Crisi e Panico un incontro temibile, come combatterlo.
foto panico.net

Il termine “crisi“ sembra ormai contraddistinguere tutti i settori della nostra civiltà

La finanza è in crisi, la famiglia è in crisi, i nostri valori più sacri sono in crisi, come pure il clima, la natura stessa è in crisi. In questo problematico panorama etnie diverse, portatrici di culture a noi estranee, irrompono sempre più violentemente nel nostro tessuto sociale determinando la crisi del mondo come noi lo conosciamo e che ora sembra non esistere più.

 

La perdita dei punti di riferimento determina insicurezza e da ciò il passo è breve verso i disturbi d’ansia e i veri e propri attacchi di panico. La città, poi, con la sua frenesia dilagante sembra ancor più aumentare questo disturbo poiché ci costringe ad una vita perennemente di corsa in cui si dimentica di vivere.

 

Ma in che cosa consiste questo attacco di panico?

 

Lasciamo che ce lo spieghi uno specialista: il Dottor Fabrizio Tabiani psicologo cognitivo e comportamentale:

 

"Palpitazioni, tremori, difficoltà a respirare, paura di impazzire, di morire per un ictus o un infarto sono le manifestazioni più eclatanti.

 

Generalmente il panico compare in modo improvviso e intenso, dura pochi minuti e tali sintomi si attenuano progressivamente circa in un’ora. Successivamente la persona si sente spossata, come avesse fatto uno sforzo intenso.

 

Inoltre quando si hanno più attacchi è possibile diventare agorafobici. Si iniziano ad evitare alcune situazioni per paura di star male; gradualmente la persona smette di andare in macchina da sola, di entrare in luoghi chiusi: ufficio, supermercati, chiese, cinema, ristoranti la vita sociale e lavorativa diventa impossibile.

 

Solitamente al pronto soccorso le persone soggette a questi attacchi vengono trattati con sufficienza, quasi il disturbo non fosse una sofferenza reale, tanto che i pazienti si devono sottoporre a molte visite prima di arrivare ad una diagnosi certa".

 

La cura però, raccomanda il Dottor Tabiani, è indispensabile poiché il panico, sottovalutato, può portare a conseguenze molto serie:

 

"Ma questo non vuol dire che non si possa superare questo problema, anzi i pazienti analizzando e modificando la relazione con la loro ansia impareranno a padroneggiarla".

 

La chiave per controllare gli attacchi di panico è smettere di fuggirli e imparare, al ontrario, ad affrontarli e a gestirli.

Una testimonianza di guarigione la possiamo trovare nel libro L’Arcobaleno.

 

In esso l’autore Pierluigi Bestini , paziente del Dottor Tabiani, racconta in prima persona la sua storia.

Una storia appassionante, la fine di un incubo durato quarant anni.

 

Una guarigione che si è rivelata quasi improvvisa e completamente liberatoria dal momento in cui il protagonista ha deciso finalmente di affidarsi alle moderne terapie sia psicologiche che farmacologiche.

 

Ed allora un arcobaleno si è aperto nel cielo ad indicare la fine di un diluvio.

 

Un libro, quindi, che può donare speranza e forza per combattere questo disagio sempre più dilagante.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 04/04/2012