Cronaca dai quartieri - Circoscrizione 3: Fratelli d'Italia contro l'utero in affitto

A sostegno della proposta di legge contro la maternità surrogata

Dopo esser stati presenti nei mercati di corso Racconigi e Piazza Benefica, ieri, sabato 8 luglio, Consiglieri e Attivisti di Fratelli d'Italia si sono ritrovati in quello di Corso Brunelleschi per sostenere, con la raccolta firme, la proposta di legge contro la maternità surrogata.

Presente al gazebo l'Assessore Regionale Maurizio Marrone il quale, inseme con Ferrante De Benedictis, Consigliere Comunale, Stefano Bolognesi, Consigliere della Circoscrizione 3, e Massimo Robella della 6 ha, nell'occasione, incontrato la cittadinanza per raccogliere unitamente segnalazioni sulle problematiche inerenti il territorio.

"Utero in affitto: reato universale" si legge nel volantino distribuito ai passanti che sono intervenuti positivamente ed in buon numero all'iniziativa di Fratelli d'Italia che vuole rendere perseguibile in Italia la pratica dell'utero in affitto anche quando questo reato è commesso all'estero.

A quest'ultimo proposito, abbiamo raccolto le dichiarazioni dell'Assessore Regionale Maurizio Marrone:

"Sicuramente l'utero in affitto nasconde dietro l'ideologia gender che si ammanta di belle parole come i diritti, ma che in realtà nasconde lo sfruttamaento delle donne più in difficoltà che, guarda caso, sono spesso provenienti da paesi del terzo mondo".

Per cui, insiste, uno sfruttamento dello stato di bisogno, per usare di fatto il loro utero su commissione:

"Quindi una separazione dei bimbi dai genitori biologici, il che è già un reato qui in Italia ma il tutto viene eluso commettendolo all'estero per poi registrare successivamente le trascrizioni anagrafiche con la compiacenza di sindaci di centrosinistra o gruppi vicini. Una manovra di aggiramento che Fratelli d'Italia ha deciso di interromper una volta perv tutte rendendo l'utero in affitto reato universale".

Ma esiste anche una coscienza che deve essere al di sopra della semplice applicazione delle normative:

"La coscienza sì, ma purtroppo chi si avvale di questa pratica può farsi forza di un riscontro mediatico che si dipinge già solo nella scelta dei termini quali "gestazione per altri", il che viene cavalcato come atto altruistico. Senza dire che dietro tutto ciò ci sono aziende mutinazionali che lasciano pochissimi spiccioli nelle mani delle donne in difficoltà".

E che spesso celano anche tratte di minori come pure compensi maggiori per definire a richiesta nei nascituri caratteri somatici quali il colore dei capelli, degli occhi o l'altezza:

"Quasi come sei i bambini siano prodotti commerciali da ordinare on line".

Una strumentalizzazione che sta prendendo spazio in tutto il mondo:

"Sulla pelle dei più deboli si sta, a tale proposito, cementando una nuova alleanza politica fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico: sulla pelle di chi  pare non desti, infine, particolare interesse sociale per quei sogetti autonominati "Progressisti". Comunque, una volta che questa proposta di legge sia passata in Parlamento, contiamo che si interrompa definitivamente questo regime di mercificazione dei bambini".

In chiusura ci viene da riflettere sull'attuale situazione in cui la donna si dichiara non protetta a sufficienza e nello stesso tempo si assiste alla difesa ad oltranza di ciò che permette ad ella non solo di far nascere e crescere i propri figli per sè, per sua libera scelta bensì per un'operazione commerciale che toglie alla stessa donna la qualità fondamentale che deve appartenere a chi dà la vita: la dignità.

 

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Articolo pubblicato il 09/07/2023