A Torino le nuove cabine telefoniche super – tecnologiche
La prima cabina a Torino

Prima in Italia - Progettata da Telecom Italia in partnership con la start up Ubi Connected

In molti si domandano perché esistano ancora le cabine telefoniche, visto che tutti siamo ormai dotati di telefoni cellulari. Un gran numero di esse, infatti, sono state eliminate, mentre quelle poche rimaste sono abbandonate e in totale degrado.

  

Ed ecco finalmente, dopo 60 anni dalla prima apparizione in Italia, assistiamo alla loro evoluzione. Seppur in fase sperimentale, il primo esemplare si può ammirare in Corso Duca degli Abruzzi, davanti al Politecnico.

 

Progettato da Telecom Italia in partnership con la start up Ubi Connectedè stato realizzato pensando all’ecosostenibilità. Per questo ospita, al suo interno, una centralina per il rilevamento dell’inquinamento ed è munito di pannello fotovoltaico che ne garantisce il fabbisogno energetico.

 

Oltre ovviamente a telefonare sarà possibile svolgere molteplici attività:tramite uno schermo touch screen con la rete wi-fi si potrà navigare sul web, usufruendo di servizi offerti dalla città e quindi ottimali anche per i turisti. Inoltre in prossimità di esso sono presenti 6 colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.

 

Da apprezzare la particolare attenzione per la sicurezza: una telecamera interna e quattro esterne vigilano sulla situazione e sono collegate alle centrali di polizia. I cittadini, in caso di bisogno, possono contattare le forze dell'ordine mediante un bottone apposito.

 

Davanti a tanta tecnologia sentiamo le reazioni dei torinesi.

 

Il signor Marco M. afferma:

 

“Penso che in Germania o in Giappone queste cabine telefoniche sarebbero una gran bella innovazione destinata a durare nel tempo. In Italia, Paese in cui una minoranza di incivili operano indisturbati rompendo, imbrattando e distruggendo tutto ciò che è pubblico, prevedo per loro una breve vita”.

 

Di altro avviso la signora Paola G:

 

“Mi sembra un ottimo progetto e non vedo l’ora di poterla provare, sperando che il suo utilizzo si possa estendere anche ad altri quartieri”.

 

Pareri apparentemente contrastanti che ci portano a queste conclusioni.

 

Nella volontà degli ideatori c’è sicuramente l’obiettivo di un servizio sempre più accessibile e funzionale che fornisca ai cittadini un maggior numero di postazioni. Tuttavia la speranza è quella di non cadere nel rischio di poche cabine ipertecnologiche, magari utilizzate da un’utenza che potrebbe essere poco preparata all’uso di tali strumenti e talvolta incivile e violenta.

 

Comunque registriamo, con soddisfazione, il fatto che, ancora una volta, il capoluogo piemontese si è posto alla guida nel settore dell’innovazione impegnandosi in una politica di ampio respiro volta a migliorare vivibilità e sostenibilità dell’ambiente cittadino.

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 14/04/2012