Giochi di carte
Partita a carte, di Gaetano Bellei (1857-1922)

A cura di Luciano Brussino (seconda parte)

Esaminati sommariamente i giochi nazional-popolari, una delle domande più frequenti tra gli appassionati è quale sia il gioco, oggi come oggi, più alla moda nei circoli, sulle navi da crociera, nei golf club, nei villaggi turistici ecc. ecc. 

La risposta è univoca: il Burraco.

Il Burraco è un gioco di carte appartenente alla famiglia della Pinnacola, presumibilmente inventato in Uruguay intorno agli Anni ’40.

Questo gioco ha iniziato a diffondersi nel nostro Paese negli Anni ‘80 nel sud Italia, Puglia in particolare e in breve tempo ha invaso tutto la nazione. Si gioca con due mazzi di carte francesi inclusi i quattro jolly. Solitamente quattro giocatori si affrontano in due coppie. È anche possibile giocare singolarmente, a squadre ed esiste una variante del gioco con tre giocatori.

Non pensate di poter giocare a Burraco con una regola fissa. Questo gioco, pur nella sua apparente semplicità, detiene il record di regole, regolette, varianti, sistemi di gioco, tanto che prima di iniziare una partita è sempre meglio chiedere con quale variante si intende procedere.

Un’altra particolarità del Burraco è che sia nel privato come nei numerosissimi tornei settimanali su tutto il territorio nazionale l’80 per cento almeno dei partecipanti è di genere femminile.

Un altro gioco che seppur molto in voga nel XVIII e XIX secolo continua a giocarsi, seppur in modo limitato, ancora oggi è il Whist. Nonostante le regole siano apparentemente semplici è richiesto un intuito e una memoria con capacità di calcolo non indifferente. In più occorre considerare che solo del Whist esistono almeno 17 versioni certe. 

Il conte di Cellarengo e Isolabella Camillo Benso (da alcuni conosciuto anche come conte di Cavour) aveva come gioco preferito gli scacchi, ma amava molto anche il Whist, due passioni che praticava nei locali del caffè Fiorio di via Po. Ma un giorno il conte si stancò della confusione del Fiorio e con alcuni amici, nel 1841, nei saloni nobili di palazzo Solaro del Borgo (chiamato ancora a volte palazzo Isnardi di Caraglio) di Piazza San Carlo 183, fondò la Società del Whist (oggi Società del Whist - Accademia Filarmonica) dove inizialmente si giocava solo a scacchi e a Whist, ma poi, unendo l’aspetto ludico-ricreativo, il Circolo divenne il ritrovo dell’alta aristocrazia torinese che però non disdegnava come soci anche professori, banchieri, magistrati, in pratica le classi colte ed emergenti della nuova borghesia.

Dunque, facciamo il punto:

I più popolari giochi di carte in Italia possono essere giocati tutti con carte francesi, ma non tutti con carte napoletane o regionali. Per i puristi però, o semplicemente se andaste in alcune Regioni, non potreste mai giocare a Scopa o Scopone, ad esempio, se non con carte napoletane o appunto della regione in cui vi trovate.

Ecco allora una non esaustiva, ma significativa, suddivisione dei giochi di carte in rapporto alla tipologia di carte che si dovrebbero usare.

CARTE NAPOLETANE o REGIONALI

CARTE FRANCESI

- SCOPONE

- SCALA 40

- SETTE E MEZZO

- CANASTA

- BRISCOLA

- PINNACOLA

-ASSO PIGLIATUTTO

- BURRACO

- TRESSETTE

- BURRACO REALE

-RUBAMAZZETTO

- MACHIAVELLI

- BESTIA

- BLACK JACK

 

- POKER

 

- RAMINO

 

. BRIDGE

 

Luciano Brussino (continua)

Fonte delle immagini: Pixabay

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Articolo pubblicato il 01/08/2023