Il Museo Napoleonico di Roma – La storica collezione Primoli

Di Alessandro Mella

La prima volta in cui visitai il Museo Napoleonico in Roma, sul lungotevere, non ebbi reale percezione della sua grandezza ma, per destino per chi ci crede, qualcosa aveva previsto per me un felice ritorno. Dopo qualche anno, infatti, vi presentai un mio libro nel corso di un evento dedicato che ricordo ancora con emozione.

Roma può vantare davvero un tempio laico del bonapartismo storico con cimeli di rara meraviglia raccolti a suo tempo dal Primoli in una collezione che raccolse attenzione fin dai tempi in cui fu ancora saldamente di natura privata:

Invece tutto è andato disperso o il più all’estero, salvo quanto ha potuto mettere assieme il conte Giuseppe Primoli, imparentato coi Bonaparte di Canino e custode quanti altri ma geloso delle tradizioni della sua illustre famiglia. Molti oggetti posseduti da Napoleone a Sant’Elena, una parte della sua biblioteca, autografi preziosi posteriori al 1815, ricordi di altri napoleonidi e particolarmente della bella Paolina Borghese danno rilievo alla collezione, che, se non può rivaleggiare colle più cospicue per quantità, racchiude però cose di alta importanza storica. (1)

Giuseppe Primoli, infatti, fu figlio di Carlotta Bonaparte figlia di Carlo Luciano Bonaparte a sua volta figlio di uno dei fratelli di Napoleone e cioè quel Luciano che tanto ruolo ebbe il celeberrimo XVIII brumaio. Questa parentela importante, i legami storici diretti, spinsero il nostro Giuseppe a collezionare cimeli della celebre dinastia.

Materiali cui dedicò l’intero pian terreno del palazzo cinquecentesco ove viveva in Roma.  Fu una passione importante che durò una vita intera al termine della quale il proprietario decise di fare una scelta singolare lasciando in eredità il palazzo e le sue raccolte alla città di Roma. Correva l’anno 1927:

Domani sarà stipulato fra il senatore Pompeo Campello ed il Governatore di Roma l’atto di cessione del Museo Napoleonico, che fu di proprietà del conte Giuseppe Primoli. Il defunto gentiluomo, di cui il senatore Campello è l’erede, ha lasciato, come disposizione testamentaria, il dono della raccolta napoleonica e (…) del bel palazzo di via Zanardelli alla città di Roma, con espressa volontà che il museo venga aperto al pubblico.

Nel museo sono cimeli preziosi, come gran parte degli oggetti personali, libri che l’Imperatore ebbe a Sant’Elena e opere d’arte di valore inestimabile. Fra queste, i grandi ritratti imperiali del Gerard, di David, di Leopolde Robert, di Wicar, di F. X. Fabre, e di Kinyston (…) Vi sono poi busti e statue del Marni miniature e cammei di Isabey, dello Chatillon, del Fuà, e del Morelli.

Si finisce con i cimeli preziosi, che vanno dal grande tappeto «delle Armi imperiali», intessuto nella fabbrica di San Michele per adornare la sala del trono al Quirinale il giorno in cui Napoleone sarebbe venuto a Roma come  sovrano beneamato, fino alla piccola toelette portatile della principessa Zenalde, sino alla scatola per i confetti che era di Paolina Borghese, fino a quella curiosa tabacchiera con tre monete di Cesare, di Pompeo e di Augusto, che era stata di Luigi XVIII, e che avendola il Re abbandonata alle Thuileries nella precipitosa fuga dei cento giorni, Napoleone aveva presa per suo uso, non si sa se attratto più dalle tre effigie degli Imperatori romani o dalla singolarità del caso che lo metteva in possesso di un oggetto del re detronizzato.

Il museo, per la copia dei documenti, per la bellezza dei quadri, delle statue, per la ricchezza dei libri, per le sue lettere, per le sue memorie e per il suo archivio, viene in Europa subito dopo quello del Principe Napoleone a Prangis, e quello del pretendente nel suo Palazzo di Brusselle. Senza dubbio, per la storia del ramo romano dei Bonaparte e per le vicende che i vari fratelli dell’Imperatore ebbero in Roma, la raccolta del defunto conte Giuseppe Primoli è unica al mondo. (2)

La realizzazione vera e propria del museo, l’allestimento delle sale secondo i desideri del defunto donatore, richiesero qualche anno di lavoro al termine dei quali l’allora capo del governo decise di partecipare all’inaugurazione. Il regime, del resto, non poteva perdere tale occasione per fare e farsi la propria propaganda:

A Roma, in modo particolare, le manifestazioni di giubilo e di entusiasmo hanno raggiunto il sommo grado. Il Duce ha, iniziato l’anno XIII con la rivista alle rappresentanze della Nazione armata e con l’inaugurazione delle opere pubbliche principali, sorte nella Capitale, come la nuova via del Circo Massimo, per la quale sono sfilati quindicimila atleti, le otto nuove sale del museo napoleonico a Palazzo Primoli, l’opera di isolamento della torre dei Conti, ed i lavori di sistemazione dello sbocco al mare del primo tratto del canale di Castel Fusano. (3)

Oggi il museo accoglie i suoi visitatori ai quali sono richieste attenzione e premura nella visita trattandosi, de facto, di una vera “casa museo”. Contesto che, quindi, richiede delicatezza e maggiore rispetto.

I percorsi tematici sono in sostanza tre: un primo relativo al Primo Impero con dipinti e busti dedicati a Napoleone I ed alla famiglia imperiale, un periodo che i più definiscono “romano” relativo alla caduta ed alla restaurazione fino alla proclamazione di Luigi Napoleone ad imperatore con il nome di Napoleone III ed in ultimo il Secondo Impero vero a proprio con moltissimi materiali di vario genere. Come detto, il percorso di visita rispetta le indicazioni che lo stesso Primoli volle lasciare come indicazione nel suo legato testamentario.

Mobilio, busti, statue, bronzi, oggettistica e molto altro ancora riempiono questa sede museale unica in Italia per ricchezza e qualità dei materiali.

Si tratta senz’altro di un museo poco ricordato, quando ci si reca a Roma, ma che merita assolutamente un poco di tempo ed una visita.

Alessandro Mella

NOTE

1) La Stampa – Gazzetta Piemontese, 62, Anno XXXI, 3 marzo 1897, p. 2.

2) La Stampa, 13 luglio 1927, 165, Anno LXI, p. 3.

3) L’Ancora, 43, Anno XXXI, 2 novembre 1934, p. 3.

© 2023 CIVICO20NEWS - riproduzione riservata

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 02/08/2023