio V. Come dimenticare il fatto che Bergoglio, tra i suoi primi atti di governo, commissariò i Frati Francescani dell’Immacolata, facendoli passare per tradizionali, bacchettoni da correggere?

Come non tenere in considerazione che per l’inquilino di Santa Marta non si deve “fare proselitismo”? E’ lo stesso Bergoglio a raccontarlo ai Barnabiti ricevuti in Udienza nel maggio scorso. Parlando ai religiosi presenti Bergoglio ha detto che per lui si deve evangelizzare il mondo testimoniando personalmente la bontà del messaggio evangelico attraverso l’amore ma senza mai esercitare alcun tipo di pressione o insistenza su nessuno. “Fare proselitismo non è evangelizzare” avrebbe detto con enfasi e convinzione.

Peccato che – ancora una volta – Bergoglio abbia contraddetto il Vangelo che recita così: “Gesù disse loro: ‘Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato’”. (Marco 16:15-16)

Gesù non parla di “testimoniare la bontà del messaggio evangelico” ma parla di “battezzare” per salvare l’anima dell’interlocutore. Chi, dopo aver ricevuto la predicazione, rifiuta il battesimo – dice Gesù – “sarà condannato” all’inferno.

Monsignor Viganò ha giustamente sottolineato il fatto che in Bergoglio c’è il desiderio – manco troppo celato – di “creare uno scisma” e, assieme a questo, la volontà di colpire quei preti “tradizionalisti” che predicano il Vangelo per quello che è, senza modernizzarlo o adattarlo alla mollezza della società odierna.

Vedremo che cosa succederà in quel fronte tradizionalista, oggi molto presente nella Chiesa, e come si comporteranno queste persone a seguito delle dichiarazioni che usciranno dal Sinodo sulla Sinodalità che, a ben vedere, ha tutte le premesse per essere un’alcova di eretici volti a voler distruggere la bimillenaria Chiesa di Gesù Cristo.

Moltissimi Cattolici guardano con simpatia a Monsignor Carlo Maria Viganò nella speranza che prenda in mano le redini della questione e affronti a viso aperto – forte della sua posizione episcopale - Jorge Mario Bergoglio, sbugiardandolo.

Seguiremo l’evolversi degli eventi e vi renderemo partecipi di quanto appreso.

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