Boicottaggio dell’informazione libera. Amletico dubbio: discriminati o discriminanti?

Convegno coordinato da Gianpiero Alaimo, moderato da Michele Crudelini con la partecipazione di Enrica Perucchietti, Sergio Audasso, Aldo Rocco Vitale, Silvia Guerini ed Elisa Boscarol

Con il petto gonfio di orgoglio un redattore di “seitrans” cita la lettera scritta al responsabile dell’Ambrosio Cine Teatro da un’eminente voce del mondo LGBT:

 

Buongiorno, domani, 8 giugno, ospiterete un evento intitolato “Le origini dell’arcobaleno”. Per l’ennesima volta ci troviamo davanti alla spiacevole situazione in cui persone etero e cisgender prendono parola per sentenziare sulle vite delle persone queer.

Ammirevoli sono le doti medianiche di questo gruppo che sa in anticipo quello che professionisti di tutto rispetto - come la dottoressa Enrica Perucchietti, il dottor Sergio Audasso, il professor Aldo Rocco Vitale e altri non meno impegnati nella divulgazione di dati scientifici su argomenti come utero in affitto, ideologia transgenica e transumanesimo - avrebbero “sentenziato” in tale sede.

 

Ma qui la situazione è ancora più grave. Ci chiediamo se siate al corrente che le persone che interverranno a parlare hanno posizioni omolesbobitransfobiche, stigmatizzanti del lavoro sessuale (prostituzione n.d.r.), antiabortiste, fondamentaliste, primitiviste e persino qualche comprovata aderenza con formazioni neofasciste.

Come sarebbe bello se le persone prima di scrivere idiozie si informassero… eviterebbero tante figuracce!

 

Vi invitiamo caldamente a revocare la disponibilità della sala e a dichiarare il vostro rifiuto a connivenze con quelle posizioni.

e Sergio Troiano cede al ricatto: non può fare diversamente perché conosce quel mondo e sa quanto le sue sale abbiano bisogno di spettatori…  

 

Le persone trans e alleate della città ve ne renderanno merito.

Suona davvero sinistra, questa frase… perché, in caso contrario cosa succederebbe? Una vaga allusione possiamo trovarla in un altro stralcio dell’articolo

 

Facciamoci trovare all’appuntamento con materiale rumoroso, striscioni, gioia, irriverenza e tanta determinazione

così, insomma, tanto per disturbare lo svolgersi di un convegno pacifico che, se non di loro interesse, forse a qualcuno può essere di aiuto…

 

non cedere il passo a chi intrattiene relazioni coi fascisti.

Sarebbe interessante capire come intrattenere relazioni con esseri ormai defunti da molti anni: sedute spiritiche? Gesti provenienti da ectoplasmi? Echi di medium nostalgici?

 

Insomma, è molto difficile riuscire a dialogare con persone che solo in gruppo riescono a sentirsi qualcuno: frasi fatte, immagini stereotipate, comportamenti inutilmente aggressivi…

E quando non sanno più cosa dire il termine “fascista” esce dalle loro bocche come un florilegio.

 

Ma la “chicca” arriva nel proclama autocelebrativo:

Abbiamo costretto le forze del patriarcato a ripiegare.

Davvero? Non ce ne siamo accorti… anzi, il convegno si è svolto in modo sereno e serafico in una sede dove l’attenzione era altissima e dove le riprese hanno potuto coinvolgere anche i molti interessati che da casa hanno seguito la diretta…

 

La prendiamo come un’indicazione di condotta per il futuro: organizzazione, tessitura di reti e azione diretta femminista sono i metodi più efficaci per sottrarre spazio a chi avvelena il clima, le menti, le esistenze di chi vive i territori. 

Una domanda: chi sarebbero i discriminati?

Quelli che si precludono la possibilità di crescere attraverso una dinamica interpersonale? Quelli che restano chiusi nel loro recinto mentale e sono capace solo di gridare il proprio sdegno verso quanti non la pensano come loro?

 

Ma basta! Basta con la violenza, i ricatti, il pensiero unico, le stupide divisioni e soprattutto basta con il boicottaggio di una informazione libera dove l’argomento economico che sta dietro a tutte queste manifestazioni viene fatto emergere a 360°.    

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Articolo pubblicato il 11/06/2023