"Emergenza abitativa: prima gli Italiani"
La Mole Antonelliana

Emendamento del Consigliere comunale Maurizio Marrone al nuovo regolamento

 "Gli extracomunitari finirebbero spesso davanti agli Italiani nelle graduatorie per la casa popolare, da bando o per emergenza abitativa: leggenda metropolitana? La mia esperienza in Commissione comunale emergenza abitativa insegna che succede di frequente".

 

 Lo afferma Maurizio Marrone, Coordinatore Vicario del PDL torinese e Consigliere Comunale che aggiunge:

 

"Situazioni reddituali poco chiare e inevitabilmente meno documentabili, maggiore probabilità di essere seguiti dai Servizi Sociali e famiglie molto numerose di fatto procurano ai richiedenti stranieri in media diversi punti in più rispetto agli Italiani che si trovano nelle medesime condizioni socioeconomiche, così chi e' nato e cresciuto a Torino si trova ad attendere la casa popolare in eterno".

 

Il Consigliere Pdl ha insistito:

 

"Per questo motivo, in occasione della votazione in Consiglio Comunale del nuovo regolamento della Commissione Emergenza Abitativa che oggi approda in Sala Rossa, ho preparato un emendamento da inserire tra i criteri per l'attribuzione dei punteggi descritti dall'art. 16: il riconoscimento dell'anzianità di residenza con un'attribuzione graduale di punti in relazione agli anni vissuti nella nostra Città (per la precisione da 3 a 5 anni - punti 1, da 5 a 10 anni - punti 3, da 10 a 15 anni - punti 4, da più di 15 anni - punti 5)".

 

Una posizione ben precisa che avvalora l'appartenenza alla città:

 

"Così si riconoscerà un valore al radicamento torinese, tutelando non solo gli Italiani ma anche gli immigrati più integrati, seguendo un modello già attuato in molti Comuni italiani. Se il centrosinistra non vuole avere sulla coscienza una guerra tra poveri, sempre più a rischio nelle periferie colpite al cuore dalla crisi, valuti con attenzione questo emendamento, senza rifiutarlo per pregiudizi ideologici, gli stessi che sembrano attirare la loro attenzione esclusivamente su emendamenti lessicali, privi di seguito pratico".  

 

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Articolo pubblicato il 03/04/2012